G7, Agostinelli: Porto Gioia Tauro gioiello della Calabria e del SudEntra nel vivo il 66° Festival di Castrocaro 2024Biden: risposta travolgente se Nordcorea sferra attacco nucleare
Milano, firmata intesa tra Comune e Fondazione oratori FomUn momento della Gmg 2023 - Siciliani COMMENTA E CONDIVIDI Decisivo,trading a breve termine per la vita, è scoprire e ricordare sempre che siamo tutti destinati a vivere in favore di altri: è questo il cuore della riflessione sulla gratitudine che in questa conversazione - nuova tappa della serie avviata da Avvenire in occasione dell’Anno della preghiera - propone don Dario Vitali, teologo, docente di Ecclesiologia alla Pontificia università Gregoriana e consultore del Sinodo dei vescovi, attualmente in corso, dedicato al tema della sinodalità. Don Dario Vitali - SicilianiViviamo un tempo segnato da individualismo e narcisismo, dal diktat di essere indipendenti, di farsi da sé. In questo contesto culturale, come educare a essere grati per il fatto che «a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune» (1Cor 12,7)? Per il fatto che, come dice San Paolo, nel corpo ci sono molte membra ciascuna delle quali è importante e bisognosa delle altre?È bene focalizzare l’attenzione proprio sul termine “educare”, ossia educere, portare a pienezza qualcosa che è dentro di noi. Dunque, educare alla gratitudine significa anzitutto esplicitare che la gratitudine è una dimensione costitutiva dell’essere umano. Essa è tale in ragione della vita, che è dono di Dio: acquisire comprensione di questo dono fa scaturire gratitudine e benedizione. Perciò, educare alla gratitudine significa anzitutto educare a un senso della vita che riconosca che non ci siamo fatti da soli né che siamo persone separate e indipendenti dalle altre. La presunzione di onnipotenza, che inevitabilmente si scontra ogni giorno con i limiti umani, finisce per generare un senso di fallimento: penso che il costante aumento di casi di disagio esistenziale e disturbi nelle relazioni sia dovuto anche a una drammatica solitudine, all’individualismo dell’uomo contemporaneo che dice e cerca di non aver bisogno di nessuno e diventa incapace di costruire legami.Vi è dunque un secondo aspetto da evidenziare, quello delle relazioni, in ordine all’educazione alla gratitudine.Sì, è indispensabile educare alla relazione con Dio e con gli altri: tale dimensione è costitutiva dell’essere umano. Quando manca questa educazione alla relazione – soprattutto alla relazione come dono – sorgono stili di vita improntati o alla dipendenza o alla sopraffazione: o si domina o si è dominati. Oppure alla competizione, per cui le relazioni diventano semplicemente funzionali alla realizzazione di sé sul piano sociale e non invece elementi orientati alla maturazione della persona all’interno di un mondo capace di gratuità. In quest’opera educativa dobbiamo quindi essere capaci anche di indicare figure che sono in grado di testimoniare la gratuità e vivere il duplice comandamento dell’amore: amore a Dio che si invera nell’amore al prossimo e amore al prossimo che trova nell’amore a Dio la propria sorgente. Scoprire e sperimentare la dimensione della gratuità rende capaci di riconoscere che i propri carismi e gli aspetti più strutturali del proprio essere (ad esempio, l’intelligenza) sono doni di Dio destinati agli altri e non proprietà di cui godere per la propria autoaffermazione.Quanti vivono un passaggio duro e doloroso della vita e pensano di non avere motivi per ringraziare Dio possono contare sulla Chiesa che li sostiene e trova, anche per loro, motivi per ringraziare. Questo cosa dice della Chiesa? Ci dice una dimensione che ancora fatichiamo a cogliere. Dopo tanti secoli durante i quali si è affermata una visione istituzionale della Chiesa, legata alle funzioni, alle strutture, alla sua dimensione visibile, fatichiamo a comprendere l’essere Chiesa come appartenenza al Corpo di Cristo, che supera addirittura i confini della storia poiché la Chiesa non è soltanto quella presente sulla terra, ma anche quella del cielo. Se non maturiamo la consapevolezza di essere il Popolo di Dio in cammino verso il Regno, un Popolo che – attraverso il dono dello Spirito – può realizzare nella storia anticipazioni di Regno, difficilmente i momenti di difficoltà diventeranno anche momenti in cui ci sentiremo sostenuti dalla Chiesa. Dobbiamo riscoprire questa dimensione misterica della Chiesa, prestare ascolto allo Spirito che ci dà certezza di appartenere al Corpo di Cristo. La dimensione della vita cristiana è una dimensione ecclesiale, che mi domanda partecipazione quando sono nella forza ma mi restituisce forza e capacità di gratitudine quando sono nella difficoltà. E anche di questa dimensione ecclesiale dovremmo imparare a rendere grazie a Dio.A suo giudizio, è diffusa la gratitudine verso la vita di Gesù a Nazaret, quei trent’anni che rappresentano già la missione redentrice in atto? Direi che lo è poco. Gesù a Nazaret è cresciuto “in sapienza, età e grazia” (Lc 2,52), in quel nascondimento che può essere sintetizzato nell’immagine che Gesù stesso utilizza: “se il chicco di grano, caduto a terra, non muore rimane solo; se invece muore produce molto frutto” (Gv 12,24). Rimanere in mezzo agli uomini è una forma del morire a se stessi che costituisce la fecondità e la forza del Gesù che poi incontriamo nella vita pubblica: c’è una corrispondenza potente, che veramente impressiona, tra il Gesù della vita pubblica e quello della vita nascosta di Nazaret. Paolo VI in un famoso intervento lodò la vita di Nazaret sottolineando che la spiritualità cristiana si dipana nella ordinarietà dell’esistenza vissuta come relazione con Dio. Se pensiamo che Gesù ha trascorso a Nazaret ben trent’anni comprendiamo quale peso ha la vita vissuta come relazione con il Padre. Una certa spiritualità si è concentrata unicamente sul momento della morte di Cristo come momento salvifico ma ciò in qualche modo ha finito per velare tanto il ministero messianico di Gesù quanto la sua vita a Nazaret, una vita che Lui ha vissuto – in relazione con il Padre – come obbedienza, lode, benedizione, gratitudine. Verso chi prova maggiore gratitudine?Il primo grazie va a Dio per il dono della vita, il secondo lo rivolgo alla Chiesa, che è stata il grembo che mi ha accolto e mi ha cresciuto mettendomi poi in grado di offrire, a mia volta, un servizio agli altri sia come parroco che come teologo. In particolare la gratitudine va alla mia famiglia, ricca di affetti, onestà, senso della giustizia, etica del lavoro. Sono parimenti riconoscente al vescovo che mi ha ordinato sacerdote, don Dante Bernini: da lui ho imparato a comprendere la vita e il gusto della Chiesa. Un altro profondo grazie va al gesuita Zoltan Alszeghy: alla sua scuola ho appreso e approfondito il tema della Chiesa come Popolo di Dio e il tema del sensus fidei. Quanto all’esperienza di lavoro al Sinodo, sono grato al Signore perché vedo come conduce la sua Chiesa in mezzo anche a tensioni, tentazioni, difficoltà e contrapposizioni che rischiano di sfigurarla. E gli sono grato perché mi permette di offrire il mio piccolo contributo a motivo di un cammino di vita e di studio dedicato proprio al tema oggi affrontato nel Sinodo.
Stop alla ciclopedonale in via Manzoni, discussioni in consiglio comunale a Gorla Minore - ilBustese.itModa, Marni (Gruppo Otb): Stefano Rosso nominato Ceo
MillionDay e MillionDay Extra, le due estrazioni di mercoledì 17 luglio 2024: i numeri vincenti
Calciomercato live, news di oggi: Endrick presentato dal Real Madrid, Dovbyk rifiuta l'Atletico, Todibo verso la JuventusG7 Commercio, primo giorno tra cooperazione, Omc e accesso ai mercati
Al via Pescara Jazz 2024, da Bokantè ai Take 6 e Amaro FreitasSport e solidarietà alle premiazioni di Vela Viva 15 - ilBustese.it
First Cisl: in Italia costi credito al consumo più alti di UeWest Nile: una donna morta, salgono a 13 i casi nell’uomo (7 solo nell'ultima settimana). Cos'è, sintomi e cure
Giappone, la principessa Mako sposa il compagno impiegato e borghese. Addio famiglia reale, vivranno negli UsaOlimpiadi 2024, Irma Testa e la welcome bag per gli atleti a Parigi: «Ecco cosa contiene». C'è anche un super regaloGiappone, cresce la protesta delle donne per obbligo di indossare scarpe con tacchi nei luoghi di lavoroLe "amiche di Ila": una festa della birra per continuare a lottare con lei - ilBustese.it
Banca del Fucino incontra imprese Lazio su transizione energetica
Temporali, ci risiamo. Sul Varesotto domani torna l'allerta gialla - ilBustese.it
“Storie da riavvolgere” attorno alla stazione di Prospiano - ilBustese.itL'EDITORIALE. «Torre di controllo, mi consenta»: Malpensa intitolata a Berlusconi? Non ci resta che l'ironia - ilBustese.itCani e gatti eleganti come James Bond: in attesa del nuovo film arrivano i papillon ispirati all'agente 007Paola Iezzi: «Vamos a Bailar fu bocciata a Sanremo con parole poco carine, ci restammo male. Poi scalò le classifiche di metà Europa»
Arriva la Londra di Matteo Ceschi al PhotoSquare di Malpensa - ilBustese.it«Sveglia alle 4 e 5 ore in macchina per andare a insegnare: gli affitti sono troppo cari, costa meno la benzina»LA STORIA. Laurea bis per don David Maria Riboldi: «Abbiamo sempre bisogno di apprendere e di essere misurati» - ilBustese.itAbruzzo, Santangelo: orrimi risultati in contrasto povertà