File not found
Campanella

Global Compact, il Governo rimanda la decisione

Notizie di Politica italiana - Pag. 755Primarie PD, Martina sfida Zingaretti e MinnitiCasalino, "down e anziani mi fanno schifo": spunta un video

post image

Marco Travaglio, condanna bis: 50mila euro a Tiziano RenziParlava un italiano quasi passabile,Guglielmo ed è una di quelle star che non hanno snobbato gli autori di casa nostra, anche quando non si chiamavano Fellini e Bertolucci, Giuseppe Tornatore o Paolo Virzì. Anche nella terza età non è scivolato in desolanti cameo, come hanno fatto tanti altri gigantiGuerra di Corea, 1951. Donald Sutherland (il Capitano Benjamin Franklin ‘Falco’ Pierce) sta sorseggiando il Martini che ha insegnato a mixare al ragazzo coreano della mensa. Nella tenda dei chirurghi arriva la new entry, un buffo tizio con un berretto più buffo di lui. È Elliott Gould (il Capitano John Francis Xavier ‘Razzo John’ McIntyre). E stappa una lattina di birra. «Vai a birra o preferisci bere Martini con noi?» gli chiede Sutherland. Ed Elliott Gould estrae inopinatamente dal taschino un barattolo di olive: «Non si può mica chiamare Martini un Martini senza olive. Altrimenti diventa un’altra cosa». L’espressione di Donald Sutherland è indimenticabile, esilarante. Due anime gemelle si sono riconosciute all’istante.Per oscure ragioni il film più citato dai nostri media dando notizia della morte di Donald Sutherland, a 88 anni, il 20 giugno, è Il Casanova di Federico Fellini. Dico oscure perché se pensi a questo canadese così statunitense, nato a Saint John e premiato solo in vecchiaia con un Oscar alla carriera, la prima cosa che ti affiora alla memoria è quell’inatteso, magico aggancio di M.A.S.H. tra le olive e il Martini. La mia devozione per Robert Altman finirà insieme a me nella tomba, su questo non si discute. CulturaI critici odiano la commedia? Non quella di Ficarra e PiconeTeresa MarchesiMa quella dissacrante guerra di Corea, che in quel 1970 suonava infallibilmente e polemicamente Vietnam, in un Mobile Army Surgical Hospital tappezzato di sangue e corpi dilaniati, ci ha consegnato quello spilungone dall’eterna smorfia ironica in una versione indelebile. Lasciamo stare la Palma d’oro a Cannes, ma la (finta) Corea di Altman ha cambiato il modo hollywoodiano di raccontare la guerra.L’irriverenza era di sceneggiatura (Oscar) ma per un buon cinquanta per cento era merito di Donald Sutherland ed Elliot Gould, circondati da un cast che sarebbe diventato iconico.Parlo da spettatrice, s’intende, ma indovinate quale, tra i tanti film di cui andava orgoglioso, Sutherland metteva in cima alla lista? Mi capitò di parlarci a lungo, a Venezia, nel ventennale (forse) del Casanova, probabilmente perché i controllori inflessibili della schedule per una volta avevano altro da fare. Ricordo che l’attore scherzava senza imbarazzo sulle forti obiezioni di Fellini alla scelta di un protagonista americano, fortemente voluto dalla produzione. «Una funebre marionetta senza idee personali, sentimenti, punti di vista», diceva del suo personaggio Fellini.Postura e movimenti meccanici, il volto modificato dal trucco per aderire ai lineamenti del vero Giacomo, la Venezia settecentesca interamente costruita nel Teatro 5 di Cinecittà: quanta autonomia è concessa a una prestazione d’attore? A doppiarlo in italiano, se non altro, avevano chiamato Gigi Proietti. CulturaAl cinema l’amore è solo amore, basta che sia raccontato beneTeresa MarchesiRicordava con molto più affetto, Sutherland, al suo ritorno sullo stesso mare, quel magnifico thriller diretto da Nicolas Roeg, A Venezia un dicembre rosso shocking, girato nel 1973, giusto a metà strada tra M.A.S.H. e Fellini (1976), con le calli notturne e le premonizioni da brivido.Era così intrigante quel quasi-horror che sono corsa a leggermi il racconto di Daphne Du Maurier da cui era tratto, Don’t look now. È uno di quei pochi, segnalati casi in cui il cinema surclassa la pagina scritta. Il cappuccetto rosso rincorso come il fantasma della figlia bambina perduta, quando rivela un feroce nano omicida armato di coltellaccio è uno dei colpi di scena più agghiaccianti di sempre.Ai tempi - probabilmente solo per titillare il pubblico ansioso di scene scabrose - si chiacchierò molto della realistica sequenza di sesso tra i coniugi in lutto (Sutherland e Julie Christie), sul fatto che nella camera fossero rimasti solo gli operatori e via spettegolando. Va da sé che interrogare in proposito l’interessato sarebbe stato di pessimo gusto.Comunque è vero che Donald Sutherland – così compassato nella vita reale - ha dato il meglio di sé su due corde agli antipodi. Si è mosso da vero gigante tra lato oscuro e ambiguità, da villain in agguato dietro un sorriso sbilenco (Quella sporca dozzina di Robert Aldrich, naturalmente, ma anche Il giorno della locusta di John Schlesinger e La cruna dell’ago di Richard Marquand, Novecento di Bernardo Bertolucci, il suo ‘cattivo’ più ripugnante ). E quanto a oscurità tormentata si può aggiungere degnamente alla lista Una squillo per l’Ispettore Klute di Alan J.Pakula, anche se lì era buono. Nero-nerissimo o autoironia dichiarata: non dimentichiamo il suo ruolo di prof in quella pietra miliare di John Landis che è Animal House e il sarcastico patriarca della famiglia Bennet di Orgoglio e Pregiudizio. IdeeNelle immagini di Golino la lavica scrittura di Goliarda SapienzaTeresa MarchesiParlava un italiano quasi passabile, ed è una di quelle star che non hanno snobbato gli autori di casa nostra, anche quando non si chiamavano Fellini e Bertolucci, Giuseppe Tornatore (La migliore offerta, 2013) o Paolo Virzì (Ella & John-The Leisure Seeker, 2017). Gli va reso onore anche perché nella terza età non è scivolato - come tanti giganti par suo quando il lavoro scarseggia - in quei desolanti cameo da cinecomics Marvel che sfruttano ex nomi illustri e ti mettono malinconia.La sola franchise che si è concesso è Hunger Games: Il canto della rivolta, uscito in due parti. E a giudicare da quello che ha trasmesso a noi spettatori, ha anche l’aria di essersi divertito.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediTeresa MarchesiCritica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come inviata speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, Effedià - Sulla mia cattiva strada, su Fabrizio De André, presentato al Festival del Cinema di Roma e al Lincoln Center di New York, premiato con un Nastro d'Argento speciale, e Pivano Blues, su Fernanda Pivano. presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.

Verona, scontri sull'aborto: fuori da scuola caramelle e volantini sulla 194Giovanni Toti a Berlusconi: "Non si candidi alle europee"

La Commissione europea boccia la manovra: primato assoluto

Chiara Appendino, lettera di minacce "Hai ucciso la città"L'azienda Di Maio è della madre ma lei è dipendente pubblica

Cottarelli a Che tempo che fa, Rai: 6500 euro alla CattolicaViolenza sulle donne: approvato il decreto "Codice Rosso"

Luigi Di Maio pubblica lista delle cose fatte con la manovra

Fondi Lega: "49 milioni spesi, Maroni e Salvini sapevano"Prof corregge Salvini: minacce non scritte da un albanese

Ryan Reynold
Bussetti: "crocifisso e presepe tornino in ogni scuola"Carta d'identità: il garante Privacy boccia 'padre-madre'Matteo Salvini: entro l'anno altri sgomberi a Roma

BlackRock

  1. avatarTerra dei fuochi, Conte a Caserta: guerra ai roghi tossiciETF

    Salvini replica a Spataro "Se è stanco faccia il pensionato"Lega, minacce alla senatrice Stefania PucciarelliMaltempo, Martina contro Salvini: ritiri condono per IschiaManovra, Giorgetti: reddito di cittadinanza ha complicazioni

    1. Notizie di Politica italiana - Pag. 754

      1. avatarManovra, Giorgetti: reddito di cittadinanza ha complicazioniProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

        Tajani sulla manovra: "Rischio bocciatura Ue è forte"

  2. avatarMorani, "Al lavoro con il raffreddore": è bufera sui socialBlackRock

    Emozioni per il deputato Sangregorio: "Prima volta per me"Reddito di cittadinanza, le risorse non sono sufficientiMonti: Salvini un "incompetente con vocazione autocratica"Mattarella: pluralismo dell'informazione imprescindibile

  3. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 756criptovalute

    Lega, Salvini sotto accusa: sa tutto sui 49 milioni sparitiDi Maio va in Cina "in seconda classe, senza Airforce Renzi"Scuola, aumento stipendi 14 €. Bussetti: "Chiudiamo presto"Manovra, fonti del Tesoro: "C'è l'accordo Roma-Bruxelles"

Pamela Anderson contro Salvini: "sua politica è fascista"

Reddito di cittadinanza: stanziati 250 milioni per il NavigatorLega propone di alzare il limite di velocità a 150 Km orari*