Editoria, Sae estende la propria rete di informazione locale e acquisisce da Gedi La Nuova SardegnaRottamazione ter, oggi la scadenza della nuova rata: come effettuare il pagamentoReddito di Cittadinanza, l'esperto Guzzi: "Non va bene, bisognava modificarlo di più"
Pensioni, a marzo cambieranno gli importi: chi guadagnerà di piùIl 3 agosto 2014 lo Stato islamico attaccò i kuffar (gli infedeli) per eccellenza,BlackRock il popolo yazida nel nord dell’Iraq, in quello che le Nazioni Unite e vari tribunali europei hanno riconosciuto come il primo genocidio del XXI secolo. Oltre 3.000 uomini, donne, bambini e bambine furono uccisi e almeno 6.800 persone, soprattutto donne, bambine e bambini, vennero rapite. L’Ufficio per le persone yazide scomparse stima che ne manchino all’appello 2.600 Il 3 agosto 2014 lo Stato islamico attaccò i kuffar (gli infedeli) per eccellenza, il popolo yazida nel nord dell’Iraq, in quello che le Nazioni unite e vari tribunali europei hanno riconosciuto come il primo genocidio del XXI secolo. Oltre 3.000 uomini, donne, bambini e bambine furono uccisi, e almeno 6.800 persone, soprattutto donne, bambine e bambini, vennero rapite: le prime oggetto di compravendita tra gli “emiri del califfato” attraverso cataloghi o in tragiche imitazioni dei mercati del bestiame e poi sottoposte a schiavitù sessuale, gli ultimi obbligati a combattere.Nonostante la sconfitta dello Stato islamico, nel marzo 2019, l’Ufficio per le persone yazide scomparse stima che manchino all’appello 2.600 persone. Un notevole numero di loro si troverebbe nel vasto sistema di detenzione istituito nel nord-est della Siria, col sostegno degli Usa, per imprigionare persone sospettate di essere affiliate allo Stato islamico.Centinaia di donne, bambine e bambini ormai grandi si ritiene siano intrappolati nel campo di detenzione di al-Hol, tuttora sottoposti a vessazioni, schiavitù e altre forme di violenza da parte di affiliati allo Stato islamico. La direzione del campo ha ammesso di non essere in grado di controllare la situazione e che al suo interno si è costituito un nuovo gruppo dello Stato islamico.Un numero imprecisato di ragazzi e bambini yazidi si troverebbe in altri 27 centri di detenzione della zona.Diverse persone yazide che, dall’interno di al-Hol, hanno dichiarato la loro identità sono state liberate e rimpatriate in Iraq.Molte non lo hanno fatto e restano recluse: c’è chi teme che, al ritorno, sarà ucciso da parenti di persone affiliate allo Stato islamico che si trovano ad al-Hol; ad altre è stato detto che saranno le loro famiglie a punirle, o è arrivata la notizia di ragazze suicidatesi dopo la liberazione perché lasciate sole coi loro traumi (e questo è vero); altre ancora sono state rapite quando erano così piccole da non ricordare più la loro origine yazida.Una bambina yazida rimpatriata in Iraq ha raccontato di essere stata portata ad al-Hol insieme ai familiari dell’ultimo suo rapitore: «La famiglia con cui vivevo ad al-Hol mi obbligava a occuparmi dei loro animali. Mi trattavano come una schiava». MondoIl calvario dei cristiani in Iraq, ma c’è (ancora) speranza per il futuroFutura d'AprileI timori di chi tornaSua madre ha dichiarato che la ricerca della figlia è stata difficile e che quest’ultima aveva difficoltà a identificarsi come yazida: «Non riusciva a ricordare se era yazida o no. Aveva dimenticato la maggior parte delle cose».Un’altra ragazza che aveva 16 anni quando venne rapita dallo Stato islamico è stata rimpatriata da al-Hol dopo essere stata identificata dalla direzione del campo. Ha raccontato ad Amnesty International di aver celato la sua identità yazida per anni prima che lo Stato islamico venisse sconfitto: uno dei suoi rapitori le aveva mostrato le immagini di quello che aveva definito il delitto d’onore di una bambina yazida tornata a casa e le aveva detto che la sua comunità di origine non l’avrebbe mai rivoluta indietro. Temendo di essere uccisa in Iraq, aveva concluso che sarebbe stato meno peggio mimetizzarsi all’interno di al-Hol.Un ulteriore ostacolo è che molte donne e ragazze yazide che si trovano ad al-Hol hanno giovani figli, frutto della violenza sessuale subita da parte dello Stato islamico. Su di loro si è abbattuto lo stigma di essere «le mogli di Daesh». Alcune di loro hanno il timore, ben fondato, che se si identificassero e venissero rimpatriate sarebbero separate dai loro figli, in violazione del diritto internazionale.Nel 2020 Amnesty International aveva denunciato casi di madri separate dai loro figli dopo l’identificazione ad al-Hol. Il rischio permane ancora. Una donna yazida tornata in Iraq da al-Hol ha raccontato ad Amnesty International di essere stata costretta a separarsi dai suoi figli, che ora vivono nel nord-est della Siria: «Lo sanno tutti che sono i figli dello Stato islamico. Ho ancora alcuni loro vestiti, spesso li prendo in mano e li annuso. Certo che vorrei stare con loro. Fanno parte del mio cuore».La conclusione la lasciamo alle amare parole di Abdullah Shrem, un attivista yazida che da dieci anni cerca d’identificare le persone scomparse: «Lo Stato islamico è finito, ma le persone ancora sotto rapimento sono tante. Ci sentiamo completamente ignorati dalla comunità internazionale».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRiccardo NouryAmnesty International ItaliaÈ il portavoce di Amnesty International Italia.
Tutti i vantaggi di fare trading sul DAXDal grano al pane, prezzi in aumento di 13 volte: l’analisi di Coldiretti
Come aprire un conto corrente a Dubai in una Free Zone? Le recensioni degli utenti consigliano Daniele Pescara
Reddito di cittadinanza: oltre 5 milioni di euro di debito percepito in un annoTaglio tasse, risparmi fino a 920 euro l'anno: la simulazione delle nuove aliquote Irpef
Cingolani: "Se stop al gas russo in tempi brevi, avremo problemi quest'inverno"Canone Rai fuori dalla bolletta: verso l'ipotesi per pagarlo col 730
Guerra Ucraina, il prezzo del gas in Europa a 194,715 euro/Mwh: record storicoSempre più italiani sottoscrivono un'assicurazione online grazie al confronto dei preventivi
Benedetto Buono: "Le nuove generazioni sono il core asset per il nostro futuro"Report sulla libera professione: stop dopo un decennio di crescitaEnasarco, Alfonsino Mei è il nuovo presidente dell'Ente: "Questo incarico per me è un onore"Bonomi: "Non è una manovra per giovani, questa non è la strada"
Alessandro Plateroti è il nuovo direttore di Notizie.it
Taglio tasse, risparmi fino a 920 euro l'anno: la simulazione delle nuove aliquote Irpef
Canone Tv non pagato in bolletta: rischio di sanzioni fino a 600 euro e due anni di carcereCome funziona la cessione del quinto e come richiederla.Fisco, Draghi: "Governo al lavoro con 3 miliardi per scongiurare l'aumento delle bollette"Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 77
vtenext, CRM+BPM Open Source per il miglioramento delle performance aziendali Blocco del gas russo a Polonia, Lituania e Bulgaria, quali sono le conseguenze per l'Italia?La guerra e gli effetti sul Carnevale: alimenti tipici in aumentoIl Governatore Visco: "La ripresa dell'economia procede meglio del previsto"