Il licenzioso Prévert e i dilemmi del traduttore, tra calembours e rima baciata di “lazzi”… - Tiscali Notizie“May December” di Todd Haynes: un’affascinante indagine sulla complessità della natura umana - Tiscali NotizieMeno “dolcezza” e più salute sin dal mattino. Il regalo del Parlamento europeo per l’anno nuovo - Tiscali Notizie
Giorgia Meloni, le vacanze in Puglia con la famiglia: fitto calendario al suo rientroPrima udienza a Brescia a porte aperte e ammesse le telecamere. Davigo,investimenti infatti, sin dalle prime battute dell’indagine a suo carico aveva detto di voler dare la massima pubblicità possibile al procedimento per dare modo all’opinione pubblica di conoscere i fatti. Saranno sentiti i pm di Milano e i consiglieri del Csm: da Francesco Greco a Paolo Storari, fino al vicepresidente del Csm, David Ermini e i vertici della cassazione Pietro Curzio e Giovanni Salvi. Davigo chiede l’assoluzione: «Ho fatto il mio dovere. Non ritengo che si debba scappare dal giudice quando si è innocenti. Credo di avere delle ragioni che possono essere dimostrate». E’ cominciato a Brescia il processo penale a carico dell’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo. Il magistrato in pensione è imputato per rivelazione di segreto d’ufficio, per aver diffuso in modo «informale e senza alcuna ragione ufficiale» i verbali del legale esterno di Eni, Pietro Amara, in cui raccontava dell’esistenza della presunta loggia Ungheria. Con la divulgazione del loro contenuto all’ufficio di presidenza del Csm e al presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, Davigo avrebbe violato i doveri legati alle sue funzioni e «abusato delle sue qualità», si legge nel capo di imputazione. Dello stesso reato era imputato anche il pm milanese Paolo Storari, che materialmente era in possesso dei verbali e ne ha consegnato una copia word a Davigo, perchè preoccupato di quella che riteneva una inerzia della procura di Milano nello svolgere le indagini. Le due posizioni, però, sono state separate perchè Storari ha scelto il rito abbreviato: il suo processo si è concluso con l’assoluzione motivata con «l’ignoranza scusabile di norma extrapenale» (Storari riteneva di non violare il segreto d’ufficio rivelando il contenuto dei verbali a un membro del Csm), ma la procura ha impugnato la decisione. Nel frattempo, anche l’ex procuratore capo Francesco Greco e i magistrati milanesi titolari del fascicolo su Amara sono stati sottoposti a indagine per omissione di atti d’ufficio denunciata da Storari, ma è già stata disposta l’archiviazione. GiustiziaStorari è stato assolto perchè considerava Davigo titolato a ricevere i verbaliGiulia Merlo La difesa Durante la prima udienza a carico di Davigo, il presidente del collegio giudicante Roberto Spanó ha ammesso la presenza di telecamere in aula, a cui si erano opposti solo i pm Donato Greco e Francesco Milanesi. Davigo, invece, sin dalle prime battute dell’indagine a suo carico aveva detto di voler dare la massima pubblicità possibile al procedimento per dare modo all’opinione pubblica di conoscere i fatti. Davigo ha anche rinunciato a sollevare questioni di incompatibilità ambientale del processo a Brescia, «perchè non ritengo che si debba scappare dal giudice quando si è innocenti. Credo di avere delle ragioni che possono essere dimostrate». L’ex magistrato, presente in aula, avrebbe voluto essere ascoltato subito ma il giudice gli ha permesso solo di rendere brevi dichiarazioni spontanee in modo da rispettare l’ordine dell’udienza. «La vicenda è molto più semplice di quella che sembra: ho fatto il mio dovere nelle uniche forme in cui andava fatto», ha detto Davigo, che ha sempre sostenuto che fosse legittimo per Storari informarlo della gestione anomala di un’indagine e di essersi mosso nel rispetto delle norme, perchè il segreto d’ufficio non sarebbe opponibile ai consiglieri del Csm. Fuori dall’aula, invece, Davigo ha commentato quella che lui considera una stranezza: la rivelazione di segreto d’ufficio, infatti, gli viene contestata per aver parlato al vicepresidente del Csm, David Ermini, ma non per averlo fatto con il primo presidente di Cassazione, Pietro Curzio. «Perché è lecito se lo dico a Curzio e illecito se lo dico a Ermini? Vorrei sapere perché comportamenti identici a volte vengono considerati reati e altri no», ha detto. I testimoni Il processo vedrà sfilare tra i testimoni tutti i big della magistratura coinvolti nella vicenda e rischia di diventare un processo pubblico sia alla gestione delle indagini in procura a Milano che ai rapporti interni al Cs,. In aula, infatti, compariranno Paolo Storari, l'ex procuratore di Milano Francesco Greco e i pm di Milano Laura Pedio e Fabio De Pasquale e il magistrato Alessandra Dolci. Ma anche il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, il presidente della Suprema corte Pietro Curzio, il vicepresidente del Csm David Ermini, alcuni consiglieri (Giuseppe Marra, Giuseppe Cascini, Ilaria Pepe, Fulvio Gigliotti e Stefano Cavanna), la segretaria dell'imputato Marcella Contrafatto (sotto inchiesta a Roma) e il presidente della Commissione parlamentare antimafia (il senatore Nicola Morra), i due giornalisti Liliana Milella e Antonio Massari che hanno ricevuto i verbali segreti e li hanno consegnati in procura. Alla lista di Davigo si è aggiunta anche quella della parte civile, il consigliere del Csm Sebastiano Ardita. Ardita – che era costituito anche contro Storari – ritiene di essere stato leso nella misura in cui i verbali rivelati contenevano anche il suo nome come presunto membro della loggia. La procura si è opposta all’ascolto di molti di testimoni ritenendoli inutili per il processo, ma il giudice ha deciso di ammettere tutti i testi, dicendo che «vedremo di volta in volta la rilevanza» e riservandosi quindi di depennare alcuni nomi nel corso di dibattimento. Intanto, per la prossima udienza del 24 maggio, è previsto l’ascolto di Storari, che sarà chiamato a chiarire la dinamica dei fatti. Comunque si concluda, il processo promette di fare luce sulle molte contraddizioni che ancora caratterizzano la vicenda che ha terremotato il Csm e messo uno contro l’altro i magistrati dell’ufficio di procura di Milano. GiustiziaChe fine ha fatto la loggia Ungheria?Giulia Merlo© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Abodi fa dietrofront dopo le polemiche: "Contatterò Jankto"“Drive-Away Dolls” di Ethan Coen, un piccolo gioiello di intelligente umorismo - Tiscali Notizie
Macchine operaie e carri armati: la romanzesca R4 di Trellini
La politica, il sesso e l’ultima pagina, i tabù abbattuti da Antonio ManziniL’indispensabile samovàr è un personaggio letterario
Sanremo 2024, l’onda alta di Dargen D’Amico sta per travolgere l’AristonSantanchè, le parole di Fratoianni: "Dovrebbe dimettersi"
8/ Visti da vicino. Marcora, il democristiano anomalo: le sue idee moderne, sull’agricoltura e l’Europa verde - Tiscali NotizieAddio a Gigi Riva, il totem del calcio che fece grande la Sardegna
Un posto al sole. Di proroga in proroga, l’eterno privilegio delle concessioni agli stabilimenti balneari - Tiscali NotizieIl testo di Fragili, la canzone de Il Tre a SanremoSul podio di Natale: Volo, Giannone, Carrisi. Il romanticismo vince in libreriaIl “turismo dei rifiuti” napoletani ammorba i dintorni di Trento: costa 200 mila euro al giorno - Tiscali Notizie
Chi è Giovanni Tocci, il campione di tuffi venuto dalla città senza trampolini
Stop al Reddito di cittadinanza, 169mila persone ricevono un sms: proteste e attacco di Conte
Festival di Sanremo, come funzionano le votazioni. Così sarà scelto il vincitoreStrage di Bologna, Schlein chiede le dimissioni di De AngelisStrage di Bologna, la linea di Fratelli d’Italia su De AngelisPallanuoto, il Settebello a caccia di certezze verso le Olimpiadi
Un portiere dimenticato nella nebbia. La strana storia di Natale di Sam Bartram25 aprile, la festa più bella a ottant’anni dalla repubblica partigiana delle Valli di Lanzo - Tiscali NotizieMarina Berlusconi sulla Meloni: "Per lei solo massimo rispetto e stima"Migrazioni, Meloni alla Farnesina su Europa e Mediterraneo