Sgarbi incontra Meloni e rassegna ufficialmente le dimissioni: "La ringrazio per l'attenzione che mi ha riservato"Legge elettorale del Csm: nessun sorteggio, nemmeno quello dei collegiSgarbi incontra Meloni e rassegna ufficialmente le dimissioni: "La ringrazio per l'attenzione che mi ha riservato"
La fronda anti-sciopero agita i magistratiM5s,MACD il punto sui numeri al Senato dopo le espulsioni nel movimentoM5s, il punto sui numeri al Senato dopo le espulsioni nel movimentoIl rischio che corrono i 5stelle è quello di vedere rimpicciolire la propria squadra al Senato. di Francesco Leone Pubblicato il 2 Gennaio 2019 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatamovimento 5 stellesenato#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Dalle espulsioni nel MoVimento, giunte nell’ultimo giorno del 2018, fino ai numeri dei pentastellati al Senato. Il 2019 si apre con la riflessione sui primi segnali di inquietudine nel governo gialloverde. Il mancato appoggio di alcuni esponenti M5s sul decreto sicurezza è costato loro l’uscita dal partito. Gregorio De Falco e Saverio De Bonis sono i due senatori dei quattro parlamentari tagliati fuori dai grillini. Paola Nugnes e Elena Fattori, le esponenti pentastellate che dovranno ancora essere giudicate in via definitiva, un richiamo formale è stato già diramato a un terzo esponente del movimento a Palazzo Madama: Lello Ciampolillo. La Nungnes inoltre aveva lanciato una pesante critica sui provvedimenti del governo Conte, commentando la manovra economica “Era necessario votarla, ma il prezzo da pagare è stato alto” e l’abolizione del vincolo di mandato “Credo sia meglio che cada il governo, piuttosto che l’Italia”.I numeri del MoVimentoQuorum fissato a 161, maggioranza gialloverde scesa a 165: numeri che potrebbero rappresentare un problema dopo le modalità con cui sono stati approvati alcuni provvedimenti cardine di questo esecutivo. Il contestatissimo decreto sicurezza, a Palazzo Madama è stato approvato con 163 preferenze, il decreto fiscale con appena 147 si. Il rischio che potrebbero correre i 5stelle è quello di vedere rimpicciolire la propria squadra al Senato.Questi i primi segnali di una mancata tranquillità nello schieramento, insidie che nella storia del Senato hanno provocato non pochi problemi agli scorsi governi, soprattutto attraverso gli esponenti critici e dissidenti nella maggioranza (basti pensare ai parlamentari Rossi e Turigliatto nel governo Prodi). A tutto ciò si aggiunge il timore per la rinominata “operazione scoiattolo”, messa in atto da Silvio Berlusconi per raccogliere le adesioni dagli M5s delusi. La strategia berlusconiana è stata vincente in un solo caso: alla Camera il deputato Matteo Dall’Osso ha lasciato il movimento dopo lo stop all’aumento dei fondi per i disabili.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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