Calenda "si avvicina" a Meloni: "Il suo gesto importante, il Pd non lo ha fatto"Brasile, Giorgia Meloni: "Congratulazioni Lula, insieme per affrontare sfide comuni"Conte critica il governo Meloni sulle misure per contanti e Pos
Meloni incontra Erdogan, i due leader hanno parlato di difesa, immigrazione ed energiaIl centrocampista tedesco ha giocato la sua ultima partita l’altra sera,Guglielmo nei quarti di finale agli Europei contro la Spagna. I suoi 34 anni sono come le tre del pomeriggio di Jean-Paul Sartre, «troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa si voglia fare». Guardando i 39 del declino di Cristiano, diremo che sono giusti per smettereI trentaquattro anni di Toni Kroos sono come le tre di pomeriggio di Jean-Paul Sartre: «troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa si voglia fare», ma guardando i trentanove del declino di Cristiano Ronaldo che sembra stare in campo solo per collezionare facce del lamento e tirar punizioni in curva, diremo che sono giusti per smettere, visto che appartengono all’uomo che ha controllato i tempi calcistici alla perfezione.Toni Kroos lascia il pallone, ed è come se smettessero di pensare il Real Madrid e la Germania. «Il calcio è un pensiero del corpo» diceva Roberto Perfumo, difensore argentino quindi filosofo, e il corpo di Toni Kroos ne ha avuti campi e palloni di quei pensieri e non solo, ha anche regolato la velocità di quelli degli altri.Carlo Ancelotti per spiegare il calcio di Kroos disse: «Se Toni vuole che la squadra giochi lentamente, noi andremo lentamente», e Casemiro aggiunse, in triangolazione: «Se Toni chiede che si giochi velocemente, noi giocheremo velocemente, è lui che decide tutto».Notate come l’allenatore del Real Madrid e uno dei calciatori protagonisti di questi anni dei blancos si siano con naturalezza piegati ai tempi di Toni Kroos, perché è quasi tutto qua il suo calcio, il resto è come governa il ritmo.Perché a prescindere del tempo che Toni sceglie rimangono immutate la sua tecnica, la sua geometria e soprattutto la sua centralità.Come ClintToni oltre il tempo è la manutenzione tecnica delle squadre che governa. Perché sa che il calcio si gioca anche senza palla. La pressione di Kroos è assoluta ed è dovuta alla sua presenza divenuta subito autorità.Per questo può chiedere il pallone e darlo. Non si conosce nessun calciatore che si sia mai lamentato di un suo passaggio. Sempre al posto giusto e con la velocità giusta. Kroos può chiedere di essere servito, non importa come, e servire in un modo migliore. Perché non presta attenzione a come riceve la palla, ma solo a come la redistribuisce. È il cervello delle squadre.Decidendo tempo di movimento e direzione. Come un regista. Fa pensare a Clint Eastwood per la semplicità e l’efficacia, la profondità e la forza; a Berlino, Madrid, Monaco e Hollywood tutti sanno che non li fanno più uomini così, che sono l’ultima espressione di un tempo, per questo ne contengono e ne rilasciano tanti.Come in Eastwood convivono Don Siegel, John Huston e Sergio Leone, in Kroos si rivedono Uli Stielike, Bernd Schuster e Franz Beckenbauer. Dopo sarà difficile quasi impossibile riavere uomini di questa natura, e per capirlo basta andare all’ostinazione eastwoodiana che Kroos ha per le scarpe. EPALe stesse scarpe 15 anniDa undici anni gioca con lo stesso modello: le Adipure 11 Pro dell’Adidas e con una suola che ne ha 15 di anni, e il colore deve essere bianco, solo bianco, perché quando abbassa gli occhi sul verde del campo deve sapere che è quello il colore delle sue scarpe e non ritrovarsi in viola o rosso perché sarebbe una sorpresa per il suo genio burocratico che sta sistemando gli altri 10 calciatori che gli ruotano intorno.In un mondo che cambia velocemente Kroos è quello che sta fermo, perché è il Signore del tempo e gli bastano i tempi di calcio che lo attraversano, non gli serve il casino di maglie, scarpe, tute, palloni, vite. Ed è l’unico – al suo livello di calcio – che si prende ancora cura personalmente delle scarpe, non ne vuole sapere di affidarle ai magazzinieri. Lava, asciuga, lucida.Un po’ come il pallone in campo: la squadra lo affida a lui e lui lo gestisce al meglio, per tutto il resto leggete le cronache delle partite e il numero di passaggi sbagliati da Kroos. Pochi, sempre pochi, a volte nessuno.Come nessun magazziniere potrebbe avere una cura maggiore di quella che lui ha per le scarpe e di conseguenza del pallone che tocca le scarpe e dei compagni che lo riceveranno.È una catena di pensieri e tempi e corpi governata da Kroos fin da quando ascoltando i consigli di suo padre Roland, allenatore, giocava sempre, anche in casa, insieme al fratello Felix, divenuto calciatore a sua volta, con la madre Birgit Kämmer che invece di sgridare stava in porta e cercava di parare e limitare i danni.La tranquillità di Toni comincia dall’infanzia e dagli interni della sua famiglia e poi arriva al campo senza l’ansia degli impedimenti, la pressione del non poter provare in salotto un tiro, anzi con una memoria di spazi differenti arriva a 15 anni al Bayern Monaco.Firma, e comincia a produrre pensieri del corpo in larga scala. Vince sei Champions, una a Monaco e cinque a Madrid, il mondiale di calcio in Brasile nel 2014 e un mucchio di campionati in Germania e Spagna, ma soprattutto gioca dal 2007 all’altra sera all’incrocio dei venti, fa il centro della giostra.Infine decide che le cose ci sono poi non ci sono più e sceglie l’addio, dopo essere tornato a giocare in nazionale su richiesta di Julian Nagelsmann. Il telefono ha squillato, lui ha risposto, è tornato, ha giocato, poi ha di nuovo misurato l’assenza di vita senza pallone, stavolta senza appello. Potrebbe continuare a giocare? Certo. Servirebbe? No. EPAPer capirlo bisogna guardare Cristiano Ronaldo e il suo non voler avere tempo. Kroos conosce troppo bene il tempo per superarlo. Per questo ha dribblato Sartre, ha scavalcato le ossessioni di Ronaldo, le richieste di Ancelotti e Nagelsmann e se ne è tornato a casa, dove continuerà a giocare con i figli e la moglie, senza che nessuno lo ammonisca o gli fischi un fuorigioco. Da padrone del tempo degli altri, ha scelto di essere padrone solo del suo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco Cirielloscrittore
Casamicciola, Picchetto: "In galera il sindaco e chi ha fatto costruire"Pensioni, c'è una nuova ipotesi su Opzione donna
Condono edilizio: cos'è, come funziona e perché se ne parla dopo i fatti di Ischia
Cdm sulla Manovra, introdotta Quota 103 per il 2023. Addio al RdC dal 1° gennaio 2024Classi Lacio drom, la storia sepolta: quando la scuola ghettizzò rom e sinti
Elly Schlein si candida alla segreteria del Pd: "Parte da noi una storia nuova"L'affondo di Crosetto alla Francia: "Facile fare gli accoglienti con i porti degli altri"
Regionali in Lombardia, Conte apre al Pd: “Ci interessano programmi e contenuti, non il candidato”Sondaggi, aumenta la fiducia degli italiani nel Governo Meloni. Sorpasso di M5S sul PD
G20: che significato ha la spilla d'oro indossata da Giorgia Meloni?Roberto Formigoni chiede foto di nudo su Twitter, ma si difende: "Sono stato hackerato"Domani Sergio Mattarella in Svizzera per "rafforzare la cooperazione"Matteo Salvini: "Siamo pronti al pugno duro contro i migranti"
Frana a Ischia, Conte: "Nessun condono"
Covid: Gemmato pensa di rinviare le multe agli over 50 che non sono vaccinati
L'annuncio del ministro Schillaci: "Presto una nuova campagna contro il Covid"Landini durissimo sulla manovra: "Penalizza i più poveri"Pensioni, quattro strade per la riforma: quota 41 con 61-62 anni di età, Opzione uomo e penalizzazioneGiorgia Meloni, un mese da premier: ecco tutto quello che finora è stato fatto dal nuovo Governo
Il procuratore Pignatone indagato a Caltanissetta per «favoreggiamento alla mafia»Morgan bocciato dal Ministero della Cultura, nomina di consigliere per la musica alla VeneziGiorgia Meloni all'Altare della Patria per rendere omaggio al Milite ignotoVespa contro il reddito di cittadinanza: "Se Meloni non lo cambia perde la faccia"