Volvo: vendite luglio +6% a 57.447 auto, metà elettriche e plug-inMilano, nuovo contratto affitto per 4 sedi scuole comunali infanziaAboubacarr, da corriere della droga a chef. Sì, si può rinascere
Campania, abbonamenti trasporti gratuiti per gli studentiLa vittoria di Biden è una ventata di aria fresca anche per il Medio OrienteLa vittoria di Biden è una ventata di aria fresca anche per il Medio OrienteGli Stati Uniti di Biden potrebbero segnare una vera svolta nella politica estera americana in Nord Africa e Medio Oriente.di Giuseppe Acconcia Pubblicato il 9 Novembre 2020 alle 18:33 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataDonald TrumpElezioni Usa 2020Gli editorialiJoe Biden#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiDonald Trump e i conflitti in Medio OrienteJoe Biden e le primavere arabeStati Uniti e nucleare iranianoNella lunga attesa che ha sancito la vittoria di Joe Biden alle presidenziali del 3 novembre scorso, il mondo arabo ha vissuto per ore con il fiato sospeso. Sui social network è diventato virale il meme di un gruppo di giovani che, con i loro cellulari, aspettavano il verdetto con la scritta “chiunque sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti bombarderà la mia regione”. Di sicuro l’avvicendamento tra il repubblicano Donald Trump e il democratico Joe Biden non rivoluzionerà i cardini della presenza statunitense in Medio Oriente ma di certo sta già avendo effetti significativi sui rapporti bilaterali con alcuni dei paesi chiave della regione.Donald Trump e i conflitti in Medio OrienteLa presidenza Trump era stata segnata da un asse di ferro più solido che mai con Arabia Saudita, Israele e paesi del Golfo. Non a caso, i due momenti salienti della sua presidenza sono stati il trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme e gli accordi di Abramo, fortemente voluti dall’amministrazione Usa, tra Israele e Emirati arabi uniti dello scorso settembre. Trump è stato uno dei presidenti degli Stati Uniti che più di ogni altro ha sostenuto e appoggiato i regimi autoritari della regione, insieme alla monarchia saudita, evitando di fare troppe domande sul mancato rispetto dei diritti umani in molti dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.In questo senso il caso più eclatante è stato l’assassinio del giornalista saudita, Gamal Khashoggi. Secondo molti analisti, Trump e il Segretario di Stato, Mike Pompeo, hanno permesso che la catena di responsabilità che coinvolgono le più alte cariche della monarchia saudita non venisse alla luce. L’amministrazione Trump aveva anche promesso un ridimensionamento nella presenza militare statunitense nel mondo. Uno dei punti centrali della sua presidenza è stato proprio il ritiro completo o parziale dei soldati Usa impegnati in Afghanistan, Iraq e Siria.Tuttavia, è mancata una politica estera di lungo corso in questi paesi tanto che lo stesso Trump ha dovuto più volte smentire sé stesso in merito al ritiro da aree strategiche per evitare l’avanzata di altre forze impegnate a vario titolo nella regione. Primo fra tutti l’esercito turco che ha approfittato largamente dell’incertezza nella politica estera nella regione da parte degli Stati Uniti per colpire le forze curde nel Nord della Siria, nonostante sia i curdi peshmerga in Iraq sia i curdi delle Unità di protezione maschile e femminile (Ypg-Ypj) in Siria siano stati i principali artefici della sconfitta sul campo dei jihadisti dello Stato islamico (Isis). Questa inconsistenza nella politica estera di Washington in Medio Oriente ha quindi, da una parte, messo in crisi il tradizionale asse tra Turchia e Stati Uniti all’interno della Nato, dall’altra, ha favorito la spaccatura della Libia con il caotico conflitto che ne è conseguito.Joe Biden e le primavere arabeA questo punto il presidente Biden si trova ad avere un’eredità molto difficile da gestire in Nord Africa e Medio Oriente. Una delle chiavi di lettura della sua presidenza potrebbe essere la continuità con la presidenza di Barack Obama, di cui Biden è stato vice. Come sappiamo l’ex presidente Usa aveva salutato con favore il vento della transizione democratica che spirava dopo le proteste del 2011. Questo aveva permesso a molti partiti politici, per anni costretti alla clandestinità, di vincere le successive elezioni politiche. Questo è il caso di Libertà e Giustizia, il partito dei Fratelli musulmani, che è stato al potere in Egitto tra il 2012 e il 2013. Tuttavia, lo stesso Obama non ha saputo difendere questa scelta e nel momento in cui il risultato elettorale è stato messo in discussione dal ritorno in grande stile dei militari con il colpo di stato militare al Cairo del 3 luglio 2013, neppure il presidente degli Stati Uniti ha mosso un dito per difendere il primo presidente legittimamente eletto nel paese nordafricano.Questo non vuol dire però che l’elezione di Biden non potrebbe rappresentare una ventata di aria fresca per la regione. Già nelle ore dell’incertezza ma quando la sua vittoria era stata data per certa, l’ambasciata degli Stati Uniti al Cairo ha ricevuto la notifica del rilascio di alcuni detenuti politici di cui da mesi Washington chiedeva la scarcerazione. In altre parole, per i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, l’elezione di Biden potrebbe rappresentare nei prossimi anni la garanzia di un maggior spazio assicurato al dissenso e ai movimenti giovanili, pena tagli alle ingenti spese in aiuti militari da parte degli Stati Uniti che solo in Egitto superano gli 1,3 miliardi di dollari l’anno.Ugualmente per il controverso presidente siriano Bashar al-Assad, la presidenza Biden potrà essere un monito ulteriore per evitare la repressione del dissenso interno e procedere nella fase di ricostruzione del paese con un percorso il più possibile inclusivo delle opposizioni. Questo potrebbe determinare una nuova convergenza tra Washington e Ankara, insieme a molti paesi europei, nella gestione della crisi libica, proprio nel conflitto in cui le critiche sulla gestione dell’allora Segretario di Stato Hillary Clinton per il sostegno assicurato agli islamisti moderati locali si sono fatte più feroci. E determinare anche un ridimensionamento delle mire turche in Siria e nella gestione degli interessi geo-strategici di Ankara legati al controllo del mercato del gas nel Mediterraneo orientale.Stati Uniti e nucleare iranianoEppure gli effetti più significativi dell’elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti potrebbero venire proprio dai rapporti bilaterali tra Washington e Teheran. Al tempo della presidenza Obama l’accordo sul nucleare del luglio 2015 aveva segnato un riavvicinamento senza precedenti tra i due paesi che dalla crisi degli ostaggi dopo la rivoluzione islamica del 1979 facevano fatica a parlarsi. Trump ha messo tutto di nuovo in discussione, strappando quell’accordo, imponendo nuove sanzioni contro l’Iran, ordinando l’uccisione di una figura chiave nella gestione dei conflitti regionali, la guida delle milizie al-Quds, Qassem Soleimani.Non solo, l’amministrazione Trump ha posto il veto su qualsiasi iniziativa bilaterale da parte di paesi terzi che volesse bypassare le nuove sanzioni Usa contro l’Iran mettendo in seria difficoltà l’economia locale e rafforzando la componente conservatrice alle elezioni parlamentari che si sono svolte nel febbraio del 2020.Insieme all’annuncio dell’elezioni di Biden, è arrivata l’ottima notizia della scarcerazione temporanea dell’attivista iraniana per la difesa dei diritti umani, Nasrin Sotudeh. Questo potrebbe essere il primo di una serie di segnali da parte di Teheran per riaprire il dialogo con gli Stati Uniti e tornare al tavolo negoziale riprendendo in mano l’accordo di Vienna con l’intento di chiudere la pagina oscura del nuovo isolamento a cui Trump aveva costretto il paese, ancora governato da un presidente moderato Hassan Rohani e da uno dei più strenui difensori della politica del dialogo, il ministro degli Esteri, Javad Zarif.Gli Stati Uniti di Biden potrebbero segnare una vera svolta nella politica estera americana in Nord Africa e Medio Oriente nel segno di una politica più vicina alle richieste dei movimenti sociali che hanno negli ultimi anni attraversato la regione. La nuova amministrazione Usa, nel segno della presidenza Obama, potrebbe assumere un atteggiamento critico nei confronti degli autocrati locali, che hanno rafforzato le loro politiche di repressione utilizzando il pretesto del contenimento della pandemia in corso, favorendo l’evoluzione di quei movimenti che erano fioriti all’inizio del decennio scorso e che poi lentamente hanno visto ridimensionate le loro aspirazioni, insieme alla fine dell’isolamento dell’Iran dalla comunità internazionale, anche questa solo appena abbozzata da Obama.Articoli correlatiinEsteriUsa, sfida a distanza Trump-Harris: "Pensavo fosse indiana, poi è diventata nera"inEsteriMorte Haniyeh, i funerali a Teheran: l'Iran chiude lo spazio aereoinEsteriZelensky: "Tutti vogliamo la Russia ai negoziati di pace"inEsteriUsa 2024, Kamala Harris sfida Donald Trump: "Se hai qualcosa da dire dimmelo in faccia"inEsteriRaid di Israele a Teheran: ucciso il capo di HamasinEsteriAttacco alla scuola di danza a Southport: il bilancio sale a 3 vittime
«Aspetto tutto l’anno le settimane qui in oratorio»Don Fausto nel cuore dei solbiatesi più che mai: la Casa dell'Amicizia dedicata a lui - ilBustese.it
Mille bare in piazza contro le morti sul lavoro
Il computing ubiquo, la tecnologia più umana scartata dalle Big TechAnche la preghiera più debole è forte
Bomarzo, la piramide etrusca nascosta nel parco dei mostri: un luogo misterioso non lontano da RomaBenessere in città, la lunga strada dello sviluppo sostenibile
Sos parco Durini: «Alcuni alberi pericolosi nella zona giochi, interveniamo» - ilBustese.itEnav, nel I semestre volumi traffico aereo da record, utili +25%
Giulia, Filippo e il colloquio col padre: serviva davvero divulgarlo?Sposa muore attaccata da uno squalo alle Bahamas. Le nozze il giorno primaUnione domenicane Tommaso d'Aquino: rieletta madre TagliaferriDue milioni di italiani truffati al volante: ecco come evitarlo
Modello Germania in crisi: la natalità è scesa del 15% in 2 anni. Cosa succede?
Giubileo 2025, ecco tutti i modi per ottenere l'indulgenza
Attanasio e Iacovacci, Gadda: «Governo consenta svolgimento processo» - ilBustese.itLadri di bici di lusso e in appartamenti: raffica di arresti a Milano - ilBustese.itLavori sulla rete del gas, dalle 8 del 22 luglio variazioni al traffico su via RicciIl docente di teologia? Tecnologico e innovatore
Nubifragio a Milano: strade allagate, linee tram interrotte - ilBustese.itImprese, progetti e protagonisti dell'«Economia che fa il Bene»Ancora un premio per mamma Novella. E vola in finale per la categoria Curvy - ilBustese.itLa petizione di Avvenire al Parlamento Ue: come aderire