File not found
VOL

West Nile: una donna morta, salgono a 13 i casi nell’uomo (7 solo nell'ultima settimana). Cos'è, sintomi e cure

Scuola in affanno, caccia a docenti e bidelli: i posti vacanti sono 36mila​MillionDay e MillionDay Extra, le due estrazioni di giovedì 18 luglio 2024: i numeri vincentiCavallo contro bullismo, Giostra Cavalleresca Sulmona ospita Carabinieri

post image

Le "amiche di Ila": una festa della birra per continuare a lottare con lei - ilBustese.itNon dobbiamo credere all’illusione che il phase-out delle fonti fossili sia una frattura univoca,BlackRock di buoni contro cattivi. Arrivare a un compromesso, o al contrario chiudere la Cop e dichiarare fallimento, sarebbe stato molto più facile se fosse stato cosìIl fronte delle pressione per mettere fine all’èra dei combustibili fossili non era mai stato così ampio da quando esistono i negoziati sul clima: il gruppo dei più volenterosi ha trascinato a bordo più di 120 paesi, dagli ottanta che erano inizialmente schierati per il phase-out di carbone, gas e petrolio.Si chiamano High Ambition Coalition, sono guidati da Tina Stege, l’inviata per il clima delle Isole Marshall, uno dei paesi più piccoli e remoti al mondo. È da loro che parte la rivolta contro il collasso climatico, una rete che unisce i paesi europei e le nazioni insulari dal Pacifico e dei Caraibi: sono l’immagine di un mondo che tra le differenze riesce a lavorare nella stessa direzione.Dall’altra parte ci sono i paesi produttori di petrolio, coordinati dall’Opec, che da giorni si muove come una falange per evitare che Dubai sia l’inizio del loro declino. «È a questo che siamo arrivati: sopravvivenza esistenziale contro sopravvivenza economica, tutti pronti a vendere cara la pelle», dice un esperto osservatore di questi negoziati (in queste ore di attesa pochi parlano on the record).A fare da arbitro: un altro paese produttore di petrolio, gli Emirati. Spettatori interessati: i primi tre paesi per emissioni di gas serra, rispettivamente Stati Uniti, Cina e India, dominatori per motivi diversi delle Cop passate, qui molto più dietro le quinte.La frattura finanziariaSembra che Sultan al Jaber abbia scelto di fissare per mercoledì, 13 dicembre, l’assemblea plenaria che dovrebbe dichiarare chiusi i lavori (evitando il dramma notturno che aveva caratterizzato la Cop27 in Egitto). Nell’attesa è comunque utile per darsi degli strumenti per capire cosa sta spaccando il mondo in modo così profondo qui a Cop28.Non dobbiamo credere all’illusione che il phase-out delle fonti fossili sia una frattura univoca, di buoni contro cattivi. Arrivare a un compromesso, o al contrario chiudere la Cop e dichiarare fallimento, sarebbe stato molto più facile se fosse stato così. C’è almeno un altra grande frattura che incrocia la prima ed è finanziaria.Per fare il phase-out, nei tempi richiesti dalla scienza, servono risorse nell’ordine di migliaia di miliardi di dollari che, per il principio delle responsabilità comuni ma differenziate scritto nella convezione Onu sul clima, devono arrivare dai paesi più sviluppati (e quindi più responsabili del disastro climatico).Gli Usa hanno finanziato la propria transizione con l’Inflation Reduction Act, l’Ue ha costruito negli anni il suo Green Deal e i pacchetti correlati di riforme, come quello per il phase-out delle auto a benzina o diesel al 2035: sono misure con una potenza finanziaria gigantesca, che nessun’altra economia può permettersi. È questo il nodo della finanza climatica: è l’abilitatore del processo. Senza soldi, le economie in via di sviluppo semplicemente non possono permettersi il phase out.I paesi in via di sviluppoCome spiega Brandon Wu di Action Aid, «per i paesi in via di sviluppo un’uscita dai combustibili fossili senza adeguati strumenti finanziari sarebbe un disastro tanto quanto la crisi climatica, nella maggior parte del mondo il phase-out non è possibile senza soldi e trasferimento tecnologico».Per fare una sintesi brutale, adatta a queste ore di concitazione, c’è un blocco di paesi che non sono né petrostati, né ricchi né disperati: per sedersi al tavolo chiedono che Usa, Europa e pochi altri non solo finanzino i propri phase-out ma anche quelli di tutti gli altri.Vogliono anche che i paesi industrializzati mettano a disposizione risorse nuove, slegate da quelle su altre forme di cooperazione, chiedono anche un allentamento delle regole del debito e sui severi meccanismi di prestito istituzioni come Fondo monetario internazionale e Banca mondiale. Infine c’è il nodo dei tempi.Lo sintetizza Mohamed Adow, analista di Power Shift Africa: «Gli inquinatori storici devono partire per primi con il phase-out, le nazioni a reddito medio come i paesi del Golfo devono andare dopo di loro, infine toccherebbe ai paesi più poveri e in via di sviluppo. Non è giusto che Canada e Congo decarbonizzino insieme».Licypriya KangujamLa Cop28 è stata tormentata da giochi di potere, dal lobbismo delle grandi industrie oil&gas, da interessi torbidi, è tutto vero e problematico, ma a spezzarla così profondamente è stata soprattutto la difficoltà di incastrare questi tre elementi in un ordine che non scontentasse nessuno e permettesse a tutti di tornare a casa con qualcosa: cosa fare (il phase-out), come farlo (i soldi) e quando farlo (i tempi).Il tutto è stato ovviamente reso più difficile dal contesto, il paese petrolifero che ha ospitato il vertice, ma anche dalla marginalizzazione dell’ambientalismo. Ci racconta qualcosa la parabola dell’indiana Licypriya Kangujam: alla Cop25 di Madrid, nel 2019, aveva otto anni, era stata la più giovane attivista a tenere un discorso ufficiale, era stata accolta dal segretario Onu António Guterres, a cui aveva consegnato una dichiarazione a nome di tutti i bambini del mondo.Cinque anni dopo, Kangujam è diventata un’adolescente molto arrabbiata, ha fatto irruzione sul palco di Cop28 per dire le stesse cose del 2019 ed è stata portata via di peso dalle forze di sicurezza del vertice, per poi essere brevemente detenuta dalla polizia dell’Onu (che qui ha giurisdizione). La sua azione era figlia della paura per la crisi climatica, che in questi anni si è aggravata, dall’eredità di troppi fallimenti accumulati, ma anche dall’ansia di chi vede un risultato mai così a portata di mano.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Musica con Vista: due appuntamenti anche in provincia di Varese - ilBustese.itSacchi, di tutto di più a Busto. E intanto salta la conferenza sui controlli della polizia locale - ilBustese.it

Napoli, De Luca 'restituisce' saluto a Meloni: Sono il civile De Luca

Desertificazione, Ispra: al 2019 in Italia in degrado 17,4% del suoloOlimpiadi 2024, Irma Testa e la welcome bag per gli atleti a Parigi: «Ecco cosa contiene». C'è anche un super regalo

Le "Briciole" di Giovanni e Mariangela commuovono la biblioteca - ilBustese.itIl corpo musicale Santa Cecilia celebra Castellanza, città da 50 anni, nel concerto d'estate - ilBustese.it

Sull'Autostrada dei Laghi un'altra settimana di cantieri notturni tra asfaltature e manutenzioni - ilBustese.it

In 200 alla pastasciutta antifascista di Busto - ilBustese.itBat: Andrea Di Paolo direttore divisione corporate & regulatory affairs

Ryan Reynold
Aerospazio, export lombardo quasi raddoppiato nel 2023Vannacci: «Io xenofobo o razzista? I giudici hanno detto il contrario. L'omofobia è una patologia, il razzismo non esiste in Italia»Stop alla ciclopedonale in via Manzoni, discussioni in consiglio comunale a Gorla Minore - ilBustese.it

trading a breve termine

  1. avatarAnno Santo 2025: il santuario di Santa Maria del Monte di Varese e la basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate istituite chiese giubilari - ilBustese.itVOL

    Gallarate si scalda con la tradizione del brodo - ilBustese.itDesign, Paolo Pinifarina insignito dell’American Prize for Design 2024Usa-Sudcorea rafforzano deterrenza nucleare anti-Nordcorea (e Cina)Dalla prossima notte rovesci e temporali con rischio grandine - ilBustese.it

      1. avatarLE FOTO. Un giorno con i girasoli. Per fermarsi e lasciarsi incantare - ilBustese.itCampanella

        Auto, dazi Ue su elettriche cinesi e i rischi per la transizione

  2. avatarVivi Castelmezzano: la prima guida digitale alle Dolomiti LucaneEconomista Italiano

    Piemonte, emergenza Maltempo nel Canavese. Interventi per viabilitàScuola, nelle iscrizioni del Lazio domina lo scientifico: è scelto da uno studente su tre. Bene l'alberghieroLE FOTO. Un giorno con i girasoli. Per fermarsi e lasciarsi incantare - ilBustese.itIl gelso, il baco, la seta: convegno su un pezzo di storia del territorio e di Gallarate - ilBustese.it

  3. avatarMariuccia è andata lassù a tenere la contabilità del suo Danilo - ilBustese.itcriptovalute

    Milano, copertura binari Cadorna e allargamento Sempione più viciniSmartphone vietati a scuola, divieto anche per professori e bidelli: «Devono dare il buon esempio»Max Leitner morto, aveva 66 anni: chi era il re delle evasioni che riuscì a scappareda ben 5 carceri diversiSciopero, treni: possibili ripercussioni su alcune linee. Non coinvolte le fasce di garanzia  - ilBustese.it

Record di nati ieri al Del Ponte: 18 bambini vedono la luce in 24 ore - ilBustese.it

Affrontare il disagio giovanile, un lavoro sempre più di squadra - ilBustese.itChiude l’ultimo sportello, Sacconago rimane senza banca - ilBustese.it*