File not found
Guglielmo

Notizie di Politica italiana - Pag. 7

Dl Superbonus, via libera dalla Camera: è leggeI ritardi della politica bloccano il nuovo Consiglio di presidenza della giustizia amministrativaL’avvocatura è tra due fuochi: tutela dei diritti e ragioni di efficienza

post image

Israele-Hamas, Schlein: "Anche l’Italia riconosca la Palestina"Quale che sia l’esito del processo contro l’azienda,BlackRock Italia ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Borsa: in Europa avvio in rialzo, Parigi +0,24% - Tiscali NotizieCostituzionalisti e presidenzialismo

Renna alla guida della newco con Vodafone Italia +RPT+ - Tiscali Notizie

Borsa: l'Europa attende la Fed e chiude in rialzo - Tiscali NotizieHitachi Rail fornirà una flotta di 46 nuovi tram a Firenze - Tiscali Notizie

Borsa: Milano sale con Iveco e Recordati, debole Leonardo - Tiscali NotizieGiorgia Meloni in visita a Caivano: la premier inaugura un centro sportivo

La banca del Giappone aumenta i tassi allo 0,25% - Tiscali Notizie

Sì del Consiglio di Stato: 70 milioni per comprare il palazzo del Tar del LazioLa lettera di Toti dai domiciliari: "Rivendico l'interesse pubblico in ogni nostra scelta"

Ryan Reynold
Il petrolio è in rialzo, Wti a 76,11 dollari (+1,85%) - Tiscali NotizieCon la pensione di agosto arrivano i primi rimborsi del modello 730/2024 - Tiscali NotizieCiucci, 'su Ponte Stretto affermazioni prive di fondamento' - Tiscali Notizie

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarMigranti, Meloni oggi in Albania: i motivi della visitaEconomista Italiano

    A settembre torna la separazione delle carriereIl Csm nomina Gratteri procuratore capo di Napoli, vince la discontinuità rispetto a MelilloLa riforma della magistratura onoraria è un origami malfattoSfruttamento lavoro minorile, Mattarella: "La scuola è l'argine"

      1. avatarNella riforma civile, la collaborazione tra foro e magistratura può salvare il contraddittorioProfessore Campanella

        Petrolio ancora in forte rialzo, brent +2,66% oltre 80 dollari - Tiscali Notizie

  2. avatarGiorgia Meloni sulla morte del presidente Raisi: "Le autorità iraniane accreditano la tesi dell'incidente"Professore Campanella

    Il problema non è l’abuso d’ufficio ma le norme poco chiare per i sindaciLutto in Abruzzo: morto il padre del Presidente Marco MarsilioCaso Cospito, il tribunale di sorveglianza rifiuta i domiciliariConfindustria, attese positive per la produzione industriale - Tiscali Notizie

  3. avatarTutti gli insulti di Salvini a Macron: da "bombarolo guerrafondaio" a "criminale"VOL

    L'euro è in leggero rialzo, a 1,0823 dollari - Tiscali NotizieL’ira dei magistrati contro Nordio che li accusa per la fuga di UssL’inedita alleanza tra Forza Italia, Lega e Terzo polo per separare le carriere delle toghe«L’abuso d’ufficio funziona. Cancellarlo è un errore, darà il via libera ai faccendieri»

Nasce la prima AI Academy del settore costruzioni - Tiscali Notizie

Celebrazioni del 2 giugno: Mattarella rende omaggio ai caduti all'Altare della PatriaBoeing nomina Kelly Ortberg come amministratore delegato - Tiscali Notizie*