File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

I NFTs hanno qualcosa in comune coi tulipani olandesi

European Focus 37. Cicatrici di guerraPd, Ricci ritira la sua candidatura alla segreteriaMeloni sul Pos: "Non vale la pena scontrarsi con l'Ue"

post image

Jannacci, il racconto di Milano in musicaNei giorni scorsi alcuni media italiani hanno rilanciato la notizia falsa del suo ingresso nella lista dei beni tutelati a livello mondiale. Un equivoco nato da una cattiva traduzione. L’episodio impone riflessioni sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti. Tuttavia,trading a breve termine nel suo libro Disinformazione contro costituzionalismo, Silvia Sassi scrive che «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità»Qualche giorno fa sui giornali italiani, da Repubblica al Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, e su diversi siti di informazione online, è stata pubblicata la notizia del riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della musica techno tedesca. Peccato sia falso.La realtà è che il governo tedesco ha deciso di iscrivere la musica techno, insieme ad altre 120 tradizioni, nel Registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali. È una decisione, dunque, tutta tedesca, che nulla ha a che fare con l’organizzazione mondiale che si occupa di cultura.Per capirci: ogni anno in Italia nei registri dei patrimoni culturali immateriali tenuti dai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura o da diverse regioni italiane (come la Campania, il Veneto, il Piemonte) sono iscritte in media 400 tradizioni. La registrazione in questi inventari ha un valore solo nazionale, ed è quanto è avvenuto in Germania con la musica techno, che, a differenza di quanto è stato scritto, non è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.L’errore, probabilmente, nasce dal fatto che la notizia è stata ripresa da un comunicato stampa scritto in tedesco ed è stata tradotta male: in Germania (e nel resto del mondo) l’informazione è stata data correttamente per quello che era, ma quando il primo importante quotidiano l’ha riproposta in Italia – con un lungo articolo iniziato in prima pagina con tanto di titolo sensazionale – è stata trasformata e, da quel momento, molti giornali italiani hanno copiato senza verificarne la correttezza.Questo episodio pone una serie di riflessioni sulla qualità del giornalismo italiano, tenendo conto che solo in Italia è avvenuto questo misunderstanding.La prima è che nessun giornalista ha controllato la veridicità di quanto scriveva. Eppure sarebbe bastata una semplice ricerca su Google o, per i più raffinati, una verifica dal sito ufficiale dell’Unesco. Ma nessuno lo ha fatto, e tutti hanno riprodotto una notizia infondata.La seconda è che, specialmente per gli articoli di “costume” (e la cultura viene trattata in questo modo), nei giornali è talvolta in uso “spulciare” i siti web stranieri alla ricerca di qualcosa di interessante, per “piazzare” un pezzo. Ciò comporta una spasmodica ricerca di notizie surreali, buffe, ai limiti della realtà, che possano interessare il lettore medio mordi-e-fuggi, ma spesso, al di là del “colore” che danno al giornale, sono infondate.La terza riflessione è, forse, la più inquietante. Se nessuno ha verificato la fondatezza della fake news relativa alla musica techno, pur essendo estremamente facile farlo, cosa accade con notizie più complesse come quelle che arrivano dai fronti di guerra in Ucraina o in Palestina?Questa vicenda, per quanto marginale, ci impone una ulteriore riflessione sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti che leggiamo sui giornali, sui social, sui siti internet.Rispetto alla diffusione di notizie false, i governi di molti paesi propongono di istituire certificati pubblici di veridicità assegnati da autorità più o meno indipendenti. Presso la Camera dei deputati italiana giace un disegno di legge in tal senso e, nella scorsa legislatura, era stata proposta una commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false che avrebbe dovuto fissare, tra l’altro, dei parametri oggetti per individuare “la verità”.Queste proposte sono inquietanti perché la base di una democrazia è il pluralismo e non esistono verità assolute. Anzi, come ha scritto Silvia Sassi nel suo bel libro Disinformazione contro costituzionalismo, «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità» perché – lo ha ricordato di recente la vice presidente del Garante della Privacy Ginevra Cerrina Feroni – se la disinformazione manca «deve accendersi una spia di allarme in quanto ciò significa che la verità è solo nelle mani di chi decide, ossia del regime».L’equilibrio, dunque, tra libertà di espressione e disinformazione è molto delicato perché non può essere raggiunto imponendo «verità di Stato». E tuttavia, se non ci può fidare dei giornalisti, nemmeno quando danno notizie “leggere”, allora dove andremo a finire senza un intervento normativo che limiti la diffusione di fake news? Certo è paradossale che mentre quei giornalisti che scrivono la verità sono indagati (è il caso di questo giornale), altri che scrivono sciocchezze possono continuare a farlo senza che nessuno dica niente.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPier Luigi PetrilloProfessore di Teoria e tecniche del lobbying, Luiss Guido Carli

Mini servizio militare: l'idea di La RussaSuperbonus 2023: le nuove regole per accedere alle detrazioni

Sondaggi politici: sale il gradimento di Meloni, ma ecco cosa si aspettano gli italiani

Instagram, Facebook e Twitter down: problemi con i social in tutta EuropaAreale, il podcast

Google, quali sono i trend delle parole più cercate in Italia nel 2022La maggioranza contro l'Ue sulle case Green, Tommaso Foti (FdI): "La casa è sacra e non si tocca"

Spid verso la pensione: si punta tutto sulla carta d'identità elettronica

A Milano noi trentenni abbiamo l’ossessione per il mercato immobiliareIl post liberatorio di auguri di Arianna Meloni in foto con la sorella premier

Ryan Reynold
Caso Regeni, inizia il processo ma senza imputati. Al Cairo il caso è chiuso da tempoGiusizia, parla il ministro Carlo Nordio: "L'avviso di garanzia è da rivedere"Parte la raccolta firme degli ex M5s e Verdi contro Luigi Di Maio

investimenti

  1. avatarOng e salvataggi in mare: le nuove regole al vaglio del Consiglio dei Ministritrading a breve termine

    Giuseppe Conte sfida il Pd: "Non siamo per il voto utile"Scontro Fdi-Fi: tensioni nella maggioranzaManovra, ancora un dietrofront del Governo: salta lo scudo penale su reati fiscali. Conte: “Vittoria del M5S”Manovra, ancora un dietrofront del Governo: salta lo scudo penale su reati fiscali. Conte: “Vittoria del M5S”

      1. avatarL'agenda Meloni a Bruxelles: price cap al gas, migranti e manovracriptovalute

        European Focus 22. Donne in lotta

  2. avatarCosì le “allucinazioni” di ChatGpt e Bing rischiano di influenzare le elezioniMACD

    Imbrattato il Senato: reazioni della politicaAl decennale di FdI Berlusconi si dilunga e la piazza lo fischiaAspides respinge un attacco nel Mar Rosso. Hamas flessibile nelle trattative, ma pronta a continuare la guerraSalvini sul Codice degli Appalti snello: "Iniziativa utile del Governo"

  3. avatarCriptovalute, ecco le accuse degli Stati Uniti contro Bankman-fried il fondatore di FtxProfessore Campanella

    Berlusconi uomo-ombra: "Pronto a dare consigli a Meloni"Salvini "scaglia la prima pietra" sul Ponte: "Entro due anni"I pregiudizi di Habsora, l’Ai con cui l’esercito israeliano decide dove bombardareEpic Games denuncia Apple all’Antitrust: la battaglia di Fortnite sbarca in Europa

Sondaggi politici: PD sotto il 15% dopo il Qatargate

La prima cometa interstellare è la più incontaminata che abbiamo mai vistoDodici newsletter che forse vorresti ricevere nella tua casella email*