File not found
Campanella

Scontro frontale tra due auto sulla Strada Statale 16 Adriatica: due vittime e due feriti

Incendio a Pantelleria, ettari di vegetazione in fiamme: evacuati turisti e ville dei vipLutto nella Croce Rossa: morto Vincenzo D'OroDipendente di un supermercato accoltellato al petto con forbici da cucina a Napoli

post image

Ci aspetta un weekend di Ferragosto con traffico da bollino neroPossiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali,Campanella ma se si continuano ad addossare sulla magistratura tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia A fine anno 2022 è entrata in vigore la Riforma Cartabia che rappresenta dopo anni la prima grande “riforma sistematica” del processo penale e del processo civile. Il massiccio intervento legislativo modifica profondamente la normativa processuale e ha la finalità espressa di ridurre i tempi di trattazione dei giudizi e rispettare, di conseguenza, gli impegni assunti dall’Italia in relazione al PNRR. L’altro versante della Riforma Cartabia ha riguardato l’ordinamento giudiziario; alcuni aspetti sono oggetto di una delega al Governo, rispetto alla quale da poco risultano conclusi i lavori di una commissione di studio istituita presso il Ministero della Giustizia;  ma vi sono poi una serie di norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Nelle mie brevi riflessioni i due settori di intervento della riforma, processuale e ordinamentale, necessariamente si intrecciano. La riduzione dei tempi E’ ingenuo ritenere che i risultati auspicati in termini di riduzione dei tempi della risposta giudiziaria possano essere raggiunti semplicemente con interventi processuali, e neanche esclusivamente con aumenti di risorse di persone e mezzi. Questi interventi necessari e doverosi, che producono senza dubbio effetti positivi, devono essere accompagnati necessariamente da interventi strutturali e di sistema che non devono riguardare la giustizia ma la buona amministrazione del paese. Se non si incide, riducendola entro margini fisiologici (vedi dati statistici europei) sulla domanda di giustizia in Italia, nessun intervento processuale o ordinamentale sulla giurisdizione potrà essere risolutivo. C’è tutto un segmento fondamentale, che precede la “patologia” sulla quale interviene la giurisdizione, che richiede interventi urgenti, che abbiano un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. E, invece, noi assistiamo dinanzi allo sfacelo “sociale” e “culturale” che attraversa il nostro paese  ad interventi che aggravano ancora di più la macchina giudiziaria con introduzione di nuovi reati, assegnazione di compiti di supplenza alla giurisdizione (penso al fine vita), il continuo inasprimento delle pene; mentre sarebbe necessario in via preventiva rafforzare il sistema dei controlli amministrativi, rafforzare il controllo da parte dello Stato sul territorio (è sotto gli occhi di tutti il fallimento del controllo del territorio, sotto il profilo urbanistico, da parte dei Sindaci dei Comune: si potrebbe immaginare di spostare su altri organi, non soggetti al consenso elettorale, questo nevralgico settore, che nella fase patologica intasa i Tribunali con previsioni sanzionatorie irrisorie), incrementare gli investimenti nel sociale, nella scuola, nella cultura (diceva giustamente Gesualdo Bufalino: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”); garantire che la pubblica amministrazione paghi ciò che deve ai cittadini e alle imprese, subito e senza interessi, che si accumulano per anni, riducendo così il contenzioso (anche per rinsaldare la fiducia del cittadino nello Stato ed ottenere un importante effetto culturale: lo stato adempie alle proprie obbligazioni, altrettanto devono fare i contribuenti con lo Stato). Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali ma se si continuano ad addossare sulla magistratura, anello terminale della catena, tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia. Con il rischio poi di vedere additata la giustizia e la magistratura come causa di inefficienza e ragione di incertezza del diritto che allontana gli investimenti. La giustizia giusta Non sempre una giustizia veloce è una giustizia giusta. Non c’è dubbio che una risposta che arriva a distanza di anni dai fatti non può essere giusta anche qualora la decisione risulti corretta. I tempi della risposta sono fondamentali. La giustizia è un servizio per i cittadini e deve essere efficiente anche in termini temporali, ma il dispiegarsi del processo fino alla decisione ha i suoi tempi. Si pensi alle condizioni attuali del lavoro in Corte di cassazione (c’è stato un tempo “lontano” in cui i giudici della cassazione avevano modo e tempo di studiare le monografie per risolvere i casi che si prospettavano; oggi, la Corte di Cassazione è definita un “sentenzificio”, che sempre con maggiore difficoltà consente di assolvere adeguatamente al fondamentale ruolo di nomofilachia). Ai giudici deve essere garantito un tempo necessario e prezioso, che nella prospettiva di efficientamento degli ultimi tempi scompare, che è il tempo della decisione! Quante volte la decisione deve maturare nel convincimento del giudice, dinanzi a diverse opzioni che si prospettano nella valutazione del fatto e nella interpretazione giuridica? Ecco, ai giudici non deve mai essere sottratto questo tempo, perché il rischio è la creazione di una categoria ottusa e burocrate, attenta alle forme e alle procedure, ma indifferente rispetto all’in sé della giurisdizione, ossia il contenuto della decisione. E non aiutano in questa prospettiva tutte le norme della riforma Cartabia che accentuano il carrierismo e la verticalizzazione degli uffici giudiziari, anche giudicanti, ad esempio introducendo le “pagelle” o nuovi illeciti disciplinari, per il mancato rispetto delle “direttive” (quali? Con quale contenuto?). Ecco, in conclusione, chiediamoci se la figura di giudice, pressato dalla richiesta di una sempre più alta produttività, impaurito dalla introduzione di nuovi illeciti disciplinari, asservito nelle gerarchie degli uffici giudiziari, possa svolgere con serenità ed autorevolezza il gravoso compito di amministrare la giustizia che gli è stato affidato. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRossella Marro

Poca musica e molta violenza, ecco chi è il rapper TraffikBambino di 11 anni investito da un SUV a Roma: ricoverato in gravi condizioni

Badante di anziane e criminale, due colpi in una settimana e 91enne uccisa

Tragedia sul Gran Paradiso, perde la vita un escursionista romanoProfessore di liceo di giorno, rider di notte: "Volevo fare l'atleta, ora pedalo per campare"

Sorelle morte a Riccione, fissati per venerdì 5 agosto i funerali di Giulia ed AlessiaCatania, video del furto della 500 in meno di 20 secondi: i ladri sono padre e figlio

Napoli, accoltellato e picchiato da 4 uomini a Miano: grave 15enne

Trentino, fa il bagno nel lago e non riemerge: scomparso scout di 17 anniLa Polizia di Stato dice addio e grazie ad Osvaldo Bucci

Ryan Reynold
Ritrovata in vita la figlia del "superpoliziotto" Marina Paola Micalizio: le sue condizioniA Capri latte artificiale scaduto ad una bimba di 15 mesiUccisa in Croazia, la polizia arresta il suo amico italiano

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarBimbo morto all’Aquafarm di Battipaglia, i risultati dell’autopsiaVOL

    Piero Angela usato per una fake vergognosa: “Morto per il vaccino anti Covid”Caso Marta Novello, il 15enne che l'ha accoltellata è tornato liberoIncendio a Pantelleria, le fiamme sono state circoscritte ma i danni sono ingenti: aperta un’inchiestaSuicidio assistito, l’ultimo messaggio di Elena: “Avrei preferito morire nel mio letto”

      1. avatar27enne colpita da una persiana, chi era Carlotta Grippaldi: dalla laurea alla passione per la neveCampanella

        Violento incidente sulla Prenestina, perde la vita un 38enne

  2. avatarIncidente nel trevigiano, auto si schianta contro un albero. Morti quattro giovaniinvestimenti

    Caldo record nel Mediterraneo, gli esperti temono per la formazione di uragani tropicaliTreviso, furgoncino SDA si scontra con un motorino: morto un minorenneNicolò Feltrin morto a due anni, trovata droga a casa del padrePonte Morandi, il ricordo del sindaco Bucci: "Ai familiari va l'abbraccio dei genovesi"

  3. avatarPesaro Urbino, 18enne picchiata e violentata dopo una serata in discotecaBlackRock Italia

    Tragedia sul Gran Paradiso, perde la vita un escursionista romanoUomo resta chiuso in ascensore a Napoli al buio e con il cellulare scaricoNirmal Purja risponde alle polemiche sull'outift sul Monte Rosa: "So quello che faccio"Coltellate di un padre alla figlia gay che non accetta

Siccità nel Po, forse il peggio è passato, lo dice l’Autorità di Bacino

Uomo picchiato da 5 persone per aver chiesto di spostare la macchinaPersonale ubriaco e scarafaggi, blitz di Ferragosto del Nas nelle case famiglia*