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Fedez a Belve, la vita messa in piazza è bella finché duraHockeyCalvin Thürkauf: «Sarei partito solo per qualcosa di meglio»Il capitano del Lugano commenta la sua decisione di rimanere in bianconeroProsegue l'avventura in bianconero di Calvin Thürkauf. ©CdT/Gabriele Putzu Flavio Viglezio21.06.2024 06:00Natale,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock a volte, arriva anche a inizio estate. Non ci credete? Chiedetelo ai tifosi del Lugano: alla Cornèr Arena la decisione di Calvin Thürkauf di rimanere in bianconero è stata accolta come il più bel regalo di Gesù bambino, dal popolo bianconero. Perdere il capitano – reduce da una stagione da 68 punti in 61 partite – sarebbe stato un colpo durissimo da assorbire, per la squadra di Luca Gianinazzi. Anche il coach avrà di sicuro tirato un sospiro di sollievo. Una decisione serenaThürkauf spiega con serenità la sua scelta: «Ho preso questa decisione – racconta – perché non c’è stato nulla che potesse spingermi a lasciare il Lugano. Se un giocatore si trova bene in un club può decidere di tentare una nuova avventura solo se vede un’opportunità di crescita ulteriore. Questo è il mio pensiero, per lo meno. Ed allora, dopo riflessione, mi sono detto che per la mia carriera era meglio rimanere qui e compiere un ulteriore passo a livello individuale aiutando la squadra a raggiungere i suoi obiettivi. Sono felicissimo di essere un giocatore del Lugano, sinceramente non posso chiedere di meglio».Un capitolo chiuso... a metàPer molti giocatori rinunciare alla possibilità di trasferirsi in Nordamerica costituirebbe la brusca fine di un sogno. Non per Thürkauf: «Per adesso la NHL è un capitolo chiuso. Ho fatto questa scelta e ora mi concentro solo ed esclusivamente sul Lugano. Non si sa però mai cosa possa succedere in una carriera: di sicuro non chiudo la porta al Nordamerica, semplicemente per il momento non ci penso più. Come ho avuto modo di dire, sono felicissimo di rimanere a Lugano e non vedo l’ora di ricominciare».In fondo il capitano bianconero il gusto della NHL lo ha già assaporato. Forse non intensamente come avrebbe voluto, ma nessuno mai gli toglierà quelle tre partite disputate con la maglia dei Columbus Blue Jackets nella stagione 2019-2020: «È proprio così. Sono rimasto tre anni in Nordamerica e ho coronato il sogno di giocare in NHL. Per poco, certo, ma non tutti ci riescono. So come vanno le cose oltre oceano, come funziona il business della NHL e allora, davvero, non ho nessun rimpianto. Anche se il treno non dovesse più passare».La fisicità necessariaAspettando Thürkauf, il direttore sportivo Hnat Domenichelli non è rimasto con le mani in mano. A Lugano sono per esempio arrivati due nuovi stranieri: il difensore svedese Calle Dahlström e l’attaccante ceco Jiri Sekac. Elementi che portano quella fisicità che è probabilmente mancata, al Lugano, nelle recenti stagioni. «Si sono uniti a noi anche un bravo portiere come Joren Van Pottelberghe e un difensore dal grande potenziale come David Aebischer. Inoltre arriverà ancora uno straniero. Ritengo che questo Lugano abbia un ottimo potenziale di crescita: i nuovi acquisti possono colmare quelle piccole lacune che ci hanno impedito di raggiungere la semifinale. Sono molto fiducioso: a Lugano si lavora con la giusta mentalità.Si parlava della fisicità di giocatori come Dahlström e Sekac: «Al termine della passata stagione è emerso che, in alcune circostanze, una maggiore presenza fisica in pista ci avrebbe aiutato. Dahlström e Sekac saranno importanti, in questo senso, ma hanno anche doti tecniche non indifferenti. Sono elementi in grado di giocare duro e di saper gestire le partite dure: ci aiuteranno di sicuro a compiere un ulteriore salto di qualità».Fiero del percorsoThürkauf tornerà a vestire la maglia del Lugano con la medaglia d’argento conquistata ai Mondiali di Praga con la nazionale rossocrociata. La delusione del momento per il mancato oro è ormai passata: «Beh, insomma, se ci penso fa ancora un po’ male (ride, NdR). Ma l’hockey è così: a volte si vince, a volte si perde. Sono però molto fiero del nostro percorso: certo, volevamo tutti diventare campioni del mondo, ma possiamo essere soddisfatti del nostro torneo. Non avevo mai giocato in una Nazionale capace di diventare un gruppo così tanto unito in pochissimi giorni. È stato bellissimo farne parte».Nessuna stanchezzaTra campionato, tornei con la selezione rossocrociata durante la stagione e Mondiali, la stagione di Thürkauf è stata lunghissima. Troppo, forse: «Ma no, non direi troppo. È vero, è stata lunga, ma io mi diverto a giocare a hockey. Inoltre sono sempre felice di andare con la Nazionale, non è mai stato un problema rispondere positivamente a una convocazione. Tra due anni i Mondiali saranno da noi, in Svizzera: stiamo costruendo qualcosa di importante, in vista di questo appuntamento. E poi per riposare e ricaricare le batterie c’è l’estate: ho ancora una settimana libera, davanti, poi da lunedì prossimo tornerò a lavorare con il gruppo».
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