File not found
Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

Zelensky: "Ci faremo sentire a G7 e Nato, solo incontro tra me e Putin può fermare la guerra"

Gaia lascia Medicina per l'arte, ora lavora per New York Times e Coldplay: «Mi hanno scoperta su Instagram»Da Chiasso ad Airolo e nelle valli, in Ticino si fa cinema sul territorio«Come stiamo? Nei primi sei mesi è stato registrato il calo minore...»

post image

Il Lugano passa a Belgrado con ZanottiParlava un italiano quasi passabile,trading a breve termine ed è una di quelle star che non hanno snobbato gli autori di casa nostra, anche quando non si chiamavano Fellini e Bertolucci, Giuseppe Tornatore o Paolo Virzì. Anche nella terza età non è scivolato in desolanti cameo, come hanno fatto tanti altri gigantiGuerra di Corea, 1951. Donald Sutherland (il Capitano Benjamin Franklin ‘Falco’ Pierce) sta sorseggiando il Martini che ha insegnato a mixare al ragazzo coreano della mensa. Nella tenda dei chirurghi arriva la new entry, un buffo tizio con un berretto più buffo di lui. È Elliott Gould (il Capitano John Francis Xavier ‘Razzo John’ McIntyre). E stappa una lattina di birra. «Vai a birra o preferisci bere Martini con noi?» gli chiede Sutherland. Ed Elliott Gould estrae inopinatamente dal taschino un barattolo di olive: «Non si può mica chiamare Martini un Martini senza olive. Altrimenti diventa un’altra cosa». L’espressione di Donald Sutherland è indimenticabile, esilarante. Due anime gemelle si sono riconosciute all’istante.Per oscure ragioni il film più citato dai nostri media dando notizia della morte di Donald Sutherland, a 88 anni, il 20 giugno, è Il Casanova di Federico Fellini. Dico oscure perché se pensi a questo canadese così statunitense, nato a Saint John e premiato solo in vecchiaia con un Oscar alla carriera, la prima cosa che ti affiora alla memoria è quell’inatteso, magico aggancio di M.A.S.H. tra le olive e il Martini. La mia devozione per Robert Altman finirà insieme a me nella tomba, su questo non si discute. CulturaI critici odiano la commedia? Non quella di Ficarra e PiconeTeresa MarchesiMa quella dissacrante guerra di Corea, che in quel 1970 suonava infallibilmente e polemicamente Vietnam, in un Mobile Army Surgical Hospital tappezzato di sangue e corpi dilaniati, ci ha consegnato quello spilungone dall’eterna smorfia ironica in una versione indelebile. Lasciamo stare la Palma d’oro a Cannes, ma la (finta) Corea di Altman ha cambiato il modo hollywoodiano di raccontare la guerra.L’irriverenza era di sceneggiatura (Oscar) ma per un buon cinquanta per cento era merito di Donald Sutherland ed Elliot Gould, circondati da un cast che sarebbe diventato iconico.Parlo da spettatrice, s’intende, ma indovinate quale, tra i tanti film di cui andava orgoglioso, Sutherland metteva in cima alla lista? Mi capitò di parlarci a lungo, a Venezia, nel ventennale (forse) del Casanova, probabilmente perché i controllori inflessibili della schedule per una volta avevano altro da fare. Ricordo che l’attore scherzava senza imbarazzo sulle forti obiezioni di Fellini alla scelta di un protagonista americano, fortemente voluto dalla produzione. «Una funebre marionetta senza idee personali, sentimenti, punti di vista», diceva del suo personaggio Fellini.Postura e movimenti meccanici, il volto modificato dal trucco per aderire ai lineamenti del vero Giacomo, la Venezia settecentesca interamente costruita nel Teatro 5 di Cinecittà: quanta autonomia è concessa a una prestazione d’attore? A doppiarlo in italiano, se non altro, avevano chiamato Gigi Proietti. CulturaAl cinema l’amore è solo amore, basta che sia raccontato beneTeresa MarchesiRicordava con molto più affetto, Sutherland, al suo ritorno sullo stesso mare, quel magnifico thriller diretto da Nicolas Roeg, A Venezia un dicembre rosso shocking, girato nel 1973, giusto a metà strada tra M.A.S.H. e Fellini (1976), con le calli notturne e le premonizioni da brivido.Era così intrigante quel quasi-horror che sono corsa a leggermi il racconto di Daphne Du Maurier da cui era tratto, Don’t look now. È uno di quei pochi, segnalati casi in cui il cinema surclassa la pagina scritta. Il cappuccetto rosso rincorso come il fantasma della figlia bambina perduta, quando rivela un feroce nano omicida armato di coltellaccio è uno dei colpi di scena più agghiaccianti di sempre.Ai tempi - probabilmente solo per titillare il pubblico ansioso di scene scabrose - si chiacchierò molto della realistica sequenza di sesso tra i coniugi in lutto (Sutherland e Julie Christie), sul fatto che nella camera fossero rimasti solo gli operatori e via spettegolando. Va da sé che interrogare in proposito l’interessato sarebbe stato di pessimo gusto.Comunque è vero che Donald Sutherland – così compassato nella vita reale - ha dato il meglio di sé su due corde agli antipodi. Si è mosso da vero gigante tra lato oscuro e ambiguità, da villain in agguato dietro un sorriso sbilenco (Quella sporca dozzina di Robert Aldrich, naturalmente, ma anche Il giorno della locusta di John Schlesinger e La cruna dell’ago di Richard Marquand, Novecento di Bernardo Bertolucci, il suo ‘cattivo’ più ripugnante ). E quanto a oscurità tormentata si può aggiungere degnamente alla lista Una squillo per l’Ispettore Klute di Alan J.Pakula, anche se lì era buono. Nero-nerissimo o autoironia dichiarata: non dimentichiamo il suo ruolo di prof in quella pietra miliare di John Landis che è Animal House e il sarcastico patriarca della famiglia Bennet di Orgoglio e Pregiudizio. IdeeNelle immagini di Golino la lavica scrittura di Goliarda SapienzaTeresa MarchesiParlava un italiano quasi passabile, ed è una di quelle star che non hanno snobbato gli autori di casa nostra, anche quando non si chiamavano Fellini e Bertolucci, Giuseppe Tornatore (La migliore offerta, 2013) o Paolo Virzì (Ella & John-The Leisure Seeker, 2017). Gli va reso onore anche perché nella terza età non è scivolato - come tanti giganti par suo quando il lavoro scarseggia - in quei desolanti cameo da cinecomics Marvel che sfruttano ex nomi illustri e ti mettono malinconia.La sola franchise che si è concesso è Hunger Games: Il canto della rivolta, uscito in due parti. E a giudicare da quello che ha trasmesso a noi spettatori, ha anche l’aria di essersi divertito.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediTeresa MarchesiCritica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come inviata speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, Effedià - Sulla mia cattiva strada, su Fabrizio De André, presentato al Festival del Cinema di Roma e al Lincoln Center di New York, premiato con un Nastro d'Argento speciale, e Pivano Blues, su Fernanda Pivano. presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.

Sfuma la finale nel beach volleyUcraina, Kiev pronta per l'attacco finale russo ma non ci sono posti per i cadaveri

Texas, 13enne guida un pickup e scatena un incidente: 9 morti

Olimpiadi Parigi 2024 semifinale volley donne: Italia-Turchia 3-0 | Gazzetta.itNella rivoluzione dell'idrogeno l'Italia è indietro

Qual è il rischio di scollegare la Russia dall'Internet globaleBenzina ancora in calo alla vigilia dell'esodo, il livello più basso da febbraio - Notizie - Ansa.it

Quote Federico Chiesa Inter calciomercato: è asta con Napoli e Roma - La Gazzetta dello Sport

Gas, arriva l'ok per l'accordo di solidarietà bilaterale tra Germania ed ItaliaRagazzo di 23 anni morto 15 giorni dopo una rissa nel Varesotto, scatta la raccolta fondi - ilBustese.it

Ryan Reynold
Bambino di 12 anni va in arresto cardiaco, i genitori lo rianimano in videochiamata col 118: l'operatrice li ha guidati passo passoScoperte le lune di 350 asteroidi - Spazio e Astronomia - Ansa.itUcraina, Zelensky con i suoi discorsi ha già vinto una guerra: quella mediatica

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarUcraina, Zelensky: "Terza guerra mondiale potrebbe essere già iniziata"trading a breve termine

    Il nuovo video di Zelensky e le polemiche perché “sembra un trailer”Ucraina, manifestante picchiato brutalmente dai soldati russi a KhersonBambina di 3 anni annega nella piscina di un agriturismo, morta dopo una settimana di agoniaLa giornalista ucraina Viktoria Roshchyna è scomparsa: "Era stata trattenuta dai russi"

    1. Kherson, manifestanti ucraini costringono due mezzi militari russi alla ritirata: "Andate via"

      1. avatarChi sono i “figli nella santità” del beato Pier Giorgio FrassatiEconomista Italiano

        Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 516

        ETF
  2. avatarCarlo Acutis? È uno di voi. Cosa rispondo ai ragazzi nelle scuoleCapo Analista di BlackRock

    Atti sessuali con fanciulli, fermato il cappellano del Papio: Collegio «sotto shock»Mercato auto Cina: elettriche e plug-in oltre la metà delle vendite | Gazzetta.itNew York, Neos porta i big della canzone italiana a NYCantaPutin cita la Bibbia e Padre Spadaro è durissimo: “Blasfema retorica del potere”

    VOL
  3. avatarGuerra in Ucraina, volontari aiutano animali domestici intrappolati nelle caseCapo Analista di BlackRock

    La trovata di un’azienda indiana che ha creato il tè “Zelensky, molto forte”In fiamme un ex edificio militare a FrauenfeldSventato dai team di controspionaggio il quarto attentato contro ZelenskyOlga, la soldatessa medico morta al fronte in Ucraina e simbolo della resistenza

Mariupol, lettera di un padre al figlio: "Ho sepolto la mamma in giardino"

Covid, boom casi in estate: allarme Oms e appello per mascherinaTeatro di Mariupol bombardato malgrado una scritta indicasse la presenza di “bambini”*