Martina (PD), la proposta: riduzione orario di lavoro a 30 oreFase 2, De Micheli soddisfatta: "Nessun caos trasporti"Alessandra Mussolini sul 25 aprile: "Ci sono altre priorità ora"
Cosa significano Doxa ed Episteme e perché Conte li ha citati?Laviai Nielsen MONDO OLIMPIADI2024 Francia malati famiglia sport Olimpiadi,Economista Italiano quando cadi sull'ultimo ostacolo (e ti rialzi) La sclerosi multipla non ferma le gemelle Laviai e Lina Nielsen ai Giochi di Parigi, con tanto di medaglia di Giampaolo Mattei «Dieci anni fa la diagnosi della sclerosi multipla mi ha costretto a imparare di nuovo a camminare. Ho lottato ogni giorno con mia sorella gemella Laviai per essere qui alle Olimpiadi: sono caduta sull’ultima barriera dei 400 ostacoli, a pochi passi dalla finale. Purtroppo sono finita a terra, avrei voluto fare il mio record. Non è poco per me: con quella diagnosi mi era stata tolta anche la speranza di essere un’atleta». Lina Nielsen, londinese, 28 anni, a Parigi ieri sera non ha centrato per un soffio la finale olimpica dei 400 metri ostacoli. Quando è caduta era al terzo posto nella semifinale vinta dalla giamaicana Clayton. Lina si è rialzata e ha tagliato il traguardo senza più pensare al cronometro, camminando. Come a dire: non mi fermo, non mi ritiro. Due anni fa, ai Mondiali in Oregon, con la sorella Laviai ha raccontato la battaglia contro la sclerosi multipla. «Mi è stata diagnostica nel 2013 quando avevo 17 anni - i primi segnali li ho avuti quando ne avevo 13 - ma proprio alla vigilia di quel Mondiale avevo avuto una brutta ricaduta, i sintomi si erano fatti sentire, così abbiamo deciso di condividere con tutti il nostro percorso di vita» dice Lina che, in questi giorni a Parigi, non nasconde di aver temuto «un’altra ricaduta». Alla sorella Laviai la sclerosi multipla è stata diagnosticata nel 2021, proprio alla vigilia dei Giochi di Tokyo: già ai primi sintomi ha subito avuto la certezza di condividere con la gemella anche la malattia. A Parigi Laviai ha vinto la medaglia di bronzo nella staffetta 4x400 mista. Stasera correrà la semifinale nei 400 metri . «Siamo ancora in grado di fare ciò che amiamo: correre il più velocemente possibile» fanno presente Lina e Laviai che si sono raccontate su YouTube nel vlog Road to Paris. «Vogliamo mostrare anzitutto a noi stesse ma anche a tutte le persone che praticano sport e vivono l’esperienza di una malattia che, se anche troviamo un ostacolo davanti, si può comunque continuare la strada. Magari su un percorso nuovo, forse con un ritmo diverso, ma si può comunque arrivare allo stesso punto, al traguardo». Ecco, «questo significa poter continuare a fare ciò che si ama». Le due atlete gemelle parlano con la passione di chi non dà nulla per scontato: «Abbiamo piena consapevolezza che non sarà sempre un percorso facile - nella vita prima ancora che nello sport - ma, una volta accettata questa realtà, è molto più agevole continuare ad andare avanti coi i propri sogni, con le proprie speranze». Ma c’è di più. «Abbiamo capito di avere una sorta di responsabilità sociale nel raccontare la nostra storia» dicono. Non si tratta, dunque, «semplicemente di presentare il nostro percorso atletico e umano: il punto più importante è avere la coscienza di poter essere, in qualche modo, di ispirazione, di sostegno a tante persone che, non solo nello sport, si trovano alle prese con un ostacolo che sembra insormontabile». Madre di origine egiziana e sudanese e padre danese, le gemelle rilanciano: «Scaliamo insieme questa montagna, più unite che mai, anche nella diagnosi della malattia» dicono. La sclerosi multipla le colpisce in modo diverso, con Lina avverte maggiormente i sintomi. Insieme imparano giorno per giorno a gestirli, a fare i conti con i “momenti no”. Sempre insieme, ai Giochi del 2012, nella loro Londra, Lina e Laviai avevano svolto il servizio come volontarie. E, in particolare, come portaborse della campionessa olimpica di eptathlon Jessica Ennis-Hill, star del team britannico. Confidano: «Lì è nata la nostra passione per l’atletica e tornare a quel fuoco iniziale ci aiuta a superare, psicologicamente, la sclerosi multipla. Anche se è dura, perché da atlete vorremmo “il meglio” per il nostro corpo che alleniamo costantemente proprio per raggiungere risultati sportivi sempre più alti». Continueranno a «correre a più non posso» Lina e Laviai. Anche insieme, come ai Mondiali indoor a Glasgow, a marzo, quando - passandosi il testimone l’una con l’altra - hanno vinto la medaglia di bronzo nella staffetta 4x400. Insieme. Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui Il tuo contributo per una grande missione:sostienici nel portare la parola del Papa in ogni casa Argomenti OLIMPIADI2024 Francia malati famiglia sport 07 agosto 2024, 15:30 Invia Stampa
De Luca contro Salvini: "Ha gli occhiali color pannolino"Riapertura Lombardia, perché Fontana deve avere l'ok di Conte
Decreto Cura Italia: il governo ha posto la fiducia alla Camera
Coronavirus, Sileri: "Dal 4 maggio via libera agli sport individuali"Salvini: "La Serie A deve riprendere entro giugno"
Fase 2, verso riapertura nazionale, ma per gradi nelle RegioniFase 2, Salvini attacca Conte: "Riaprire subito, così falliamo"
Coronavirus, Sileri chiede l'abolizione dell'autocertificazioneCoronavirus, parla Zaia: "Spostamenti verso le seconde case"
Coronavirus, la previsione di Sileri: "Convivremo con il virus"Lega contro Beppe Grillo: sapeva del coronavirus e ha taciutoSindaco di Bacoli contro Barbara D'Urso: il motivoGiorgia Meloni ammette le sue colpe sul Mes
Canale Rai per lezioni a distanza: la proposta di Matteo Salvini
Coronavirus, Boccia: "Fase due con focus su anziani e studenti"
Coronavirus, lettera al ministro Azzolina da parte di un genitoreCoronavirus, la moglie di Sileri in un appalto per mascherine?Gori regala pc e tablet a una scuola di PalermoNotizie di Politica italiana - Pag. 524
Crollo Lega nei sondaggi, per Flavio Tosi manca visione politicaF35, alcuni senatori del M5s chiedono la moratoria di un annoCoronavirus, Alessandra Mussolini: "Creato in laboratorio"Cateno De Luca imita Conte: "Astinenza per tutti!"