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Bello e... cortese, la sorpresa del GaviL'evento«Nightbirds» all’ultimo concerto, Cittàper i investimenti tributo della Città per i 60 anniIl 29 febbraio grande riunione del gruppo che ha portato un’innovazione musicale poi sconfinata dal Ticino. Sarà posata una targa commemorativa nel foyer del Teatro di Locarno per la ricorrenza del loro primo spettacoloI «Night Birds» oggi; da sinistra, Mario DelDon, Eliano Galbiati (fondatore), Charly Demarco, Corry Knobel e William Mazzoni. Il cartellone al centro è la riproduzione della copertina del loro nuovo album in vinile, «Radio Tapes». © Carlo Reguzzi Jona Mantovan04.02.2024 21:30Le leggende, a volte, ritornano. In questo caso, l’appuntamento è per il 29 febbraio alle 19, quando nel foyer del Teatro di Locarno sarà installata una targa commemorativa–realizzata dallo scultore Pedro Pedrazzini–che celebra i sessant’anni dal primo concerto dei Nightbirds. Ma non finisce qui. L’occasione, infatti, è quella di una grande riunione per celebrare il complesso che ha portato il rock in Ticino (e anche oltre). Era il 1964 quando le prime note risuonavano proprio nella stessa sala che ospiterà più che un concerto, un vero e proprio spettacolo musicale-teatrale, come annunciato sulla locandina promozionale. Un’esibizione (dalle 20.30, ingresso a 25 franchi, posti limitati) con il fondatore Eliano Galbiati e i componenti William Mazzoni, Charlie De Marco, Mario Del Don e Corry Knobel. Giorgio Fieschi e il gruppo Paipers animeranno un evento ricco di ricordi, filmati, atmosfere d’altri tempi e–per non farsi mancare nulla–sarà presentato anche un disco in vinile, intitolato «Radio Tapes 1968».Soddisfatto uno dei due promotori, Mauro “Brox” Broggini (l'altro è proprio Giorgio Fieschi con la sua “Feedback”): «Il sindaco, Alain Scherrer, è un grande estimatore dei Nightbirds e si è dimostrato entusiasta del progetto della targa commemorativa», sottolinea al Corriere del Ticino il 69.enne, oggi pensionato ma grande appassionato e conoscitore “della materia”. «È la prima band professionista in Ticino, che ha portato, con tanto di contratto discografico, il nome di Locarno oltre San Gottardo e nel nord Italia. Di fatto, hanno trasformato la nostra città in una “Swinging London” della Svizzera». Una rivoluzione andata avanti in tutto il mondo sull’onda dell’ottimismo, dei “capelloni”. Usi e costumi avanti anni luce rispetto a quel che si era visto fino a quel momento nella città del Leone rampante.I brani scelti e proposti durante l’esibizione-evento saranno quelli pubblicati dal 1966 con l’etichetta EMIUna folgorazione«È l’entusiasmo che ci ha spinti fin qui, oggi», aggiunge Broggini. «Citando un noto aforisma, l’entusiasmo è come un tergicristalli: non fa smettere di piovere, ma permette di andare avanti. Sarà poi un piacere far incontrare di nuovo delle persone dopo anni che non si vedevano più, dato che i sostenitori della prima ora dei Nightbirds oggi hanno settanta, ottant’anni. Abbiamo la fortuna che cinque componenti del gruppo sono ancora in vita. Purtroppo, Guido Margaroli, Chris Achermann e Roby Wezel non sono più tra noi». Locarno non era Londra, ma siamo riusciti comunque a creare qualcosa. Ci fa molto piacere suonare ancora, il 29 febbraio, là dove tutto è iniziato. E, probabilmente, sarà anche l’ultima voltaEliano Galbiati, batterista e fondatore dei Nightbirds, 77 anniÈ poi il fondatore del complesso stesso, Eliano Galbiati, a raccontare la folgorazione che ha portato alla nascita dei nostrani ‘uccelli notturni’: «L’agente degli Yardbirds viveva a Losone e li aveva portati a esibirsi sotto i portici, al Lido e anche ad Ascona. In quel gruppo c’era un certo Eric Clapton, all’epoca appena 17.enne. Man mano che li sentivo, dentro di me continuavo a ripetermi ‘Ecco, voglio creare un gruppo come questo!’, e così è stato. Un suono incredibile, che mi ha sconvolto. Era qualcosa di sconosciuto, fino a quel momento», racconta con grande semplicità ma tanta energia il 77.enne, che dei Nightbirds è il batterista. «Con i miei amici, ci siano organizzati e abbiamo cambiato il loro nome per trovarne uno nostro. Locarno non era Londra, ma siamo riusciti comunque a creare qualcosa. Ci fa molto piacere suonare ancora, il 29 febbraio, là dove tutto è iniziato. E, probabilmente, sarà anche l’ultima volta», ammette con uno sguardo nostalgico.Il repertorioAccanto a lui, ecco Corry Knobel. Che si autodefinisce un infiltrato. «Mi avevano chiamato dopo la partenza dello storico chitarrista, Chris Ackermann», dice il 73.enne, che è anche produttore e curatore del nuovo album presto in uscita. Le nostre canzoni parlano anche di Locarno, della realtà che avevamo vissuto nel quotidiano e su come noi, all’epoca, eravamo accolti in modo negativo dalla societàCorry Knobel, chitarrista, 73 anni«Il periodo più bello della band è stato quando è arrivato il contratto con la EMI, etichetta discografica italiana, dal 1966». E sarà proprio questo il repertorio della serata-evento, suonato dai “Night” in vari momenti dello spettacolo. «Canzoni che parlano anche di Locarno, della realtà che avevamo vissuto nel quotidiano e su come noi, all’epoca, eravamo accolti in modo negativo dalla società. Il modo di vestire, il modo di presentarsi, il fatto di essere musicisti, visionari, rivoluzionari. Ecco perché, ad esempio, abbiamo scritto ‘Io non guardo con gli occhi della gente’».Le canzoni più amate dei Nightbirds(Pubblicate nel loro canale ufficiale su YouTube)In questo articolo: LocarnoMusicaLocarneseCulturaspettacoloNightnightbirdsConcertiConcertoTeatro
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