Chiara Nasti torna a casa con Dea dopo il parto. Minidress, tacchi a spillo e borsa fucsia: il costo (da capogiro) del look fa discutereBallando con le Stelle, Bianca Guaccero nel cast: «Non vedevo l'ora»Federica Pellegrini e Serena Williams, la gaffe della tennista alle Olimpiadi. L'ex nuotatrice: «Non ti preoccupare siamo amiche»
Vende i suoi vestiti per creare un rifugio per gli animali, l'iniziativa di Carola: «Così aiuto loro e i padroni, ma non è sempre facile»La crescente variabilità climatica e gli eventi estremi dovuti all’aumento delle temperature mettono a rischio la produzione di vino in Italia. Colpendo una filiera che esporta in tutto il mondoLa vite è un termometro dei cambiamenti climatici. Ha iniziato a reagire ai cambiamenti climatici alla fine degli anni ottanta e per ogni grado di aumento della temperatura accorcia il suo ciclo fenologicoSe la temperatura media globale aumentasse di 2°C,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella il 56% delle regioni vinicole del mondo potrebbe scomparire. Percentuale che arriverebbe all’85% con un riscaldamento di 4°C.le aree del Sud Europa subiranno le maggiori perdite di vocazionalità a causa della maggiore siccità ma anche delle temperature molto elevate che possono causare perdita di qualità della produzioneIl boato risuona in tutta la valle. Gli avventori dell’Osteria Senz’Oste si guardano intorno preoccupati. Alcuni di loro, d’istinto, si coprono la testa con le braccia.Siamo a Valdobbiadene, la località in provincia di Treviso nota per la produzione di prosecco.Tutt’intorno è un susseguirsi di filari e vigne. Nelle cantine e nelle aziende lungo i 120 chilometri di stradine che percorrono le colline, attraversando i comuni e digradando verso la pianura, si può acquistare una bottiglia direttamente da chi il prosecco lo produce nelle sue diverse varianti, dal più secco al più fruttato.Quando il cielo diventa plumbeo e il rischio di grandine è alto, gli agricoltori azionano i 14 cannoni antigrandine posizionati in punti strategici della zona.Dalle loro bocche parte l’onda d’urto, scatenando il frastuono che terrorizza i turisti e riporta a galla il ricordo degli scoppi di artiglieria austriaca, respinta da queste alture nell’autunno 1918.Oggi però i cannoni sono puntati contro il cielo, a prendere di mira un nemico misterioso e invisibile. “Questi spari di gas propano liquido frantumano il nucleo grandigeno in via di formazione che così, invece di continuare la sua ascesa e diventare grandine, cade giù sotto forma di pioggia senza fare grandi danni alle nostre vigne”, spiega Innocente Nardi, il Presidente del consorzio del prosecco superiore Docg.La minaccia viene dal cieloCon 500 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, la produzione ha superato quella dello champagne, il suo principale concorrente. In questa piccola zona veneta che comprende diverse decine di comuni e che ha trasformato le proprie colline in un immenso vigneto di oltre 8 mila ettari solo per la produzione di Docg, il glera – la varietà da cui deriva il vino prosecco – va salvaguardato per fare in modo che ogni anno produca i suoi acini bianchi. Costi quel che costi.Non ci sono evidenze scientifiche sull’efficacia di queste bombe d’aria, ammette Nardi, eppure è un sistema utilizzato da diversi anni e “affidato alla sapienza e alla saggezza degli agricoltori che sanno valutare quando azionare il telecomando che farà partire il colpo”.Ci si affida quindi alla fisica teorica per contrastare la variabilità del meteo, che con le grandinate e le piogge torrenziali sempre più frequenti racconta l’avanzare impetuoso della crisi climatica.“Stiamo sperimentando e osservando una nuova fase climatica che sempre più si esprime con una grande variabilità all’interno della stessa annata", mi racconta Diego Tomasi, primo ricercatore del centro di ricerca del Crea per la viticoltura che ha la sua sede a Conegliano, la terra del prosecco.Il suo studio è abbarbicato in una sorta di attico ricavato nel palazzo del centro di ricerca: qui Tomasi studia da anni il comportamento della vite, le fasi fenologiche e l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sul settore viti-vinicolo, in particolarmente in Veneto.Ogni oggetto presente nella stanza parla di vino: i libri, le pubblicazioni, i quadri. Perfino l’enorme pianta al lato della scrivania ha una pacciamatura fatta con tappi di sughero.“Siamo sicuri che la vite ha iniziato a reagire ai cambiamenti climatici alla fine degli anni ottanta del secolo scorso, e abbiamo visto che per ogni grado di aumento della temperatura ha accorciato il suo ciclo fenologico di sette-otto giorni”, spiega, facendo riferimento alla ricerca scientifica a cui ha lavorato insieme ai colleghi dell’Università dell’Oregon. “La vite è un termometro formidabile dei cambiamenti climatici”, continua Tomasi “che ci racconta che il clima è già cambiato”.Vino migranteCosa succederebbe in futuro se le temperature continuassero a salire?A leggere lo studio pubblicato su Pnas da un gruppo di ricercatori internazionali, se la temperatura media globale aumentasse di 2°C, il 56% delle regioni vinicole del mondo potrebbe scomparire. Percentuale che arriverebbe all’85% con un riscaldamento di 4°C.Si tratta di previsioni non irrealistiche, stando agli scenari elaborati dagli scienziati dell’IPCC, che hanno spinto la comunità internazionale – con la firma dell’accordo di Parigi – a dare un freno alle emissioni. Almeno sulla carta.Lo stesso rischio è confermato dall’ultimo studio del Cmcc, che sottolinea come “le aree del Sud Europa subiranno le maggiori perdite di vocazionalità a causa della maggiore siccità ma anche delle temperature molto elevate che possono causare perdita di qualità della produzione”.Quando chiedo a Tomasi cosa ne sarà del prosecco tra vent’anni, mi risponde che “è probabile che continueremo a farlo ancora qui, ma di sicuro avremo una diversa “distribuzione” olfattiva al variare dei microclimi delle diverse zone produttive”. Perché al cambiare delle stagioni, cambiano la qualità, i sapori e – cosa che già sta accadendo – i luoghi di produzione.Così, in una eterna contrapposizione tra un paesaggio agrario di una bellezza mozzafiato – così unico da essere insignito dall’Unesco del prestigioso titolo di patrimonio mondiale dell’umanità – e le proteste dei comitati locali che in questi anni hanno denunciato le condizioni ambientali di un territorio per l’uso intensivo di fitofarmaci, il prosecco, come tutto il settore vinicolo, si trova in un punto critico: ogni anno, ogni stagione, gli agricoltori si trovano a dover fare i conti con un clima che passa dal caldo al freddo, dal secco alla pioggia, molto più rapidamente di quanto non riescano a prevedere. Con il rischio che gli effetti della crisi climatica siano molto più rapidi delle risposte che in molti stanno mettendo in atto, a partire dal comparto del prosecco. Il Presidente del consorzio è ottimista, convinto che “l’agricoltura basi il suo successo sulla fiducia nella natura”. Nel frattempo i cannoni sono pronti per sparare un altro colpo, nella speranza di salvare il prosecco da quel cielo minaccioso, imbottigliarlo e spedirlo in tutto il mondo. Per un altro anno ancora.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFabio Ciconte
Con 25mila euro si diventa avvocato: come funziona la “fabbrica dei titoli”Ryanair, furiosa lite tra hostess e passeggera: interviene la polizia e l'aereo parte con 7 ore di ritardo
Appello per la Terra dei fuochi. «Curare la nostra madre ferita»
Papà e figlia di 2 anni morti nello schianto in auto, ipotesi omicidio-suicidio: il biglietto d'addio chocUccisa l'orsa Kj1, l'esecuzione firmata da Fugatti: «Era pericolosa, responsabile di almeno 7 attacchi all'uomo»
Formula 1, Carlo Vanzini incontra Mara Sangiorgio ma lei sbuffa scappa via: «Siamo in diretta». La scena surreale a SkyMeloni in Albania: i centri per i migranti apriranno ad agosto
La Storia, evento in evoluzione da Bonifacio VIII a FrancescoGorla Maggiore: libri, laboratori e uno spettacolo per "addolcire" il passaggio dalle materne alle elementari - ilBustese.it
Cambia casa il san Giuseppe di Benedetto XVICosì il legno ritorna a vivereMulte, quali sono i Comuni che incassano di più: Roma primeggia, segue Milano. Sorpresa Potenza. La classificaLa buona accoglienza incide sul voto
Incendio in spiaggia a Ugento, panico tra i bagnanti: canadair in azione per spegnere il rogo
I giorni del lutto e dell'ultimo abbraccio per Fagnano - ilBustese.it
Dal Grande Giubileo del 2000 la traccia della Chiesa in uscitaSarah Scazzi, mamma Concetta apre a un confronto con “zio” Michele Misseri. «Voglio la verità. Ma ci deve essere mio figlio Claudio»«Ho lasciato il lavoro per girare il mondo in crociera come musicista: non pago il viaggio e guadagno 3700 euro al mese»Cibo e sostenibilità
La buona accoglienza incide sul votoLady Gaga incinta, Taylor Swift la difende: «Non deve spiegazioni a nessuno»Wanda Nara: «Io e Mauro Icardi litighiamo sempre, ecco il motivo»Ballando, Alan Friedman nel cast della prossima edizione? Ecco chi sono i 10 vip pronti a scendere in pista