Borsa: l'Europa in avvio è negativa, Parigi -0,71% - Tiscali NotizieTajani chiama la leader dell'opposizione venezuelana - Tiscali NotiziePirelli, in secondo trimestre utile +2,6%, conferma target - Tiscali Notizie
Washington, Meloni alla vigilia del vertice Nato: "Unità sull'Ucraina"Cappato,investimenti Chiara Lalli e Felicetta Maltese rischiano fino a 12 anni di carcere per aver accompagnato in Svizzera Massimiliano, affetto da sclerosi multipla. A differenza di Dj Fabo, non era dipendente da trattamenti di sostegno vitale, ma “solo” dall’assistenza di persone terze. Dopo l’udienza pubblica del 19 giugno, la Corte costituzionale si esprimerà nelle prossime settimaneLa Corte costituzionale nelle prossime settimane si pronuncerà su un nuovo “caso Cappato”. I giudici della Consulta, dopo l’udienza pubblica del 19 giugno, sono chiamati a esprimersi sul dubbio di legittimità costituzionale sull’aiuto al suicidio assistito fornito a Massimiliano, 44enne affetto da sclerosi multipla, accompagnato in Svizzera da Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese dell’associazione Luca Coscioni. In particolare, la questione riguarda un’interpretazione più ampia – relativa alla dipendenza da un «trattamento di sostegno vitale» – rispetto a quelle già individuate dalla stessa Corte.Il governo Meloni ha deciso di costituirsi parte civile nel processo penale da cui è scaturita la questione di legittimità – sollevata dal gip del tribunale di Firenze, che indaga i tre dopo che si sono autodenunciati al loro ritorno in Italia –, chiedendo che essa sia dichiarata inammissibile o infondata. Secondo l’esecutivo, l’accoglimento si risolverebbe in uno stravolgimento della sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale – che individuava i criteri di legittimità per l’eutanasia – «in senso irragionevolmente ed ingiustificatamente ampliativo», sostituendosi in questo modo al parlamento, incaricato dalla stessa Consulta di legiferare sul tema. Ma le Camere, dopo anni di richiami, non sono mai intervenute con una legge organica per regolare la materia.«Abbiamo aiutato Massimiliano perché lo ritenevamo fosse nostro dovere, per interrompere una situazione di tortura a cui era sottoposto», ha dichiarato Cappato a margine dell’udienza pubblica. «Se tornassimo indietro lo rifaremmo per lui e per tutte le persone che sono nelle sue condizioni». All’udienza del 19 giugno hanno partecipato, oltre agli avvocati dello Stato, anche i difensori di Cappato, Maltese e Lalli.Il caso “Massimiliano” e i criteri della ConsultaNel 2022 Cappato, Lalli e Maltese hanno aiutato Massimiliano, 44enne di San Vincenzo (Livorno) e malato di sclerosi multipla, ad andare in Svizzera per usufruire del suicidio assistito. Prima di morire, Massimiliano ha diffuso un appello in cui spiegava che avrebbe desiderato «essere aiutato a morire senza soffrire in Italia, ma non posso, perché non dipendo da trattamenti vitali». L’essere dipendente da trattamenti vitali è una delle quattro condizioni individuate dalla Corte costituzionale nel 2019 in riferimento al “caso dj Fabo”, il precedente che – nell’inerzia del parlamento – ha costituito la base giuridica per l’eutanasia in Italia. Massimiliano non era sottoposto a un trattamento di sostegno vitale in senso stretto (come è ad esempio la ventilazione meccanica), ma era comunque dipendente dall’assistenza di terze persone per sopravvivere. Per questo avrebbe potuto incontrare ostacoli nell’accedere all’aiuto medico alla morte volontaria in Italia.Secondo la Consulta, affinché il suicidio assistito sia legale – oltre al requisito più ambiguo della dipendenza da trattamenti vitali – occorre anche che la persona abbia una patologia irreversibile, che sia fonte di sofferenze intollerabili (fisiche o psicologiche) e che sia pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.Dopo l’autodenuncia di Cappato per il caso dj Fabo e il successivo procedimento penale, in base all’articolo 580 del Codice penale (che punisce chiunque determini «altri al suicidio o rafforzi l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevoli in qualsiasi modo l’esecuzione»), la Corte costituzionale aveva sospeso la sua decisione per dare modo al parlamento di legiferare in materia e approvare una «appropriata disciplina» sul suicidio assistito.Ma nell’inerzia delle Camere era stata la Consulta stessa, nel settembre 2019, a delineare le condizioni di legittimità del suicidio assistito in Italia: alla luce di questo Cappato è stato assolto dalle accuse. GiustiziaDestra immobile sul fine vita. Tocca a Consulta e regioniGiulia MerloDopo la morte di MassimilianoCappato, Maltese e Lalli sono accusati dello stesso capo d’imputazione del caso dj Fabo e rischiano fino a 12 anni di carcere. Il giorno dopo il viaggio in Svizzera, i tre si sono autodenunciati ai carabinieri di Firenze. Lo scorso ottobre la procura fiorentina ha chiesto l’archiviazione perché l’aiuto fornito non sarebbe stato «penalmente rilevante».È stata poi sollevata la questione di costituzionalità del requisito del sostegno vitale per violazione degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione: «Discrimina irragionevolmente tra situazioni per il resto identiche», e «discende da circostanze del tutto accidentali», «senza che tale differenza rifletta un bisogno di protezione più accentuato».Le parole di Cappato«Con questa costituzione (di parte civile, ndr), e nel merito della memoria depositata, il governo Meloni chiede una decisione della Corte che implicherebbe il rischio di una condanna da 5 a 12 anni carcere di Chiara Lalli, Felicetta Maltese e me per avere aiutato Massimiliano ad accedere all’aiuto alla morte volontaria in Svizzera», ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e rappresentante legale dell’Associazione Soccorso Civile, l’organizzazione che fornisce informazioni e, in alcuni casi, assistenza logistica e finanziaria per ottenere aiuto medico alla morte volontaria all’estero. CommentiSulla vita e la morte la politica non sa decidereGiorgia Serughettifilosofa«Oggi non è in discussione il diritto a morire, ma la discriminazione esistente tra diversi malati sul suicidio assistito. Il diritto a morire cambia in base al trattamento di sostegno vitale», ha dichiarato l’avvocata Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni. «Anche l’assistenza continua è un sostegno vitale. La Corte – prosegue Gallo – è chiamata a pronunciarsi di nuovo sul diritto a congedarsi dalla vita, in assenza di una disciplina legislativa. Si tratta di casi di malattie degenerative e incurabili. Non chiediamo che la cintura di protezione della vita diventi evanescente, ma di definire l’area di non punibilità».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLorenzo Stasi
Ufficio di Netanyahu, 'è Hamas ad impedire l'accordo su Gaza' - Tiscali NotizieDdl Nordio, seduta fiume conclusa nella notte: emendamenti respinti
E se l’intelligenza artificiale informa in modo errato?
L'utile netto di Toyota +1,7%, previsioni invariate - Tiscali NotizieL'Argentina condanna 'la frode elettorale' in Venezuela - Tiscali Notizie
Inchiesta su Gioventù Nazionale: le dichiarazioni di Elly SchleinAgenzia Dire, si è dimesso l’amministratore delegato Stefano Pistilli
La destra tira dritto sull’abuso d’ufficio. Dubbi del QuirinaleEcco la riforma della giustizia di Nordio
Istat: a giugno tasso disoccupazione al 7%, giovanile al 20,5% - Tiscali NotizieBollette della luce, a quale fornitore è assegnato chi non passa al mercato libero, provincia per provinciaSoldati schierati per girare tra i banchi, lo strano caso del concorso in magistraturaL'idea del governo: concorsi straordinari e test psicologici per le toghe
La proposta di legge di Gasparri: "Reddito di maternità a chi rinuncia all'aborto"
Olimpiadi, il cuore nel cielo di Parigi della Patrouille de France - Tiscali Notizie
Netanyahu visita Golan dopo attacco: la risposta sarà severa - Tiscali NotizieCaso Ilaria Salis, Meloni: in Ungheria i giudici sono indipendenti. Il padre vuole querelare Salvini5 cose che non sai sulla gravidanzaIl jackpot Messi per Miami. Ora la squadra vale un miliardo
L’AI Act fissa le nuove regole europee sull’intelligenza artificialeMorto a Ginevra Vittorio Emanuele di Savoia, aveva 86 anniLa Legge in pillole: si può registrare il capo che fa mobbing?Svizzera, summit per la pace in Ucraina: non si raggiunge l'unanimità