File not found
ETF

"Mio marito piega il pigiama così, è normale?": cos'è il nuovo trend virale e da dove viene

Ingegnere italiano trovato morto ad Amsterdam: la polizia indaga per omicidioNuova mappa del rischio Covid in UE, massimo rischio per tutta EuropaCovid, Oms: "La quarta ondata non può più essere fermata, il virus è qui per rimanere"

post image

Anthony Fauci riceve il Dottorato dalla Sapienza di Roma per la sua lotta al Covid e all'AidsIl libro Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”,analisi tecnica edizioni Anicia, di Eva Rizzin e Luca Bravi raccoglie le testimonianze di chi frequentò le aule della segregazione. L’ultima classe Lacio drom chiuse nel 1982 ma quell’esperienza ha lasciato un segno nella comunità che sopravvive ancoraTutti gli articoli di Tempo pienoNon si conosce la storia delle classi Lacio drom, tanto lunga e complessa, quanto drammatica e paradigmatica. Finalmente esce un testo su quest’esperienza, Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”, edizioni Anicia, firmato a quattro mani da Eva Rizzin e da Luca Bravi. Eva Rizzin, quanto è stato importante e quanto è stato complicato il percorso che ha portato alla pubblicazione di questo libro?Un percorso che è durato tantissimo. La prima volta che ho affrontato questo tema, è stato 20 anni fa, nel 2004, tre giorni dopo la laurea in Scienze politiche, stavo andando a Mantova a un convegno sull’intercultura organizzato dall’associazione Sucar Drom con mia mamma. In quel viaggio in treno decisi di intervistarla. L’intervista venne poi pubblicata da una rivista di antropologia tedesca come “Un dialogo tra una mamma sinta e sua figlia”. Mi raccontò del suo rapporto con la scuola italiana. Mia mamma e i miei zii si sono percepiti per la prima volta come zingari e non come sinti soprattutto a scuola. Erano di quella generazione che ha frequentato la scuola negli anni Sessanta e hanno dovuto frequentare le Lacio Drom, le «classi speciali per zingari», nate dall’idea di quegli anni che i sinti e rom avessero un Qi inferiore e che dovessero essere rieducati. Mia madre è rimasta analfabeta. Ma nonostante le violazioni subite, ha sempre creduto che la scuola potesse essere un elemento di riscatto. Anche oggi non è semplice per una persona sinta e rom dichiarare la propria appartenenza. Eva RizzinPerché?Perché c’è un sentimento di odio diffuso. E lei lo sapeva benissimo. Le ricerche internazionali oggi ci dicono che otto italiani su dieci nutrono un sentimento di avversione nei confronti dei rom e dei sinti. Ed è nelle scuole primarie che molti sinti e rom lo scoprono: a scuola diventi un’etichetta, “la zingara”, “il nomade”, “il ladro”, “lo sporco”.Ci teneva tantissimo alla scuola ed era analfabeta?La cosa più pesante era quella di dover avere una vita scolastica totalmente distante dagli altri alunni: spesso relegati nei sottoscala, orari differenti dagli altri, con attività che non permettevano d’incontrarsi con altri bambini. Potevano andare a scuola solo il pomeriggio. Si sentivano degli appestati e alla fine rifiutarono di andarci. Per non sbagliare c’era un enorme cartello sopra la porta con scritto “aula solo per zingari”.Era la prima la volta che sentivi delle classi Lacio Drom?Sì, avevo fatto la tesi sulla mia comunità. È uno degli scatti decisivi nella mia esistenza: scelsi di approfondire il tema dei sinti Gačkane Eftavagarja, un nome che rimanda alla nostra provenienza tedesca e alla leggenda di sette carri che fuggirono dalla Germania per le persecuzioni.Sono una sinta italiana ma di origine tedesca, appartengo alla famiglia dei Lehmann Reinhardt (la stessa di Django Reinhardt) una grande famiglia di liutai sinti che furono vittime della persecuzione nazista tedesca e di quella fascista italiana, ma anche vittime di un notevole apparato antizingaro che fu attivo a fine ottocento in Germania-Baviera. Luca Bravi è stato tra i primi a studiarla.Avevi studiato questa grande storia europea, ma ti mancava la conoscenza di questa storia italiana?In famiglia si è sempre parlato di persecuzioni e discriminazioni. È molto importante quest’aspetto. Perché per molto tempo, e anche oggi, la tesi comune è che i sinti non fossero e non siano capaci di narrazione storica. E questo è stato usato anche per giustificare la persecuzione secolare contro di noi. Ma non è vero. I sinti e i rom hanno sempre parlato della loro storia, è che non sono stati ascoltati. Non c’è stata rimozione. Sono gli altri che hanno fatto finta che questa presa di parola non ci fosse. Per fortuna ci sono state alcune eccezioni, come quella di Giovanna Boursier e Luca Bravi come storici, poi molti antropologi ovviamente come Leonardo Piasere. Ma per approfondire la storia del genocidio abbiamo dovuto aspettare gli ultimi anni. La capacità di narrazione nelle comunità sinte e rom è invece sempre esistita.Per la storia delle classi Lacio Drom abbiamo dovuto aspettare questo libro. Che però è dirompente.È stato un viaggio dentro numerose memorie di scuole silenziose, l’esperienza di quelle classi è ancora presente nel vissuto di coloro che le frequentarono e, in larga parte, è raccontata come un momento di forte stigmatizzazione che ha segnato il successivo rapporto con l’istruzione.Un racconto comunitario che non ha mai trovato spazio pubblico comune di riconoscimento e confronto.Con Luca Bravi abbiamo voluto anche ricostruire l’aspetto paradossalmente pedagogico di queste classi Lacio Drom: un’ideologia educativa messa a punto da un gruppo che univa l’Istituto di pedagogia dell’Università di Padova, il ministero della Pubblica istruzione, e l’Opera nomadi.Non dura poco però questo esperimento di pedagogia speciale che di fatto è ghettizzante.La segregazione scolastica non era ovviamente l’obiettivo, eppure avvenne e furono gli stessi maestri a segnalarlo già a partire dagli anni Settanta. L’inclusione diventò segregante. Si andò oltre anche l’eliminazione delle classi differenziali, che avviene in Italia nel 1977. L’ultima classe Lacio Drom viene chiusa nel 1982.Ma le classi di soli rom e sinti sono continuate ad esistere, più sporadiche ovviamente, ancora oggi in Abruzzo e in Calabria abbiamo ogni tanto delle segnalazioni. Al di là della storia, questa vicenda ha segnato il successivo rapporto con l’istruzione. È per questo che credo sia importante il racconto comunitario. Abbiamo per la prima volta la voce di rom e sinti, soprattutto in un confronto tra memorie e documenti.L’11 luglio scorso, alla presentazione del libro a Prato, abbiamo ascoltato le parole dei genitori, ma anche degli studenti, ragazze anche molto giovani, rispetto alla scuola e al loro essere rom e sinti. Sei rimasta colpita anche tu?Io sono orgogliosa soprattutto delle romnia (donne rom e sinte) che erano presenti a quella serata. Guardo con grande speranza a questa reazione all’antitziganismo. Ascoltare le voci di queste giovani attiviste rom e sinte, guardarle quando parlano in pubblico è per me l’esperienza più interessante di questi ultimi anni: hanno molte cose da dirci e la loro testimonianza e il loro lavoro quotidiano potrebbe portare col tempo importanti effetti trasformativi. il disegno sulla copertina del libro Lacio drom, storia delle "classi speciali per zingari"© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediChristian RaimoScrittore e traduttore. Ha collaborato con diverse riviste letterarie (Liberatura, Elliot-narrazioni, Accattone, Il maleppeggio), quotidiani (il manifesto, Liberazione (quotidiano)) e con la casa editrice romana Minimum fax. Con la stessa casa editrice ha pubblicato, nel 2001, la sua raccolta di racconti di esordio, Latte. Il suo primo romanzo, Il peso della grazia, è uscito nel 2012 per Einaudi.

Presidente del Parlamento Europeo: come viene eletto e da chi?Gran Bretagna, i media: "Johnson pronto ad annunciare la fine delle restrizioni"

Francia, politico ricoperto di fango da una folla no vax davanti alla propria casa

Perché Chico Forti non torna in Italia? La spiegazione di un ritardoTiger King non convince i giudici e resta in carcere: condanna a 21 anni

USA, giovane di 23 anni conosce un uomo su un'app di incontri: trovata morta. Il caso è stato riapertoFebbre di Lassa in Inghilterra: cos’è e dovremmo preoccuparci?

Chirurgo brasiliano morto a 32 anni per covid: “Contagiato facendo ciò che amo”

Milionario sfreccia in autostrada a 417 km/h con la sua Bugatti: pubblica video sui socialJoe Biden insulta un giornalista e a microfono acceso gli dà del “figlio di p….na”

Ryan Reynold
Francia, quarantena ridotta per vaccinati da 10 a 7 giorni“Turbamento e vergogna” di Ratzinger per gli abusi sui minori a MonacoAfghanistan, i talebani giustiziano 100 ufficiali dell'ex governo afghano

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarBimbo strangolato con la cerniera del cappotto, riaperto il caso contro 13enne che lo avrebbe uccisoProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Uccise tre scimmie da laboratorio in fuga dopo un incidente negli UsaPerchè la Russia vuole invadere l'Ucraina?Angara-A5, il razzo russo rischia di precipitare per un guasto al motore: dove potrebbe cadereMadagascar, il ciclone Batsirai si abbatte sul Paese: almeno 20 morti

    1. Mamme no vax: un intero reparto di maternità è risultato contagiato in Svezia

      1. avatarSpagna, incendio in una casa di riposo a Moncada: 6 morti e 15 ricoverati in ospedaleProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Usa, primo trapianto con cuore di maiale geneticamente modificato

  2. avatarParty gate a Hong Kong: si dimette ministro dell'InternoCapo Analista di BlackRock

    Ratzinger sugli abusi sessuali: “Partecipai alla riunione con il prete pedofilo”“Turbamento e vergogna” di Ratzinger per gli abusi sui minori a MonacoGiappone, sequestra tre medici durante una visita a domicilio e ne uccide unoProteste accese in tutta la Francia dei gruppi No Pass vaccinale

  3. avatarNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 577Economista Italiano

    Pakistan, auto intrappolate nella neve: 21 morti congelatiObbligo vaccinale, Johnson: "Gran Bretagna dice no alla coercizione"USA, la youtuber Adalia Rose è morta a 15 anniRyan, ultime notizie sul bimbo nel pozzo in Marocco: soccorritori a due metri da lui

New York, italoamericano accoltellato in una rissa: Anthony D’Onofrio morto a 22 anni

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 572Corea del Nord ed Eritrea, ecco i due paesi che ancora non vaccinano contro il Covid*