File not found
Economista Italiano

Scherma, ex azzurro indagato per molestie: minorenne filmata negli spogliatoi

Migranti, nuovi sbarchi a Lampedusa: quasi 800 persone nell'hotspotCrollo in un casolare a Fornacette, morto un 17enneVarese, truffava anziani: confiscati oltre 170mila euro

post image

La Lega accusa Zaki: "Fomenta il terrorismo"Edmondo Berselli è stato il primo a cogliere uno smarrimento dentro la sinistra,MACD incapace di capire ancora riti e parole. L’espansione improvvida di maestri e la loro estinzione pare aver esaurito la formula arbasiniana quanto mai efficaceStando alla massima arbasiniana più che venerati maestri non si può diventare. Ma sarà stato il fine secolo, l’arresto del cosiddetto ascensore sociale, l’avvento dei social e la fine delle ideologie, la nascita della Scuola Holden e la fine (conclamata) di senso delle facoltà umanistiche, fatto è che ad un certo punto, come in uno sciabordare convulso che dal Novecento allagava il pianerottolo degli anni Duemila, in Italia non si videro in giro per la strada, in libreria e sui giornali altri che non fossero venerati maestri.Merito dell’impresa va addebitato per buona parte a Silvio Berlusconi che attorno e contro alla sua ben nota limitante statura riuscì a raccogliere l’armata Brancaleone dei transfughi del secolo breve.La voce di BerselliIl primo ad accorgersi di questa sorta di mutazione a somma zero, ma a rischio di alta comicità fu l’impareggiabile e sempre indimenticabile Edmondo Berselli che ai venerati maestri dedicò un affilato e divertito pamphlet.Quando era ancora un piacere pescare tra le idiozie dell’intellighenzia, Berselli con Venerati maestri. Operetta immorale sugli intelligenti d’Italia (Mondadori, 2006) diede voce in verità a un popolo tutto di sinistra che di quella sinistra (da non confondersi con la più nota e mal pensante certa sinistra) non capiva più i riti e le parole e non ne riusciva più a trovare e verificare nemmeno un senso in quel fare ormai disinvolto e pure disinibito. Erano gli anni dell’«Abbiamo una banca», ma anche delle campagne moralizzatrici.All’avanspettacolo televisivo di personaggi e celebrità si opponeva così un far cultura, politica e giornalismo tutto in posa militante e severa. Tutto «Repubblica» e casa, convinti che il decennio trascorso tra nani e ballerine fosse ormai giunto a totale esaurimento.Invece era l’alba dell’avvenire, sarebbe stato un lunghissimo trentennio che ancora non dà alcun segno di cedimento. Il postmoderno allineava così dal Tenerone al Gabibbo in guerra frontale contro Franco Cordero e Pietro Scoppola.L’effetto BerlusconiBerlusconi aveva cambiato per sempre la testa degli italiani con la televisione privata, ma la sensazione è che i primi a cui l’aveva cambiata furono proprio gli intelligenti. In questo caravanserraglio confuso e complicato anche i più sempliciotti apparivano così come luci nella notte, offuscando il disincanto fuori tempo massimo dei veri intelligenti. Era all’inizio di una crollo, un lancio senza paracadute nel vuoto che avrebbe mutato per sempre le categorie culturali del nostro paese.Quel chiassoso movimento misto di venerati maestri e soliti stronzi finì per specchiarsi nel sorriso smagliante e ortodontico di Silvio Berlusconi. Uno specchio deformante che restituì i limiti di uno statista minore tra i minori, ma anche i limiti di una scuola giornalistica ed editoriale un tempo autorevole e innovativa come quella di «Repubblica», ma incapace ormai di riprodurre al suo interno nuove ed efficaci voci. I venerati permanevano divenivano tali in un infinito esistenziale mentre gli stronzi incastrati in un ruolo da eterne seconde linee giocavano di banale rimbalzo.Il ruolo dei venerati maestri fu così appaltato in seduta stabile a inediti secolari maestri, qualcuno ancora in vita e qualcun altro già da tempo agli alberi pizzati tenuto però in rilievo per conseguita memoria: lui sì che avrebbe saputo cosa fare, lui sì che avrebbe saputo cosa dire. Palesando nel frattempo una mutazione del venerato maestro in santo subito che coinvolge ad oggi figure certamente apicali della politica e della cultura italiana, un tempo divenivano senatori a vita, ora al massimo possono ambire ad un annuncio funebre firmato Luca Guadagnino e Carlo Antonelli.Gli antaDa allora assistiamo impavidi a un profluvio inarrestabile di festeggiamenti funebri di varia e più o meno ortodossa natura. Festival, convegni e serate in onore dei canonici cento anni dalla nascita. Ma noi dove eravamo cento anni fa che era tutto così bello e tutto così giusto? Ma come, era ieri che festeggiavamo i suoi ottanta e siamo già a cento? E come li portava bene i novanta. Cento anni, un secolo. Un secolo che passeremo a ricordare il secolo precedente e così non si sa per quanto ancora.I nati negli anni quaranta del Novecento saranno gli ultimi appartenenti a una cosiddetta classe intellettuale, quella politica se si escludono alcuni democristiani, qualche socialista un po’ délabré e sopra tutti Rino Formica, è già da tempo purtroppo estinta. In compenso oggi non si invecchia più. Gli anta sono ormai terreno di pascolo per giovani in senso esteso. Oggi si muore giovani anche da vecchi.«In Italia c'è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di bella promessa a quella di solito stronzo. Soltanto a pochi fortunati l'età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro» diceva Alberto Arbasino, ma l’espansione improvvida di venerati maestri e la loro conseguente estinzione unita al blocco dell’ascensore sociale pare aver esaurito una formula quanto mai efficace.I motivi sono molteplici a partire dalla giovane promessa che così giovane non è più e mai più lo sarà. Altro che i tardivi ventisette anni di Arbasino (sempre lui) lamentati da Italo Calvino. Oggi al massimo possiamo concederci un banale quanto sintetico A paraculo a indicare il giovane quarantenne di flosce speranze che si affaccia sulla scena letterario mondana deprivata di ogni aspettativa oltre che di denaro.La mutazioneDiranno i semplici: intanto ci si posiziona. Già e una volta posizionati lì si resta fino a che la ghirba tiene. Per quanto riguarda le altre due categorie siamo di fronte invece a un’inquietante mutazione data da un imprevedibile accoppiamento per cui il solito stronzo, in assenza di panorami possibili e di pubblici compiacenti, ha finito per auto venerarsi e in parte anche per auto degenerarsi, dando così forma al venerato stronzo in surplace permanente. Ovvero colui che si venera in un onanismo macilento e a tratti losco dentro al quale tutto è ancora possibile. Basta crederci e basta che a crederci siano quei pochi utili stronzi ora non più idioti. Perché in questa evidenza dello stronzo, non va però dimenticata o sottovalutata la fondatezza del venerato che comunque esiste e sussiste in tutta la sua sudaticcia eleganza e astuta pervicacia. Perché seppure in pochi e seppure stronzi, quel poco di venerazione (quasi tutta auto-prodotta) tiene almeno ancora in vita, per quanto in coma farmacologico, un’intera idea di cultura fatta di contenitori, indotti, accessori vari tutti, festival e tipografie comprese.Portinai in livrea ricollocati al piano nobile di un palazzo a cui è stato concesso il bonus facciate che si fingono maestri rifacendosi a un tempo passato perché incapaci di immaginarsi un tempo contemporaneo. Da bravi stronzi la venerazione la teniamo stretta tutta per noi, in attesa di tempi migliori, di un wifi più stabile e di uno smoothie più digeribile.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiacomo GiossiGiacomo Giossiscrittore e critico

Tajani: "In arrivo a Pratica di Mare aerei con 200 italiani"Bimbo di due anni va in shock anafilattico: salvato dai carabinieri

Incidente sulla Braccianese, scontro frontale tra due auto

Pedopornografia, operazioni in tutta Italia: 3 arrestiLecco: 53enne arrestato per stalking condominiale

Suore pirata investono una donna sulle strisce pedonali: "Non ti sei fatta niente"Donna di 40 anni muore schiacciata dalla sua auto: aveva parcheggiato in salita

Kata, il padre torna in carcere per reati precedenti di cui è incolpato

Napoli, truffa del finto nipote: 5 arrestiNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 232

Ryan Reynold
Carabiniere morto a Sora, stroncato da un maloreIn Italia sempre meno bambini: natalità in calo anche nel 2023Pesaro Urbino, uomo investito e preso a martellate: è caccia al pirata della strada

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarSan Nicomede, ha un malore in bici: trovato morto in un parcheggioBlackRock Italia

    Bologna, Tiktoker si suicida in diretta: le parole del padreChi l'ha visto, caso Pierina Paganelli. Loris Bianchi: "Poteva trattarsi di qualcuno che conosceva"Pozzuoli, la decisione della preside: niente più unghie lunghe a scuolaMorto Francesco Rossi, aveva 24 anni ed era malato di leucemia

    ETF
    1. Bordighera, finto medico lavorava "a gettone" per una cooperativa

      1. avatarPatrick Zaki non parteciperà al Salone del libro: troppe polemicheEconomista Italiano

        Alto Adige, bimba di 2 anni scappa nel bosco: ritrovata ore dopo

  2. avatarAlessia Pifferi, il finto battessimo di Diana: così la donna estorceva soldi alle amicheGuglielmo

    Catturato il latitante Luca Mazzaferro: era in Val di Susa con documenti falsiAgropoli, ha un malore improvviso: 35enne muore in autoIncidente sul monte Cervino, ispettore precipita per 700 metri: mortoAcerra: violento incidente tra un camion e un’auto

  3. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 234Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Roma, ritrovato il 17enne scomparso 4 giorni fa: "Una bellissima notizia"Roma, grave incidente stradale: morta una donna, gravi tre ragazziniMilano, Ristorante resta chiuso il sabato e la domenica: "Così ci dedichiamo alla famiglia e alle passioni"Chi l'ha visto, caso Pierina Paganelli. Il figlio sulla moglie Manuela: "Eravamo in un periodo di riflessione"

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 234

Roma, morta la 15enne investita sulle strisce insieme al fidanzatoTerremoto in Irpinia, la gente scende in strada: non ci sono danni*