File not found
trading a breve termine

Giulia Cecchettin, la prof: "Puntuale nella consegna della tesi"

Giulia Cecchettin: lo straziante post di papà GinoNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 197Arrestato commesso della Procura: era talpa per la criminalità

post image

Copernicus: "Quello del 2023 ottobre più caldo di sempre"Il film di Ludovica Fales racconta la vicenda reale di una diciassette rom a cui viene tolto il figlio. Un racconto corale,BlackRock autentico, privo di paternalismi e contro i pregiudiziTutti gli articoli di Tempo pieno, la scuola di DomaniSei un/a insegnante? Puoi abbonarti a Domani con la carta del docente a soli 80 euroCome in una favola antica, due bellissime ragazze vestite di rosso, sedute, mentre una pettina i lunghi capelli all’altra. «A cinque anni in casa anch’io leggevo Cinderella / in strada tutti mi chiamavano la zingarella...», scandisce Militant A di Assalti Frontali nel brano e nel video “Il mio nome è Lala”, diretto dalla stessa regista Ludovica Fales.Qui non si racconta una favola, ma la storia vera di Zaga (Zaga Jovanovic), che rimase incinta a diciassette anni, nel 2012, vedendo poi il proprio figlio assegnato d’ufficio ai servizi sociali, a causa della mancanza di documenti che certificassero sia la sua identità che quella dei componenti della sua famiglia di provenienza. Zaga è una rom, arrivata in Italia da bambina con padre, madre e fratello in fuga dalla guerra nella ex-Jugoslavia. Siamo a Roma, al Quarticciolo, zona fra viale Togliatti e via Prenestina. Luogo in cui potremmo trovare fianco a fianco un’impresa di pompe funebri e una trattoria di cucina tipica, nel quale, in uno dei molti momenti di grande intensità di questo film, alle spalle di Lala che si riflette nella vetrina del ristorante per passarsi il rossetto sulle labbra appare per un attimo Zaga, che subito dopo si celerà dietro di lei, come se fosse assorbita e si congiungesse con la giovane ragazza che le sta davanti.Ed è così, perché la vicenda di Zaga viene raccontata nella messa in scena attraverso quella di Lala (Samanta Paunkovic), che spinge la carrozzina col figlio neonato con un braccio ingessato a causa di una precedente aggressione subìta da qualche bullo di zona e che vive in una casa occupata, nella quale riceverà la visita di un vigile urbano, di un ufficiale giudiziario e di un’assistente sociale, incaricati di toglierle il bambino.Una storia realmente accaduta, con la protagonista reale presente nella ricostruzione cinematografica. Uno svolgimento narrativo che ha moltissime e intenzionali coincidenze con la biografia della persona che viene raccontata. Così, dopo i primi venti minuti di questa narrazione a doppio livello, si sente la voce della regista che chiama «stop!» e chiede all’attrice: «Come ti è parsa questa?», invitandola ad una autovalutazione dello stato di coinvolgimento emotivo e della resa interpretativa.Lala è un film che racconta una storia immaginata. È una storia immaginata che ha radici in una storia vera. È un racconto ricostruito sui set della periferia romana che, allo stesso tempo, viene interrotto per far confrontare i ragazzi e le ragazze che lo stanno interpretando sul loro percorso esistenziale. Commenti“Tempo pieno”, la scuola di Domani: rovesciamo gli stereotipi sull’educazioneChristian RaimoResistere alla cattiveriaCi hanno lavorato cinque anni, Ludovica Fales e tutto il gruppo (oltre alle due protagoniste, si sono dedicati all’impresa Francesca Carducci, Livia De Angelis, Antonio Di Tolla, Pasquale Plastino, Leonardo Halilovic, Daniel Fota, Fiorello Miguel Lebbiati, Rasid Nicolic, Antonio Calone, Peter Chappell), che, con un’altra ventina di ragazze e ragazzi, ha seguito un laboratorio teatrale e di scrittura collettiva.In un paio di momenti, durante la riflessione collettiva sulla propria esperienza di vita, l’emozione ha il sopravvento sulla lucidità (peraltro impeccabile anche dal punto di vista storico, sociologico, politico) dell’analisi. Ma non c’è nulla di artefatto, né di pietistico. Anzi: come in pochi altri casi qui è del tutto assente il paternalismo di chi pretenderebbe di raccontare realtà come queste da lontano o, peggio, dall’alto di una presunta superiorità culturale e civile. Potrebbe essere un esempio, forse indiretto, ma non per questo meno significativo, di come, nella scuola e nei contesti educativi, l’apertura al dialogo e la disponibilità all’ascolto della presa di parola dei ragazzi e delle ragazze possono dare risultati di notevole interesse.Sono loro che parlano di sé, senza infingimenti o imbellettamenti, a volte in modo persino spudorato. Con piena coscienza sia delle ragioni storiche che di quelle sociali della propria condizione.Lala e Zaga, i loro compagni e le loro compagne, fuori e dentro la messa in scena, scardinano con la forza dei loro volti (con intensissimi primi piani) e delle loro parole quasi tutti i luoghi comuni e i pregiudizi che ancora troppi di noi si portano dentro e, a volte, comunicano in modo violento. Lala e Zaga (che sono anche, sempre, Zaga e Samanta), corrono insieme, mano nella mano, nelle vie del Quarticciolo, ma non per darci la consolazione di un finale luminoso e pacificatorio, ma per ricordarci che non hanno intenzione di fermarsi, di crogiolarsi nell’autocommiserazione e nel vittimismo.Non perse, non dimenticate, non espulse da un sistema di istruzione che le vorrebbe fuori, ma pronte, anche grazie alla cultura imparata sui libri e a quella appresa nella vita quotidiana, a provare a trasformare un mondo alla cui cattiveria non intendono arrendersi. ItaliaRigore, disciplina e classismo: il mondo secondo ValditaraDavide Maria De Luca© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCarlo Ridolfi

Trovato cadavere nel lago di Barcis: è di Giulia CecchettinMeteo, torna il maltempo in Italia: le regioni più colpite dalla tempesta Domingos

Milano, 22 colpito da 8 coltellate all'addome: arrestati aggressori minorenni

Lampedusa, ancora un naufragio di migranti: morta una donnaPrevisioni meteo: in arrivo il freddo

Napoli, nove arresti nella banda del buco: scavano per rubare nei negoziIl papà di Indi: "Ci impediscono di portarla a casa anche se è italiana"

Flash mob per Giulia Cecchettin alla Statale di Milano

Campi Flegrei, preoccupa l'attività vulcanica: le parole del Ministro MusumeciNapoli, vandalizzate locandine con i volti degli ostaggi israeliani

Ryan Reynold
Operaio friulano scomparso durante un'escursione sulla cima del Corno d'AquilioAllarme aviaria, focolaio in una fattoria in provincia di PadovaMorto Celso Menozzi: il calcio dilettantistico è in lutto

Campanella

  1. avatarTerrorismo, arrestato a Genova cittadino del Bangladeshinvestimenti

    Femminicidio Giulia Cecchettin, l'ultima chat con il padreTerremoto fra Campania e Basilicata: scossa di magnitudo 3.0 a largo della costaMorto Celso Menozzi: il calcio dilettantistico è in luttoAveva ucciso il padre e gravemente ferito la madre. Il figlio: "Mi davano fastidio le loro voci"

    1. Napoli, bambino beve integratore alimentare: ustioni a gola e stomaco

      1. avatarGiulia Cecchettin, la sorella Elena al ministro Salvini: "Anche questa è violenza di Stato". Il ministro dei trasporti replicaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Previsioni meteo: ciclone mediterraneo verso l'Italia

  2. avatarBergamo, madre arrestata per doppio infanticidioCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Doppio infanticidio, 27enne non risponde al gipNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 214Toscana, Giani dichiara lo stato d'emergenza: "La situazione maltempo è critica"Mense scolastiche, 1 su 3 non è in regola

  3. avatarMilano, perseguita la ex e tenta di comprare acidoMACD

    incendio in appartamento, morto 75enneViene aggredito da un cinghiale durante una battuta di caccia: ferito alla gambaPistoia, pino cade su uno stabilimento: 7 feritiBologna, tentato stupro in centro: coppia chiama la polizia ed evita il peggio

Johnny Ruffo: morto l'ex concorrente di X Factor

Lecco, ritrovato il 13enne scomparso nel lagoFirenze, ragazzo investito fuori da una discoteca morto dopo giorni di agonia*