"Liquido seminale nel lavandino", sul web spopola la circolare fake UNIFIBocconi avvelenati nel catanese: 5 cani uccisiLo trovano morto di freddo nell'auto in cui viveva da quando era separato
Bimbo morto a Sharm el Sheik, non fu intossicazione alimentare: ipotesi avvelenamento da contattoIl raggiungimento di un’intesa tra le istituzioni Ue sull’Ai Act,trading a breve termine il testo che regolerà l’intelligenza artificiale a livello europeo, è probabilmente una buona notizia. Ma ancora non sappiamo esattamente com’è formulato e abbiamo assistito a una profonda spaccatura tra gli stati membriIl raggiungimento di un’intesa sul testo dell’Ai Act, dopo 36 estenuanti ore di negoziati, ha ricordato un po’ un veglione dell’ultimo dell’anno. Politici con il volto segnato dalla fatica, pronti a “stappare”, coi loro smartphone il tweet o la storia di Instagram per gridare al mondo di avercela fatta, che sì, come illustra un’infografica che sta spopolando sui social network, siamo l’unico continente con una regolazione dell’intelligenza artificiale.È una buona notizia? Probabilmente sì, ma nessuno può dirlo con certezza.Partiamo dalle note dolenti. Il testo definitivo non c’è, non sono pubblici gli emendamenti e le modifiche apportate al testo entrato in discussione, i negoziati sono stati condotti in gran segreto. Le uniche notizie trapelate sono state foto di politici che, un po’ sudaticci e col nodo della cravatta allentato o col tailleur spiegazzato, ci ricordavano di essere segregati da oltre un giorno e qualche meme sciocchino prodotto dagli assistenti di questi politici. Decisamente un modesto esercizio di trasparenza, per una legge che fa della trasparenza uno dei suoi architravi.Ue spaccataLa seconda nota dolente è che l’andamento delle negoziazioni ci restituisce un’Europa spaccata. I due principali nodi da sciogliere sono stati il ricorso alla biometria, anche con finalità predittiva, per scopi di pubblica sicurezza e la disciplina dei foundation model, che sono alla base dell’intelligenza artificiale generativa (quella di ChatGpt, per intenderci).Sul primo tema, l’opposizione proveniva da Ungheria, Italia e, soprattutto, Francia, preoccupate di prevenire minacce terroristiche. È bene ricordare che le politiche sulla sicurezza sono di competenza dei singoli stati membri e non sarebbe sorprendente, tra qualche mese, uno strappo dai paesi dissenzienti.Nell’altro caso, invece, Germania, Francia e (in misura minore) Italia avevano tentato di tener fuori dal regolamento europeo i modelli fondativi, ossia i sistemi di addestramento degli strumenti di intelligenza artificiale, affidandosi all’autoregolamentazione da parte delle grandi società produttrici (tutte non europee). Il rischio, secondo i tre stati, è che una disciplina normativa stringente avrebbe potuto limitare l’innovazione tecnologica, costringendo l’Europa a un ruolo ancillare rispetto a Stati Uniti, Cina e ad altri paesi che stanno investendo molte risorse nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale. MondoL’Ue vuole regolamentare l’intelligenza artificiale, ma a discapito dei migrantiFutura d'AprileTempismoC’è poi la questione tempo. La narrazione degli eurodeputati che hanno lavorato al testo dell’Ai Act ha enfatizzato che l’Unione europea è il primo ordinamento giuridico a dotarsi di un testo generale sull’intelligenza artificiale, omettendo di ricordare che le disposizioni normative diverranno pienamente efficaci a partire dal 2026. L’Europa, che ha oramai perso una centralità economica, si erge a baluardo della difesa dei diritti fondamentali anche nei confronti dei paesi più avanzati (il famigerato “effetto Bruxelles”); però due anni, nel contesto digitale, sono un’era geologica, che rischia di rendere poco efficienti le regole, più che indirizzare il percorso dello sviluppo tecnologico.Resta, in ogni caso, da analizzare il testo definitivo, una volta che sarà licenziato, per avere un quadro completo. Perché, come i giuristi sanno bene, le parole adoperate dai legislatori non sono mai neutre e, come insegna un vecchio adagio, il diavolo si nasconde nei dettagli.In conclusione, bisogna essere ottimisti, perché un passo avanti comunque è stato compiuto. Attenzione, però, ai facili entusiasmi, perché la partita europea dell’intelligenza artificiale è ancora tutta da giocare. EuropaI piani Ue sul riconoscimento facciale mettono a rischio i nostri diritti© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiovanni Maria RiccioGiovanni Maria Riccio è professore ordinario di Diritto comparato all'università di Salerno
Scontro fatale per un minibus in autostrada: un mortoIncidente nel Modenese, auto si ribalta: morto 62enne
Valanga in Val Gardena: un ferito grave
"Vi prego, aiutatemi a ritrovare la mia Teresa"Si getta nel fiume per sfuggire alla Polizia: morto annegato
Benzinai in sciopero il 25 e 26 gennaio: "Basta fango su di noi"Napoli, addio a Luigi Perrotta, quartiere in lutto
Allerta meteo gialla lunedì 16 gennaio: sette le Regioni a rischioMartina Scialdone, le ultime parole all'assassino: "Mi hai sparato davvero?"
Matrigna maltratta e umilia una bambina di 6 anniAndava al lavoro la donna colpita da un’anziana che si è buttata dal terzo pianoPicchia la compagna, arrivano i carabinieri e lo arrestanoAuto contro un tram a Torino: un ferito
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 602
Arrivano le doglie e partorisce in auto nel parcheggio
Conto Arancio, ING lancia un'offerta per i nuovi clienti: lo spot con Elio e le Storie Tese"Lui è un bravo ragazzo, ha sparato alla prof ma ha capito l'errore"Morto l'uomo schiacciato da una pianta nel MilaneseMessina Denaro, la vicina della casa con il bunker: “Mai notato nulla, sembravano brave persone"
Stupro di gruppo, arrestato il figlio del calciatore del Livorno LucarelliSassi contro la sede di Radio 105: fermato un 26enneSamuele morto sulla A14: aveva appena firmato l'indeterminatoCadavere all'obitorio dell'ospedale da giorni ma nessuno lo reclama