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Edoardo Galli dopo il ritrovamento: l'abbraccio con i genitoriGli azzurrini di Corradi perdono dopo aver sfiorato il vantaggio in più occasioni. Al 100' il gol partita del madridista. Gravina: "Orgogliosi di questi ragazzi" Pietro Scognamiglio 25 luglio 2024 (modifica alle 18:07) - MILANO Può mangiarsi le mani,Guglielmo l’Italia. Battuti di misura ai supplementari da una Spagna non insuperabile, gli azzurrini di Corradi tornano a casa con l’amara sensazione di avere fallito un approdo in finale alla portata. E’ la sintesi dei 120 minuti di Belfast, in cui Pafundi e compagni fanno vedere le cose migliori – pur in un contesto di equilibrio – ma non affondano il colpo. Anche in un pomeriggio evanescente per Camarda, l’Italia ha comunque le occasioni migliori. Due (con Ebone e Mannini) proprio in apertura dei supplementari, poco prima della punizione inflitta dagli dei del calcio: sul primo posizionamento difensivo sbagliato, il subentrato Pol Fortuny (del Real Madrid U19) viene mandato in porta nel migliore dei modi e buca Marin. La Spagna si prende così la rivincita della semifinale di un anno fa, eliminando i campioni in carica per andare a giocarsi la sua decima finale contro Francia o Ucraina (e otto le ha vinte). titolarissimi— Dopo le ampie rotazioni della terza partita, Corradi torna alla formazione vista contro l’Irlanda del Nord: Camarda con Pafundi in avanti, il jolly Mannini basso a destra. In mezzo al campo capitan Lipani, autore un anno fa a Malta del gol decisivo per trascinarci in finale. Due che in quella Spagna entrarono dalla panchina sono oggi titolari, gli esterni d’attacco Diao – preferito a Mella – e Dani Rodriguez, insieme al centrale Gasiorowski (difensore col vizio del gol, 14 presenze in Liga nel Valencia e tanti occhi addosso). Il primo tempo è molto tattico: ciò che arriva più vicino alla porta è una punizione arrotata di Pafundi al 15’, innesco di una buona mezz’ora per gli azzurrini che però non pungono. La sensazione è che la Spagna faccia poco filtro a centrocampo, esponendo la difesa (che ha sempre subito gol) a troppi spifferi. Distaccandosi dalle recenti evoluzioni, nel finale di tempo i ragazzi di José Lana si riscoprono palleggiatori e disegnano la ragnatela che porta al tiro di Iker Bravo (ossigenato centravanti del Bayer Leverkusen che non dà riferimenti a Mane e Chiarodia, colleghi di Bundesliga). più italia— Dopo l’intervallo, però, la Spagna rimane con la testa negli spogliatoi e subisce per dieci minuti: la situazione da gol più limpida la innesca Bartesaghi da sinistra, rubando palla allo svagato Perea per apparecchiare un rigore in movimento al socio rossonero Zeroli. Fuori per centimetri. La panchina spagnola percepisce, così, la necessità di un intervento: dentro Fortuny e Mella per il capitano Hernandez e Diao (bocciato). Il riassetto sembra proficuo, ma è sempre l’Italia a scuotere i pochi presenti al Windsor Park: al 58’ Di Maggio strappa palla sulla trequarti e va in automatico alla solita sterzata con tiro, disinnescato dalla parata di Raul Jimenez. Gli Azzurrini sono educati meglio alla riconquista e al 67’ azzannano un pallone maltrattato da Belid, ma Pafundi calcia poi da posizione troppo defilata. A un quarto d’ora dalla fine, prova a incidere sulla partita pure Corradi: Harder da vertice basso prende il posto dell’ammonito (e nervoso) Lipani, Magni – dentro al posto di Ciammaglichella – si piazza terzino destro di ruolo, con Mannini riportato a fare la mezzala. Che i neo entrati abbiano più energia nelle gambe si nota subito, da una parte e dall’altra: lo squillo più interessante della Spagna porta infatti la firma di Mella, che vuole far pentire chi l’ha lasciato in panchina all’inizio. Dentro all’85’ anche Ebone per Camarda, così si va ai supplementari. decide fortuny— E la Spagna, anche qui, difetta nell’approccio: un erroraccio con i piedi del portiere Jimenez regala il pallone proprio a Ebone, che non se ne capacita e non riesce a scavalcarlo. Brutto errore. Nell’immediato, su un altro pasticcio in disimpegno, ci prova Mannini allargando troppo il sinistro con la porta a disposizione. Il demerito più grande è non approfittarne, perché la Spagna no, non può rimanere così brutta in eterno. E infatti la mancanza di cattiveria viene punita: è il 100’ quando Julio Diaz (gran palla di Mella) taglia bene da sinistra alle spalle di Magni, assist preciso per Fortuny che dal cuore dell’area non sbaglia (1-0). Si rompe l’equilibrio e l'Italia rischia anche di subire il raddoppio, per due volte, con Jesus Rodriguez. Errori anche questi, che lasciano l’Italia in partita al punto di sfiorare il pari al 117’ su ciabattata di Zeroli dopo lo slalom di Sia. Niente da fare. Degna e amara conclusione, nel pomeriggio delle occasioni sprecate. “Ma siamo comunque orgogliosi dei nostri Azzurrini – il commento a caldo del presidente Figc Gabriele Gravina -, dopo il successo continentale dell’Under 17, la Nazionale di Corradi ha disputato un ottimo Europeo conquistando l’obiettivo fondamentale della qualificazione al prossimo Mondiale U20. In questa squadra c’è tanta qualità, sono sicuro che sentiremo ancora molto parlare di tanti di questi ragazzi”.Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 250.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI il commento di corradi— Queste, invece, le parole di mister Corradi: "Abbiamo giocato bene e creato, avremmo meritato. Ma sono nel calcio da qualche anno e con la Spagna si erano spesso e volentieri fatte partite di fase difensiva e ripartenza: penso che a partire da oggi possiamo anche smettere di commentare questo tipo di partite. Credo che abbiamo fatto una partita meravigliosa, giocando con intensità, geometria e principi. Il calcio è anche questo: hai tante occasioni, non concretizzi e vieni punito. Dispiace per i ragazzi perché il sacrificio, la voglia e l’abnegazione sono state ai limiti della perfezione. A volte quando si analizzano le competizioni si guarda dove si è arrivati senza guardare al viaggio e al percorso fatto. Ho detto ai ragazzi che sono orgoglioso di loro: questa sera quando metteranno la testa sul cuscino e passerà l’arrabbiatura, potranno dormire sereni e orgogliosi di quanto fatto". Calcio: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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