File not found
investimenti

Le assurde parole del killer di Alessandra ad un ragazzo: “Non ce l’ho con voi”

Roma, anziani trovati morti in casa: erano deceduti da 10 giorniIl Tribunale di Vicenza ha aperto una corsia preferenziale per le donne vittime di violenzaIncidente sul lavoro a Verona, morto operaio caduto nel silos vuoto durante la manutenzione

post image

Coronavirus, bilancio del 27 agosto 2022: 21.805 nuovi casi e 80 morti in piùSecondo le regole internazionali e interne,ETF chi arriverà nel nostro paese ha le caratteristiche per farsi riconoscere lo status di rifugiato. Ma tra la teoria e la pratica possono sorgere problemi. La convenzione di Ginevra del 1950 riconosce lo status di rifugiato a tutti coloro che abbiano fondato timore di persecuzioni nel proprio paese. «Lo status di rifugiato è qualcosa di obiettivo: non è lo stato a doverlo accertare, ma si acquista nel momento in cui chi fugge ha un fondato timore di persecuzione», spiega Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale alla Sapienza. Ma per poter presentare domanda di protezione i richiedenti devono essere entrati in Europa. Oltre alla difficoltà di raggiungere l’Italia esiste il rischio di un intasamento del sistema di accoglienza. Gli afghani in fuga dal neonato Emirato islamico arriveranno presto anche in Italia. Una parte lo farà attraverso i corridoi umanitari, mentre chi fugge da solo lo farà probabilmente attraverso la rotta balcanica. «Non prevediamo flussi consistenti dall’oggi al domani, ma serviranno mesi prima che si possa vedere qualche conseguenza sul territorio italiano», spiega l’avvocato, Eugenia Barone Adesi, che collabora con la onlus Avvocato di strada e si occupa di garantire tutela legale ai senza fissa dimora e ai richiedenti asilo. «Chi fugge dall’Afghanistan attraverso la rotta balcanica dovrà passare per la Turchia e poi per la Bosnia, Croazia e Slovenia. Il timore è che si verifichi lo stesso disastro avvenuto coi siriani, con la violazione sistematica dei diritti umani», aggiunge. Per quanti di loro riusciranno a raggiungere l’Italia inizierà poi la procedura per fare domanda di protezione internazionale. E l’interrogativo concreto, ora, è individuare i diritti di cui possono godere in Italia e il tipo di protezione giuridica alla luce della situazione da cui fuggono in Afghanistan, ancora in evoluzione. La questione è complicata e può essere vista da tre prospettive: quella del diritto internazionale, quella del diritto europeo e quella del diritto costituzionale interno. «Tutte e tre convergono sul fatto che le persone che fuggono dall’Afghanistan siano “eligible”, ovvero abbiano i requisiti per ottenere l’asilo», spiega il professor Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale alla Sapienza di Roma.  Secondo il diritto internazionale, in particolare secondo la convenzione di Ginevra del 1951, lo status di rifugiato si acquista da parte di tutti coloro che abbiano fondato timore di subire persecuzioni nel proprio paese a causa della loro appartenenza ad un gruppo diverso da quello dominante.   In altre parole. «lo status di rifugiato è uno status obiettivo. Ciò vuol dire che non si acquista in seguito ad una procedura particolare, ma si incardina automaticamente in capo a coloro che abbiano fondato timore di subire persecuzioni. Questo è importante, anche perché impedisce agli Stati di respingere dal proprio territorio un richiedente asilo senza aver prima verificato che non possieda i requisiti posti dalla Convenzione di Ginevra. In questo senso si sono espressi i giudici italiani e la Corte di giustizia dell’Unione europea», spiega Cannizzaro. Dal punto di vista del nostro diritto interno, le garanzie per i rifugiati sarebbero in teoria ancora più forti. La Costituzione, infatti, garantisce l’asilo costituzionale a tutti coloro che nel loro paese non godono delle libertà e diritti costituzionali garantiti in Italia: nel caso afghano, «questo significa che qualsiasi donna afghana ha diritto all’asilo in Italia». Il riconoscimento dello status di rifugiato non dipende dall’eventuale riconoscimento del governo dell’’Emirato guidato dai talebani. «un eventuale riconoscimento avrebbe carattere puramente politico e non inciderebbe in alcun modo sui requisiti previsti per l’acquisto dello status di rifugiato», dice Cannizzaro. La procedura La domanda per ottenere lo status, tuttavia, richiede un certo tempo. Si tratta, infatti, di un cosiddetto “status individuale”, che va accertato volta per volta per ogni individuo e per cui servono ragioni concrete e non generalizzate. Le forme di protezione previste attualmente in Italia sono tre: il riconoscimento dello status di rifugiato e la protezione sussidiaria, che vengono riconosciute nel caso in cui il richiedente dimostri il rischio specifico che corre nel caso di ritorno in patria; e la protezione speciale, che è prevista anche in caso di rischio generalizzato e non individuale. Dunque è lecito ritenere che le donne afghane e chi abbia collaborato con il precedente governo abbia le caratteristiche per ricevere protezione. Tuttavia, va considerato lo iato tra la teoria giuridica e la pratica. Per poter presentare domanda di protezione, infatti, i richiedenti devono essere entrati in Europa. Oltre alla difficoltà di raggiungere l’Italia attraverso vie legali come i corridoi umanitari, «esiste il rischio di un intasamento del sistema perchè ogni singola domanda va analizzata con un colloquio individuale, tranne quelle manifestamente fondate che vengono accolte senza nemmeno incontrare i richiedente», dice l’avvocato Barone Adesi. La procedura, infatti, prevede che appena si arriva in Italia si manifesti la volontà di richiedere protezione internazionale. Per formalizzare la domanda si deve prendere appuntamento in questura e compilare il cosiddetto “modello C3”, in cui si inseriscono le prime informazioni e si certificano particolari esigenze di accoglienza. Il primo passaggio, poi, è quello dalla commissione territoriale (ce ne sono una trentina su tutto il territorio nazionale e dipendono dal ministero dell’Interno), che convoca il richiedente e svolge un colloquio riservato. Poi si riunisce e valuta se garantire protezione e quale tipo, oppure se negarla. Se la protezione viene negata oppure se ne certifica una inferiore a quella di rifugiato, è possibile fare ricorso alla sezione specializzata del tribunale civile, istituita durante il governo Gentiloni insieme a una riforma della procedura per il diritto al riconoscimento. Strade più rapide, viste le proporzioni di quanto sta avvenendo in Afghanistan, esistono. Una in particolare sarebbe la cosiddetta “protezione temporanea”, che prevede il rilascio di un visto temporaneo senza passare per l’esame specifico individuale e si tratta di una procedura istituita a inizio anni Duemila per gestire il massiccio afflusso di sfollati avvenuto durante la guerra in Kosovo. Ma per metterle in pratica serve volontà politica. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Omicidio in Calabria: chi era la vittima. Il movente è un misteroBimba morta travolta da un’altalena, parroco, sindaco e architetto indagati per omicidio colposo

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 795

Meteo, addio estate nei prossimi 15 giorni: il maltempo arriverà nel weekendIl video dello stupro condiviso dalla Meloni è stato rimosso da Facebook, Twitter e Instagram

Incidente stradale a Palermo: morto un ragazzo di 29 anniScossa di terremoto a Foggia: zona dell'epicentro e magnitudo

Estrattore di succo centrifuga: utilizzi e il miglior modello del 2022

Posti occupati in spiaggia all’alba, blitz della Capitaneria di Porto  Mucca sulla tangenziale, investita da un’auto della polizia: 4 feriti

Ryan Reynold
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 800Ragazzo di 17 anni trovato morto in casa a Varazze: tragedia durante le vacanzePestaggio del branco a Reggio Calabria, 9 fermati, due sono minori

analisi tecnica

  1. avatarCoronavirus, bilancio del 1 settembre 2022: 20.503 nuovi casi e 68 morti in piùCampanella

    Lavinia Trematerra morta schiacciata da una statua, sabato i funerali a NapoliMantide della Brianza, il racconto di una delle vittime: "Ho rischiato di morire"Aereo Milano-Palermo perde i contatti radio: due Eurofighter si alzano in volo per intercettarloResta vedovo e per farlo stare con le figlie i colleghi gli regalano 100 giorni di ferie

    1. La madre di Giovanni Zanier: "Lei verrà protetta dagli Usa e noi non avremo giustizia"

      ETF
      1. avatarCoronavirus, bilancio del 25 agosto 2022: 23.438 nuovi casi e 84 morti in piùProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Coronavirus, bilancio del 2 settembre 2022: 19.160 nuovi casi e 91 morti in più

  2. avatarLecce, rimossa e fatta brillare bomba della Seconda Guerra MondialeMACD

    Milano, tre appartamenti svaligiati nel giro di poche ore, sparite tutte le cassafortiRoma, vandalizzato il murale per Falcone e BorsellinoBracciante picchiato e accoltellato dal datore di lavoro per aver chiesto di essere pagatoIl video dello stupro condiviso dalla Meloni è stato rimosso da Facebook, Twitter e Instagram

  3. avatarUn autovelox sul lungomare dove è stata travolta ed uccisa Elvira ZribaBlackRock Italia

    Morto il giornalista sportivo Roberto Renga, ultimo messaggio: "Perdono tutti meno tre"Bambina di 5 anni con il Covid è in pericolo di vitaIl clochard morto a Castel Sant’Angelo era un killer: condannato per omicidio nel 2004Quarto Grado: Alessia Pifferi nella telefonata al suo avvocato, dice: "La bambina mi manca da morire

Incidente sulla A21 tra tir: due autisti morti carbonizzati

Violenza sessuale a Monza, donna aggredita alle spalle in pieno giorno: un arrestoRagazzino violentato in casa da due uomini e una donna*