File not found
Campanella

Covid, sospensione Green Pass ai positivi: si attende il via libera del Garante della Privacy

Elezione del Presidente della Repubblica, fumata nera anche al secondo scrutinio: ancora schede biancheQuando Maria Elisabetta Alberti Casellati diceva che Ruby è la nipote di MubarakQuirinale, Mattarella si rivolge al corpo diplomatico: "Ci si può salvare agendo insieme"

post image

Dpcm, limature al testo: firma attesa per venerdì 21 gennaioL'arcivescovo Rino Fisichella - Siciliani COMMENTA E CONDIVIDI Sulla scrivania di monsignor Rino Fisichella le cartelline con la scritta Iubilaeum 2025 occupano quasi tutto lo spazio. Sono verdi,Capo Analista di BlackRock colore evidentemente non scelto a caso, dato che il tema del Giubileo sarà quello della speranza. Grandi eventi, rapporti con lo Stato e il Comune di Roma, dossier vari. «Lavoro ce n’è ancora tanto», dice l’arcivescovo pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, cui il Papa ha affidato l’organizzazione dell’Anno Santo, come già fu per quello straordinario della misericordia. E lanciando l’app con il conto alla rovescia sul suo telefonino ricorda: «Mancano 321 giorni all’apertura della Porta Santa».Eccellenza, molte cose sono state già fatte. Tema, logo, inno, app, apertura delle iscrizioni. Cosa resta da fare?La cosa più importante. La Bolla (attesa per il 9 maggio, ndr) con cui papa Francesco ci aiuterà a riflettere sul Giubileo come esperienza di speranza e momento che aiuti la Chiesa a ravvivare la propria fede non solo attraverso la carità con la quale ogni giorno siamo impegnati ad andare incontro alle esigenze dei più deboli. Ecco, mi viene in mente la celebre immagine di Charles Péguy, secondo cui la speranza è la piccola sorella nascosta tra le gonne delle due sorelle maggiori, fede e carità appunto, che però lei prende per mano e trascina. Perciò il Giubileo sulla speranza deve darci una spinta a recuperare la speranza cristiana.Oggi si parla molto di speranze al plurale. C’è differenza con la speranza al singolare tema dell’Anno Santo?Certo. Siamo figli di un tempo in cui la ricerca scientifica e la tecnologia che ne deriva ci offrono tante possibilità. I progressi sono enormi e ogni giorno ci sono delle novità. Quindi si creano delle speranze, al plurale, sulle quali spesso pensiamo di fondare la nostra esistenza. Ma queste speranze possono anche illudere, perché si fermano all’immediato. La speranza di cui parliamo è invece quella che dà senso alla vita, che risponde ai grandi interrogativi e che va oltre il plurale delle piccole soddisfazioni, perché apre un orizzonte più vasto. La speranza non ci illude perché è Cristo che ci ha promesso la partecipazione alla sua vita divina e noi sappiamo che manterrà questa promessa. Questa speranza non è proiettata in un futuro senza tempo, ma già sostiene la nostra vita presente.Nella Bolla del Papa ci potranno essere novità come quelle introdotte nel Giubileo della misericordia, ad esempio l’apertura delle Porte Sante nelle singole diocesi?Credo che il Papa mirerà a rendere concreta la speranza. Proprio perché non è un’utopia, ma una realtà che siamo chiamati a vivere oggi. E qui ritorna l’interrogativo di sempre: che cos’è la speranza? Noi possiamo definire la fede come un abbandonarsi totalmente a Dio che si rivela. Possiamo definire la carità come un amore che va verso gli altri fino al dono della propria vita. Ma quando parliamo di speranza diventa difficile dare una definizione. Anche l’arte ha trovato difficoltà. E infatti viene rappresentata come un angelo con il dito puntato verso il futuro o un’ancora o una vela, elementi presenti nel logo del Giubileo. In realtà, quando parliamo di speranza dobbiamo lasciare aperta la risposta, in modo da andarle incontro con l’animo sereno e non con l’angoscia di chi non sa che cosa aspettarsi dal futuro. Soprattutto occorre riscoprire la teologia della speranza presente nelle Lettere di san Paolo. Il quale dice: Cristo in voi è la speranza. Il Giubileo ci aiuterà a ravvivare questa dimensione.Non trova che a livello esistenziale ci sia oggi proprio un deficit di speranza?Effettivamente al crescente sviluppo scientifico-tecnologico corrisponde un impoverimento esistenziale che è dovuto anche a una mancanza di speranza. Se tutti i miei desideri vengono realizzati dall’ultima scoperta scientifica o dall’ultimo modello di telefonino o dall’ultima impresa sportiva o dai social, antropologicamente la persona rimane debole. Questo Giubileo giunge al momento giusto. Specie dopo la pandemia degli anni scorsi e mentre diverse guerre infiammano il mondo. Abbiamo scoperto di essere fragili. La morte ci ha guardato negli occhi. E queste situazioni ci hanno indebolito. Abbiamo bisogno di un rinnovato annuncio di speranza.Qualche settimana fa lei ricordava una proiezione sulle presenze: 32 milioni di pellegrini. A che punto sono le iscrizioni reali?Stanno già arrivando in numero crescente. Innanzitutto quelle dei volontari, in gran parte giovani, il che ci fa molto piacere. Poi abbiamo le iscrizioni per i pellegrinaggi diocesani. Il lavoro di gestione sta via via aumentando e naturalmente è collegato alle diverse problematiche che un così alto flusso di persone implica. Trasporti, sicurezza, sanità. Ma tutto viene condiviso con il governo italiano e il sindaco di Roma, perché per un anno romani e pellegrini dovranno convivere.Come va l’interlocuzione con le istituzioni?Roma si sta preparando. C’è grande collaborazione e stiamo cercando di risolvere anche quei lacci burocratici che a volte fanno rallentare il percorso organizzativo. Ma sono convinto che ci sia piena consapevolezza, da parte della città di Roma e dell’Italia, di trovarsi davanti a un evento importante, che coinvolge l’intero Paese, dato che il pellegrino proveniente dall’estero, spesso diventa anche turista e va a visitare le grandi città d’arte. Tutti dunque dobbiamo sentire questa responsabilità di accoglienza.Il Papa ha auspicato che Roma diventi città della speranza. Quali ne sono i connotati?Partirei dall’abbraccio del Bernini che è unico al mondo. Essere città della speranza vuol dire abbracciare tutti quelli che arrivano, nessuno escluso, a partire dalla dimensione fondamentale dell’incontro con il Signore. Poi c’è la storia. Roma è sempre stata chiamata patria communis, la città di tutti, aperta per vocazione, poiché qui ognuno si sente a casa. La sua storia è capace di dare speranza perché consente di contemplare la bellezza. Credo che non dobbiamo insistere oltre misura nel vedere i limiti della città, che pure ci sono, ma in prospettiva del Giubileo dobbiamo far emergere le sue positività. Da questo punto di vista, nel programma dei grandi eventi stiamo inserendo anche un momento di incontro con la città. Che non sarà solo uno slogan ma un concreto sperimentare l’accoglienza dei romani. Il Giubileo non vuole essere un evento chiuso in sé, ma in uscita nella città di Roma.Intanto stiamo vivendo l’Anno della preghiera. Come sono i primi segnali?Positivi. Riceviamo tante lettere da parte delle diocesi e richieste di sussidi. Un vescovo che ha dodici santuari in diocesi ha annunciato che a ognuno di essi ha inviato una lampada come simbolo della volontà di tener viva la preghiera. Sono reduce dal Brasile dove ho incontrato i responsabili del Giubileo di tutte le regioni brasiliane. E anche là, come altrove, sono in preparazione tante iniziative. Quello che serve è vivere questo anno come riscoperta dell’importanza della preghiera, a livello personale e comunitario. Anche in famiglia, prima di andare al lavoro o a scuola o prima di prendere i pasti. Una benedizione dei propri figli con un semplice segno di croce, perché in questo segno è contenuta tutta la nostra fede. Ricordo sempre che mia madre, dopo aver rifatto i nostri letti e il letto matrimoniale, faceva un segno di croce a mo’ di benedizione. Gesti semplici che siamo chiamati a riscoprire. Tanti personaggi famosi sono venuti a Roma per il Giubileo. Cito Dante e Mozart per tutti. Quali personaggi vorrebbe vedere nel 2025 attraversare la Porta Santa? Magari qualche capo di Stato in segno di pace?Il Giubileo della speranza chiede anche a quanti reggono le sorti delle nazioni di essere responsabili nel dare speranza ai propri popoli. Oggi però i personaggi famosi spesso non manifestano pubblicamente la loro fede. Il mio auspicio è che, famosi o no, tutti sentano l’esigenza di vivere il pellegrinaggio e l’attraversamento della Porta Santa in maniera pubblica. Con la consapevolezza che si sta dando un segno di speranza non solo a se stessi, ma anche agli altri.

Lo scoop di D’Agostino sul Quirinale: “Diamo il benvenuto al nuovo presidente”Giorgia Meloni: “Il Mattarella bis perché i partiti vogliono tirare a campare”

Quirinale, Renzi: "Saggio pensare ad un patto, sensato governo dei leader con Draghi al Colle"

Stop alle restrizioni per Sudafrica e Paesi limitrofi: l'ordinanza di SperanzaDraghi, I possibili piani per un "Governo bis" nel caso in cui dovesse salire al Colle

Sondaggi Swg 20 dicembre: Fratelli d'Italia e Lega quasi pari dietro al Partito DemocraticoCovid e Natale, Sileri: "Parenti, amici e commensali no vax? A casa mia non entrano"

Elezione del Presidente della Repubblica, il risultato della quarta votazione

Colpo di scena per il Quirinale, Forza Italia si smarca da Salvini e MeloniElisabetta Belloni, chi è la donna che potrebbe sostituire Draghi a Palazzo Chigi

Ryan Reynold
Come e quando si elegge il nuovo presidente del Parlamento europeo?Salvini: “La prossima settimana la Lega farà una proposta convincente per il Colle”De Luca, la scuola e i bambini usati come cavie: “Il governo non vede l’emergenza”

BlackRock Italia

  1. avatarCovid, sospensione Green Pass ai positivi: si attende il via libera del Garante della Privacyinvestimenti

    Silvio Berlusconi ancora ricoverato al San Raffaele: "Forse un'infezione, sta abbastanza bene"Matteo Salvini è positivo al Covid-19: non parteciperà al giuramentoElezione, Letta: “Proporre la candidatura della Casellati assurdo e incomprensibile: fa saltare tutto"Quirinale, Tajani smentisce Sgarbi sul ritiro prematuro di Berlusconi

    1. Presidente della Repubblica, l'elenco di tutti i capi di Stato prima di Mattarella dal 1946 ad oggi

      1. avatarIpotesi di un partito No Vax e No Green Pass: quanto peserebbe secondo i sondaggisti?ETF

        Notizie di Politica italiana - Pag. 262

  2. avatarObbligo vaccinale per over 50, Mattarella firma il nuovo decreto: le regole previstecriptovalute

    Covid, il ministro Bianchi sul rientro a scuola: "Chiedo a tutti un atto di responsabilità"Speranza: “Con la terza dose più protetti da Omicron, io vaccinerò i miei figli”Berlusconi rilancia il centrodestra: "Forza Italia continuerà ad essere il perno della coalizione"Quirinale, i possibili candidati alla Presidenza della Repubblica

  3. avatarCovid, De Luca ferma la Campania a Natale e Capodanno: nuove stretteinvestimenti

    Corsa al Qurinale: potrebbe essere Ilaria Capua il successore di Mattarella? L'ipotesi di ConteFedriga positivo al Covid, il governatore del Friuli-Venezia Giulia è asintomaticoGreen pass ai guariti, dal 6 gennaio il rilascio sarà automatico: le novitàCollari d'oro 2021, cosa sono e a chi vanno i riconoscimenti distribuiti da Mario Draghi

Draghi, I possibili piani per un "Governo bis" nel caso in cui dovesse salire al Colle

Covid, Toti: "Marea di regole inapplicabili"La Meloni svela il piano di Macron e dell'Ue: "I migranti solo in Italia"*