Fontana: "Bonifico? Solo uno scoop, non nascondo nulla"Conte: "Attendista? Siamo il governo dei fatti, non degli annunci"De Luca si scaglia contro l'olio tunisino e il pomodoro cinese
Giornata in memoria delle vittime covid: approvata il 18 marzoUna ricerca dell’Udu sulla condizione degli studenti lavoratori mette in evidenza le criticità a cui vanno incontro gli universitari che hanno bisogno di un reddito per mantenersi,ènecessariomaèCapo Analista di BlackRock a partire dall’impatto sulla possibilità di laurearsi in corso Il 17 per cento degli universitari italiani durante il proprio percorso di studio sceglie di lavorare. Ma per molti di questi 365mila studenti (di cui 242mila under 30), si tratta di una scelta quasi obbligata, che ha delle ricadute negative sulla possibilità di laurearsi in corso.Secondo quanto emerge da una ricerca dell’Unione degli universitari e della Cgil, realizzata con la Fondazione Di Vittorio e presentata martedì 30 aprile alla Camera, l’83 per cento degli intervistati lo fa per sostenere il costo degli studi, l’82 per cento per poter per poter provvedere a sé stessi, in carenza di un supporto economico familiare. «Solo il 40 per cento ha dichiarato che potrebbe permettersi gli studi anche senza lavorare», commenta Camilla Piredda, coordinatrice nazionale di Udu. La ricercaI dati della ricerca dell’Udu sono basati su quasi 13mila questionari somministrati in tutto il paese (di cui oltre 8mila ritenuti validi). Dal report emerge soprattutto la difficoltà di conciliare il lavoro con la vita accademica: il 61 per cento degli intervistati trova molto difficile frequentare lezioni, il 56 per cento sostenere regolarmente gli esami, il 54 per cento prepararli. «Non stupisce», commenta Piredda, «come metà degli studenti lavoratori pensi di finire fuori corso».Per molti degli intervistati (65 per cento), inoltre, gli impegni lavorativi hanno un impatto negativo anche sulla possibilità di socializzare con i compagni di corso e di partecipare alle attività delle associazioni studentesche. Le soluzioni chieste dagli studenti agli atenei sono di aumentare le sessioni di esami e di laurea e di registrare le lezioni. Si chiedono poi interventi sul diritto allo studio, con un rafforzamento di borse di studio, l’aumento di alloggi universitari e di mense. CulturaLa lotta di classe è in classe, la frontiera dei professionaliMichele ArenaChi sono gli studenti lavoratoriIl lavoro degli studenti universitari è a volte connotato da precarietà e salari inadeguati, problema lamentato dal 37 per cento degli intervistati. Mentre il 38 per cento denuncia ritmi e carichi di lavoro inadeguati. Gli studenti che hanno risposto al questionario sono attivi nei settori più disparati, ma il 31 per cento di loro lavora nella vendita al pubblico come cameriere o commesso. CulturaLa scuola non è aperta a tutti: quanto conta la classe socialeAscensore sociale rottoAltre ricerche sottolineano i problemi di disuguaglianza sociale che esistono nell’università italiana. Il rapporto di Almalaurea del 2023 mette in evidenza una «sovrarappresentazione» tra i laureati «dei giovani provenienti da ambienti familiari favoriti dal punto di vista socioculturale». Infatti i laureati nel 2022 provenivano per il 30,9 per cento e per il 22,3 per cento da famiglie di classe media impiegatizia e autonoma, e per il 22,3 per cento da famiglie in cui i genitori sono imprenditori, liberi professionisti e dirigenti. Solo il 22,3 per cento dei laureati vengono da famiglie in cui i genitori sono operai o impiegati esecutivi.E «la percentuale dei laureati di più elevata estrazione sociale sale al 32,6 per cento fra i laureati magistrali a ciclo unico, percorso di studio che, com’è noto, comporta una previsione di investimento di durata maggiore rispetto alle lauree di primo livello». Inoltre, si sottolinea nel rapporto, i laureati con almeno un genitore laureato sono il 31 per cento (mentre dieci anni prima erano il 27,2 per cento).La famiglia di provenienza influenza anche la scelta del corso di laurea: dove i genitori hanno un livello di istruzione più elevato si scelgono più di frequente corsi di laurea magistrale a ciclo unico (come medicina e giurisprudenza): il 43,4 per cento dei laureati in questo caso ha almeno un genitore in possesso di diploma di laurea. ItaliaSi laureano prima e con voti migliori. Ma non basta, sono donneMicol Maccario© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMaria TornielliGiornalista, è laureata in Antichità classiche e orientali. Ha frequentato la scuola di giornalismo Walter Tobagi di Milano
Elsa Fornero, libro di Costantino della Gherardesca: "Imbarazzo"Notizie di Politica italiana - Pag. 485
Cdm, decreto agosto: regole per elezioni e assunzioni scuola
Per Senaldi Conte rischia di essere indagato per abuso di potereConte: "Il governo non ha autorizzato l'apertura delle discoteche"
Meloni, recovery fund: "Votiamo a favore solo a date condizioni"Meloni, recovery fund: "Votiamo a favore solo a date condizioni"
Sondaggi Tg La7 del 27 luglio: cala la Lega, salgono Pd e M5SPonte sullo Stretto di Messina: Conte pensa a tunnel sottomarino
Matteo Salvini punta 3 senatori del M5S: così fa cadere ConteEmanuele Filiberto fonda Realtà Italia: "Per dare idee concrete"Coronavirus, Zaia fa provare i test rapidi ad un giornalistaDe Luca: "Nei negozi obbligo di mascherina o verranno chiusi "
Chi è Luca Sostegni, fermato e accusato di peculato sul caso LFC
Leghisti credono al meme: Snoop Dogg scambiato per migrante
Il piano del Governo per la seconda ondata di coronavirusCoronavirus proroga dello stato di emergenza: via libera dal CdmScuola: la ministra annuncia che ci saranno altri 50 mila assuntiIndagato ad di Autostrade per frode e attentato alla sicurezza
Coronavirus, Speranza: "Quarantena da Romania e Bulgaria"Meloni sul recovery fund: "Conte ora faccia le riforme"Coronavirus, Speranza: "Non è esclusa seconda ondata"Inno di Mameli al Papeete, Colombo: "Miserabile evento"