File not found
VOL

Vanda Semyonovna morta in un seminterrato a Mariupol: era sopravvissuta ai nazisti

Florida, esclusi 54 libri di matematica: "Indottrinano i ragazzi"Usa, bimbo afroamericano di 10 anni arrestato per aver rubato un pacchetto di patatineLa Cina e la guerra al Covid: “Fermeremo l’avanzata di Omicron”

post image

“Niente intesa senza Crimea e Donbass”: Putin gela l’OnuL'arcivescovo Ghizzoni - Siciliani COMMENTA E CONDIVIDI Dalla parte delle vittime,trading a breve termine sempre, attraverso azioni concrete tese a prevenire, informare, formare e reagire in maniera efficace davanti agli abusi commessi da operatori pastorali o chierici: è questo principio fondamentale di garanzia e trasparenza ad aver guidato la Chiesa italiana (così come quella di tutto il mondo) nella costruzione della rete a protezione dei minori e delle persone vulnerabili. A fare il punto sul lavoro compiuto dalla Conferenza episcopale italiana e dalle diocesi a cinque anni dall’istituzione del Servizio nazionale per la tutela dei minori è l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio.L'incontro dei referenti territoriali di novembre 2023 - SicilianiQuali sono oggi i frutti più preziosi scaturiti dal lavoro del Servizio?Il Servizio è nato nel febbraio 2019 e l’anno successivo abbiamo dovuto fare i conti con la pandemia. Nonostante questo ostacolo tutte le diocesi hanno risposto alla richiesta di nominarono i loro referenti. Poi abbiamo chiesto alle Chiese locali di aprire una nuova struttura: un centro di ascolto per la tutela dei minori, per dare informazioni e accogliere chi voleva fare segnalazioni o denunce. Ne sono sorti oltre un centinaio, diocesani o interdiocesani, che coprono praticamente tutto il territorio. I responsabili sono in prevalenza laici e donne, con competenze specifiche. Poi il Servizio nazionale ha elaborato grazie ai suoi specialisti, tre Sussidi: sul fenomeno e le ferite degli abusi, sulle buone prassi di prevenzione in parrocchia, sulla formazione dei seminaristi e dei novizi in tempo di abusi. Più tardi è uscito anche un Sussidio specifico per le scuole cattoliche, adatto però anche a tutte le scuole. In questi ultimi due anni i membri del Servizio nazionale con la coordinatrice Emanuela Vinai hanno fatto moltissimi interventi su tutto il territorio italiano, incontrando i vescovi delle regioni ecclesiastiche, presbiteri e diaconi, catechisti, insegnati di religione, allenatori sportivi, animatori delle realtà giovanili e delle associazioni. Parliamo di varie decine di migliaia di persone coinvolte ogni anno. I due resoconti annuali (2020-21 e 2022) elaborati con il contributo di esperti della Cattolica, hanno mostrato come questa rete si stia muovendo e stabilizzando. Anche i centri di ascolto sono in parte conosciuti: nei quasi tre anni di vita hanno avuto circa 90 segnalazioni e qualche centinaio di contatti.Cosa manca ancora da fare?Abbiamo constatato che non tutte le diocesi e non tutte le regioni ecclesiastiche si sono mosse con lo stesso ritmo, soprattutto per una certa disparità di risorse umane. In compenso ci sono molte diocesi importanti che hanno elaborato in proprio cammini di formazione per tutti gli operatori pastorali, di ottimo livello. E più si fa formazione, più aumenta la sensibilizzazione ed emergono casi nuovi o antichi. Sostenere e potenziare questa rete è il nostro primo compito, d’accordo coi vescovi. Con loro, infatti, in quasi tutte le assemblee generali abbiamo riaffermato le scelte e le azioni di prevenzione per la tutela dei piccoli e dei ragazzi che sono il bene più prezioso che ci è affidato, in collaborazione con le parrocchie, le associazioni e i movimenti e naturalmente con le famiglie. Inoltre stiamo studiando come ricavare conoscenze e orientamenti per la prevenzione grazie a una serie di approfondimenti e di ricerche, in itinere e in partenza. Delitti antichi e recenti. A testimonianza che in questi anni c’è stata una vera svolta anche nelle diocesi italiane che hanno iniziato seriamente ad affrontare gli abusi dei chierici.L’impegno della Chiesa su questo tema come sollecita, se lo fa, anche la società civile?Là dove ci sono le denunce, la magistratura fa il suo dovere. La nostra società ha ancora un atteggiamento stigmatizzante e questo rallenta le denunce: spesso infatti o la vergogna, o i sensi di colpa ingiusti delle vittime, o la tendenza antica a lavare i panni sporchi in casa, limita la reazione. Anche la paura di essere messi alla mercé di tutti sui social o strumentalizzati sui mass media blocca le denunce. Ora qualcosa, però, sta cambiando. Anche noi vescovi e religiosi ci siamo impegnati moralmente a incoraggiare e sostenere le vittime che si rivolgono a noi, perché denuncino i reati anche alla magistratura. Il nostro rapporto con le istituzioni civili sul tema è iniziato molto bene con il Ministro della famiglia e pari opportunità, che sta continuando. Siamo invitati permanenti all’Osservatorio nazionale e abbiamo un buon rapporto con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. A livello locale, non dappertutto, ma in tante realtà diocesane e regionali si sono stabiliti contatti e accordi anche formali per una collaborazione con le forze dell’ordine, con la magistratura, con l’assistenza sociale, con gli amministratori. È un campo che si sta sviluppando in alcuni casi concreti, non solo con atti ufficiali e convegni di studio. E il nostro impegno coinvolge anche la scuola, lo sport e, soprattutto, le famiglie. Purtroppo la grandissima maggioranza (circa 9 su 10) dei maltrattamenti, delle violenze assistite, degli abusi di vario tipo, avvengono nella cerchia familiare: ecco perché bisogna arrivare anche qui di concerto con le altre istituzioni educative, assistenziali, di volontariato della società.Qual è stata la risposta delle comunità cristiane finora?La risposta è stata in genere positiva anche se l’argomento è molto sensibile, delicato e in larga misura nuovo per come lo affrontiamo in termini di un nuovo rispetto verso i piccoli e i ragazzi, verso il loro corpo, la loro sensibilità psicologica, la loro anima, che chiede una nuova educazione affettiva, sessuale e morale, decisamente diversa da ciò che vedono e sentono con i loro strumenti elettronici e anche dagli esempi incoerenti degli adulti. È una battaglia educativa e culturale che chiede prima di tutto agli adulti e agli educatori di vivere con coerenza e serietà l’affettività, le relazioni, la sessualità tra loro e in presenza dei ragazzi, a cominciare dalla vita in casa.Lei ha incontrato più volte le vittime: che valore hanno questi gesti?Gli incontri con le vittime, fina dalla prima volta nel lontano 1985, e ancora adesso nell’incontro voluto dalla presidenza della Cei qualche giorno fa, mi hanno sempre scosso e lasciato una traccia di dolore e di indignazione, col desiderio di reagire in ogni modo possibile. Non sempre è stato facile. Nell’ultimo incontro abbiamo visto anche il riflesso sui familiari e la loro sofferenza nel prendere atto della umiliazione e della ferita subita dai figli. Credo che dovremmo fare tutti noi operatori pastorali (vescovi, preti, religiosi e laici educatori...), una esperienza di ascolto e di condivisione con queste persone, nei modi possibili e sempre tutelando la riservatezza. Non si possono più dimenticare. E la loro testimonianza diventa la più forte motivazione per reagire e impostare nuovi atteggiamenti di tutela e di cura per i bambini per i ragazzi.

L’annuncio di Zelensky: “La grande offensiva russa ad est è cominciata”Il deputato Neil Parish si dimette dopo aver guardato video porno in aula: "Un momento di follia"

La profezia del generale ucraino: "Putin si è spinto in un vicolo cieco, questa è la sua fine"

Elezioni Francia 2022, Marine Le Pen ha votato a Hénin-BeaumontIl "fantasma di Kiev" non esiste e non è il maggiore Stepan Tarabalka: la smentita delle autorità ucraine

Zona bianca, Lavrov: "Hitler ebreo come Zelensky, sono i peggiori antisemiti"Nuova accusa di Biden a Putin: “È un genocidio, vuole cancellare gli ucraini”

Usa, chiude la nonna viva nel freezer e resta con il cadavere in casa per mesi

Bandiera ucraina proiettata sull'ambasciata russa a Washington: la provocazioneLa Cina e la guerra al Covid: “Fermeremo l’avanzata di Omicron”

Ryan Reynold
Usa, chiude la nonna viva nel freezer e resta con il cadavere in casa per mesiMosca, inaugurata una mostra sul “nazismo ucraino”Youtuber fa schiantare il suo aereo per filmare la scena e avere più views

Guglielmo

  1. avatarRegno Unito, il mistero delle 70 epatiti acute che hanno colpito i bambiniEconomista Italiano

    Usa, poliziotto uccide 12enne disarmato sparandogli alla schienaIl Cremlino contro i nuovi aiuti Usa a Kiev: “Così non c’è soluzione diplomatica”Bimbo abusato, ucciso e gettato nel fiume: condannati madre, patrigno e un 14enneFrancia, scontri a Parigi nel giorno del primo maggio: in migliaia sono scesi in piazza

      1. avatarMorto Jean-Paul Fitoussi: l'economista francese aveva 80 anniETF

        Sparatoria a New York, chi è l'uomo ricercato per l'attentato a Brooklyn

  2. avatarSi sparano a turno indossando un giubbotto antiproiettile: morto 15enneCampanella

    Donetsk, gli ucraini vogliono arrendersi: l'accusa contro i russiZelensky parla della notte in cui “hanno cercato di uccidermi”“La guerra finirà quando non ci sarà più la minaccia della Nato”Giornalista ucraina uccisa in un attacco missilistico: chi era Vera Girich

  3. avatarAttacco alla metro di New York, l'assalitore in un video: "Volevo vedere le persone morire"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Dio non è morto: è un fuoriclasse e un genio del marketingGuerra in Ucraina, Biden chiede un "contributo europeo": cosa farà l'Italia?Guerra in Ucraina, Biden chiede un "contributo europeo": cosa farà l'Italia?Guerra in Ucraina, a Kiev post it rosa nei bar come “caffè sospeso” per i soldati

Christopher Cavoli, chi è il futuro capo della Nato in Europa cresciuto a Roma

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 484Guerra in Ucraina, abbattute due motovedette Raptor nei pressi dell'Isola dei Serpenti*