File not found
Economista Italiano

Come prevenire il jet lag? Qantas sviluppa un sistema di luci sui propri aerei

Air Campania, dalla Regione nuovi fondi per l’incentivo all’esodoLago di Como in un giorno: ecco le 3 esperienze più curiose da non perdere per l'estate 2024Lombardia, da Regione 4 mln per recupero a ampliamento alpeggi

post image

Il villaggio del nonno di Heidi esiste davvero e si trova in Italia: il luogo fiabesco da visitareEconomiaFast fashion: necessari più argini,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella non solo politiciUndici anni fa, oggi, morivano 1.134 persone nel crollo del Rana Plaza - Ma da allora la moda usa e getta è addirittura cresciuta - La Francia ora prova a regolarla - Lorenzo Cantoni: «Positiva una regolamentazione più attenta, ma non è l’unica strategia»© REUTERS/NACHO DOCE Paolo Galli24.04.2024 06:00Oggi è il Fashion Revolution Day. Ogni anno cade il 24 aprile. E il 2024 non fa eccezione. Sono undici anni, oggi, dal collasso del Rana Plaza. L’edificio commerciale - al cui interno vi erano diverse fabbriche di abbigliamento - di Dacca, capitale del Bangladesh, crollò facendo 1.134 vittime e oltre 2.500 feriti. Il Fashion Revolution Day è, allora, un modo per riflettere sul modo in cui i vestiti vengono prodotti e acquistati. Ma dalla riflessione all’azione politica, ancora ce ne passa. La fast fashion, la moda usa e getta, è infatti un fenomeno ancora in crescita. E gli argini sono relativi. Ci sta provando la Francia, ora, con la proposta di legge che punta a penalizzare questa moda. Il ministro della Transizione ecologica, Christophe Bechu, spinge affinché la Francia diventi «il primo Paese al mondo a legiferare per limitare le derive dell’ultra fast fashion».«Comprendere la qualità»Ma gli unici argini possono essere politici? Lo chiediamo a Lorenzo Cantoni, professore USI e direttore del Master in Digital fashion communication. «Certamente una regolamentazione più attenta rispetto alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel settore della moda, in particolare in alcuni Paesi, può essere positiva. L’impatto di tali decisioni politico/amministrative deve però essere omogeneo, evitando di penalizzare chi produce localmente senza toccare capi e prodotti d’importazione. Non è però l’unica strategia. È anzitutto, a mio avviso, una sfida educativa: si tratta di promuovere una conoscenza più adeguata e profonda del mondo dei filati, dei tessuti, dell’abbigliamento, degli accessori e della cosmetica. Solo se si è in grado di comprendere la qualità, e di capire eventuali problemi nei materiali e nei contesti lavorativi, si prenderanno decisioni responsabili e “sagge”».Il fenomeno della moda “rapida”, secondo il professor Cantoni, ha due componenti essenziali. «Da un lato un numero crescente di persone che vogliono aggiornare il proprio guardaroba sempre più frequentemente - il che significa che indossano ogni singolo capo solo una o poche volte -, dall’altro un’industria che offre costantemente novità, su base settimanale, con capi o oggetti belli da vedere, ma fatti per non durare a lungo, e a prezzi significativamente bassi». Due componenti molto lontane da quella sostenibilità a cui dovremmo mirare oggi, con tutte le conoscenze che abbiamo. «La vera alternativa è senz’altro un approccio, rispetto a moda, cosmetici e accessori, più sostenibile, “durabile” per dirlo alla francese». «Due tipi di sostenibilità»Per Cantoni il termine «sostenibile» è molto, forse troppo, usato, tanto che rischia di perdere senso. «Anzitutto dobbiamo distinguere fra una sostenibilità “di prodotto” e una “di uso”. La sostenibilità di prodotto richiede di tener conto delle condizioni di lavoro delle persone che operano nel settore: pensiamo alla tragedia del Rana Plaza, in Bangladesh, in cui il 24 aprile 2013 morirono 1134 persone travolte dal crollo dell’edificio in cui lavoravano, e sappiamo che non si trattava solo di fast fashion. Va poi considerato l’impatto ecologico generato dalla produzione delle materie prime e dei capi finiti, così come dalla loro distribuzione, senza dimenticare la sostenibilità economica. A queste tre dimensioni della sostenibilità - economica, ambientale e sociale - si deve aggiungere la dimensione culturale, a cui ci si riferisce quando si parla, per esempio, di “appropriazione culturale”». Della sostenibilità di prodotto si occupano spesso le aziende, «che vogliono venderci sempre nuovi “prodotti sostenibili”, talora anche attraverso messaggi di cosiddetto greenwashing. Ma immaginiamo di avere il guardaroba pieno di prodotti sostenibili: se non li usiamo, smettono di essere tali. Invero i prodotti più sostenibili sono quelli che abbiamo già nell’armadio, a condizione di usarli. Entriamo qui nella sostenibilità di uso: che chiede che i prodotti siano usati il più a lungo possibile, conservati e riparati adeguatamente».«Le opportunità in Rete»Se seguiamo il discorso del professor Cantoni, capiamo come il tema del prezzo sia in qualche modo relativo. C’è altro. «Non si tratta solo di assicurarci che le persone sappiano riconoscere prodotti sostenibili e - soprattutto - sappiano usare in modo sostenibile i prodotti che hanno già; si tratta di operare sulla dimensione sociale, sugli stili di vita. Il “bisogno” di cambiare costantemente abito è all’origine di questo processo di eccessivi consumo e produzione di abiti». Di fronte a numeri ed esempi dei danni della fast-fashion, viene da pensare a un iper-consumismo. E si punta il dito sugli acquisti online. Ma l’impatto della Rete non è soltanto negativo, rispetto alle dinamiche sociali legate al commercio. «Assolutamente no. La Rete permette anche di diffondere messaggi e di promuovere stili più sostenibili, così come di conoscere produzioni locali o di prendere consapevolezza di contesti di lavoro in varie aree del mondo. Permette poi di trovare i prodotti più idonei per sé stessi, una delle necessità specifiche della pratica del vestire, che richiede di trovare indumenti che - almeno in qualche modo - siano capaci di rappresentare chi li indossa, la ricchezza e bellezza del suo mondo interiore».Le risposte dell'UFAMDetto della Francia, la Svizzera che cosa fa concretamente per arginare le derive della moda usa e getta? Ci siamo rivolti all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). «Insieme alla SECO, l’UFAM promuove l’iniziativa “Prodotti tessili sostenibili Svizzera 2030”. Da un lato, questo progetto sostiene gli attori del settore tessile e dell’abbigliamento svizzero nel rendere socio- ed ecocompatibili le loro catene di approvvigionamento, dall’altro, incoraggia i diversi attori a essere trasparenti sui criteri di sostenibilità messi in atto». A livello svizzero, adottando nella sessione primaverile la revisione della Legge sulla protezione dell’ambiente, volta a rafforzare l’economia circolare, il Parlamento ha approvato anche un nuovo articolo. «Questo prevede che il Consiglio federale può stabilire esigenze per la messa in commercio di prodotti e imballaggi allo scopo di salvaguardare le risorse naturali e promuovere l’economia circolare. La revisione di tale Legge rafforza inoltre quella che viene definita “responsabilità estesa del produttore”: in questo caso i produttori e i distributori sono responsabili dell’impatto ambientale dei loro prodotti durante l’intero ciclo di vita, fino al riciclaggio. L’industria sta attualmente esaminando un sistema di questo tipo per i prodotti tessili». Allo stesso tempo, l’UFAM dice di seguire con interesse «l’evoluzione nell’Unione europea, e non appena quest’ultima introdurrà nuove prescrizioni ne valuterà il recepimento in Svizzera. In particolare, i futuri requisiti dell’UE sull’Ecodesign dei prodotti tessili potrebbero essere presi in considerazione e adottati anche alle nostre latitudini. Potrebbero, ad esempio, essere definite le specifiche sulla durata dei prodotti tessili».Il Consiglio federale evidenzia come, nei rifiuti, finiscano «ancora molte risorse che potrebbero essere riciclate». Dal rapporto sulla gestione, la prevenzione, la pianificazione e la misurazione dei rifiuti, risulta che, in Svizzera, viene distrutto lo 0,3% dei tessili prodotti. L’UFAMfa riferimento anche all’indagine sui beni invenduti nel settore tessile e dell’abbigliamento, e spiega: «Lo studio si basa su un sondaggio online. Tuttavia, occorre precisare che le grandi aziende della fast fashion non hanno completato il sondaggio». In Svizzera, perlomeno, «sempre più aziende stanno aderendo all’iniziativa “Prodotti tessili sostenibili Svizzera 2030”. È un passo in avanti verso un cambiamento più ampio. Non è facile risolvere un problema che tocca differenti Paesi. In questo senso, la strategia dell’UE per i prodotti tessili sostenibili e circolari prevede cambiamenti rilevanti per l’industria tessile, come il miglioramento della trasparenza del mercato, la prevenzione del greenwashing e dei prodotti riciclabili». Secondo i dati dell’Associazione svizzera del commercio al dettaglio, tre capi di abbigliamento su dieci vengono acquistati online. Il grande rivenditore online Zalando controlla circa il 10% del mercato nel nostro Paese. «Al di là delle cifre - sottolineano dall’UFAM -, il commercio online contribuisce a creare condizioni molto favorevoli per il consumo eccessivo».Concludiamo con alcuni dati, pubblicati dall’Agenzia europea dell’ambiente. Ebbene, «sulla base degli studi disponibili, si stima che il 4-9% di tutti i prodotti tessili immessi sul mercato in Europa vengano distrutti prima dell’uso, per un totale compreso tra le 264.000 e le 594.000 tonnellate di tessili distrutte ogni anno». E in merito all’online, si stima che il 22-43% degli indumenti restituiti (ovvero il 20% di quelli acquistati online) venga distrutto. Ma «attualmente mancano dati aperti e trasparenza riguardo alla gestione dei prodotti tessili restituiti e invenduti in Europa; la dimensione complessiva e l’impatto della distruzione dei prodotti tessili rimangono incerti». Per progredire, servirà più trasparenza.In questo articolo: ModaFastEconomia

Aler, Astuti (Pd): «Ottenuti 30 milioni per il recupero delle case sfitte, ora però serve una strategia per il futuro» - ilBustese.itTaxi, la sentenza della Consulta sugli Ncc: «Incostituzionale il divieto di rilasciare nuove licenze». Cosa cambia ora?

Arabia Saudita, oltre 40mila turisti italiani l’hanno già visitata

Triani: educare alla fede ad ogni età. Preti e laici, strade da condividereL'opposizione a Cassani dopo il gesto agli attivisti: «Gallarate merita un sindaco migliore» - ilBustese.it

«Prendi i soldi e scappa» è il nome dell'opera: artista si fa pagare 70mila euro dal museo e consegna le tele biancheBirra in spiaggia? Non si può, blitz della polizia locale: pioggia di multe da 166 euro

Galliani e le donne di Silvio Berlusconi: «Era attratto, ma si è sempre comportato bene. Ecco perché non ci sono nel testamento»

Il caos dei trasporti sta impattando sulle nostre vacanzePresentata la seconda edizione di "Libri a Castello": appuntamento a Racconigi dal 9 al 12 settembre - ilBustese.it

Ryan Reynold
Olimpiadi 2024, la piscina è lenta a Parigi: nessun record mondiale infranto. Ecco perchéFuggito dal Sudan, Ala ha trovato una famiglia e una scuola in ItaliaArtista accusato di blasfemia accoltellato al collo da un uomo mascherato, danneggiate anche le sue opere esposte in una chiesa

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarCastiglione Olona, la Uil in piazza per raccogliere le firme contro l'autonomia differenziata - ilBustese.itGuglielmo

    Minori allontanati dal nucleo famigliare. Monti (Lega): «Con emendamento al bilancio regionale si sostengono i piccoli Comuni nella loro gestione» - ilBustese.itConcorso unificato per infermieri: 150 iscritti, 93 presenti oggi alle prime prove - ilBustese.itThe Enervit Story, 70 anni di innovazione ed emozione: la presentazione del libro a MilanoAnche la preghiera più debole è forte

      1. avatarBomarzo, la piramide etrusca nascosta nel parco dei mostri: un luogo misterioso non lontano da RomaBlackRock Italia

        Viaggio da incubo in aereo, la passeggera seduta tra moglie e marito: «Parlano tra loro, si passano cibo e bevande...»

  2. avatarBiblioteca a Busto solo tre giorni di stop. E novità per il futuro - ilBustese.itProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Flessibilità e welfare: la settimana è corta per mille operaiGiffoni, dopo sit-in lettera aperta di Gubitosi: ora devo licenziare?Salute, nasce il “sollievo a domicilio” per i caregiver familiariTalento supremo di Libetta al Ravello Festival con omaggio a Bosso

  3. avatarCardini: «C’è bisogno di memoria grata»Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Lionsgate apre il primo parco a tema verticale del mondo per i fan di Twilight e Hunger GamesLionsgate apre il primo parco a tema verticale del mondo per i fan di Twilight e Hunger GamesDue milioni di italiani truffati al volante: ecco come evitarloOlimpiadi 2024, la piscina è lenta a Parigi: nessun record mondiale infranto. Ecco perché

Continua l'emergenza infermieri in provincia di Varese e nel Comasco: per 306 posti si presentano al concorso solo 93 canditati - ilBustese.it

“Roma Startup Awards”: un premio per le startup che innovano la cittàSofia Castelli uccisa dall'ex, Zakaria Atqaoui lascia il tribunale di Monza dopo l’udienza*