File not found
Economista Italiano

Campi Flegrei: tre nuove scosse di terremoto in serata

Attivisti di Ultima Generazione condannati per imbrattamentoVercelli: ucciso a coltellate in casaUrta dei cavi elettrici: morto 70enne

post image

Guida con la patente scaduta: fermata anziana di 103 anniLa questione del potere nei contesti educativi è fondamentale. La responsabilità degli insegnanti e degli educatori che lavorano nelle scuole più difficili,analisi tecnica frequentate da ragazzi che provengono da contesti marginalizzati  Tutti gli articoli di Tempo pieno, la scuola di DomaniSei un/a insegnante? Puoi abbonarti a Domani con la carta del docente a soli 80 euroIl potere ha bisogno di disparità. Così se la costruisce fin da subito. Anche a scuola. La classe è uno dei primi posti dove, da bambini e adolescenti, percepiamo di non averne. O forse sarebbe meglio dire che lo sentiamo. Lo sente il nostro corpo. La nostra mente. È una specie di peso che crea stress e ansia, o come direbbe Robert Merton, una tensione.Vengo da una famiglia e da un paese povero. Non ero e non sono il solo. Nessuno dei miei compagni delle superiori si è laureato. Solo il 20% di noi è arrivato alla maturità. Molti si sono ritirati, qualcuno è scomparso senza rumore e senza arrivare a prendere un diploma professionale in quella che la nostra professoressa d’italiano chiamava: la peggior scuola di Firenze.Oggi queste scuole le frequentano i ragazzi con cui lavoro, o le frequento io come educatore, ma i risultati non sono diversi, solo l’1,8% dei laureati arriva dai professionali (AlmaLaurea).I ragazzi che incontro, come me e i miei compagni, non fanno Erasmus e non partecipano a progetti teatrali, quasi mai vanno in gita, a volte se ci vanno è per punizione. Come a volte, per punizione, gli vengono fatti leggere dei libri.Alla fine hanno “scelto” un professionale, e il professionale è una periferia. Ci sono pochissimi teatri o librerie in periferia, al massimo c’è qualche dirigente o insegnante che ce la mette tutta. Che prova a non dividere il mondo in chi ha potere e chi non ce l’ha.Perché la questione del potere nei contesti educativi è fondamentale. Tra lo studente che abbandona e i docenti e gli educatori c’è quasi sempre una disparità economica, culturale e sociale. Il professore che certifica con voti e bocciature il fallimento di uno studente, molto probabilmente ha iniziato il suo percorso di studi in un contesto più favorevole (in Italia solo il 6% dei figli di genitori senza diploma arriva alla laurea).La lotta di classe è in classe, come direbbe Morin, e non può essere fatta di progetti e scuole in cui si separano quelli che non ce la possono fare da quelli bravi, per non rallentarli.Ma dov’è il potere nell’educazione?Ovunque e riguarda tutti. C’è nelle piccole cose come l’adulto che decide come e quando si va in bagno. Come in quelle metodologiche, lo stesso adulto che si tiene l’80% di tempo di parola in classe lasciandone meno dell’1% a testa ai suoi studenti. O in quelle sistemiche: i professionali pieni di adolescenti che provengono da famiglie povere e i licei pieni di adolescenti che provengono da famiglie ricche o agiate. Il sociologo Raymond Aron definisce appunto il potere come la possibilità di stabilire e imporre regole anche non scritte.Per questo specchiarsi nel potere, anche se non è facile, è necessario, soprattutto per noi docenti e educatori. E soprattutto in un paese dove non c’è una trasmissione di potere tra insegnante e alunno, ma - come direbbe Pierre Bourdieu nella definizione di capitale culturale - solo tra genitore e figlio o tra insegnante e adolescente appartenente alla stessa classe sociale.Perché dove c’è potere non può essercene per tutti. Non è mai infinito. Nemmeno a scuola. Allora è proprio in classe che possiamo scegliere se tenercelo esercitandolo e creando disparità, oppure disarmarci e condividerlo.La lotta di classe in classe ha bisogno di una didattica che vada incontro alle innumerevoli lingue, storie e identità che stanno dall’altra parte della cattedra. Di riconoscimenti e alleanze. Di una forma di resistenza che passa dal non alimentare discriminazioni sociali ma dal dare potere e autonomia a chi non ne ha.A volte, l’impressione che ho di noi adulti nella scuola, è di essere parte dell’ambiente, come tutto il resto. Una piccola parte numericamente molto inferiore a quella degli studenti ma dominante. Arroccata nelle proprie convinzioni, immobile, con identità tutte molto simili e quasi mai raccontate. Davanti invece a una marea immensa di storie scritte e urlate, di provenienze diverse, di generi che si stanno trasformando e di desideri poco ascoltati.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMichele ArenaMichele Arena, educatore nella periferia fiorentina, nasce da due aspiranti librai che nella vita vera fanno gli operai. A dodici anni, partecipa a un pestaggio di gruppo nel ruolo della vittima. La sua professoressa di italiano in ospedale lo guarda e gli dice: “Ti hanno quasi ucciso in un campo, direi che puoi mettere gli errori da parte, scrivi quello che ti va, quello che hai dentro, io non ti darò più voti”. In quel momento, ancora non lo sa, nasce l’idea alla base del suo lavoro. Nel 2004 inizia a lavorare come educatore, nel 2009 fonda insieme a Leonardo Sacchetti la scuola di scrittura non profit Porto delle Storie, ispirata alla 826 Valencia di Dave Eggers, un luogo che cerca di garantire il diritto alla propria voce a una delle categorie più discriminate dalla nostra società: gli adolescenti. Nel 2020 esce Come nascono gli incendi, il suo primo romanzo per Mondadori.

Sciopero generale dell'8 marzo: chi si fermaViterbo: schiantato al decollo un aereo ultraleggero. Due morti

Strage di Cutro, un anno dopo: la tragedia che non ha cambiato le cose

Nave Duilio, il comandante: "Situazione adesso è sotto controllo"Pensione anticipata: quale requisito avere

Meloni vittima di un falso video porno deepfake: la premier testimonierà in aulaAllergeni non dichiarati: noodles ritirati dal mercato

Addio a Jordan Tinti, il trapper trovato morto nel carcere di Pavia

Sparatoria a Frosinone: chi è la vittima 27enne che ha perso la vita con un proiettileTreviso, morta la cagnolina lanciata da auto in corsa

Ryan Reynold
Rapina in una farmacia a Monza: arrestato 49enneNonna e nipotina investite sulle strisce, la donna è gravissimaCaltanissetta, operazione antidroga: 10 arresti

ETF

  1. avatarGiovanbattista Cutolo: 20 anni di carcere per il 17enne che lo ucciseCapo Analista di BlackRock

    È morta a Roma l’ex brigatista Barbara Balzerani, aveva 75 anniCronaca NeraFoggia, pestati 2 detenuti in carcere: 10 agenti arrestati per abuso di autoritàNove anni per l'autista di Messina Denaro

    1. Per la morte di Diego Armando Maradona chieste nuove perizie mediche

      1. avatarAlessia Pifferi, altre due psicologhe al centro delle indaginicriptovalute

        Ficarazzi, i Vigili del Fuoco trovano un uomo morto in casa

  2. avatarTaxi, Antitrust avvisa 5 comuni: "Aumentare numero delle licenze"Economista Italiano

    Uccise il padre violento con 34 coltellate: le motivazioni della sentenzaBergamo, bambino cade dal balcone: salvato ha riportato fratture alle gambeLa polizia propone il Daspo sui manifestanti aggressivi: scoppia la polemicaLombardia, arresti per Pedopornografia e abusi sessuali su minori

  3. avatarTerremoto in provincia di Cuneo: epicentro della scossa a RoccasparveraMACD

    Sciopero generale dell'8 marzo: chi si fermaTredicenne morta per un calcio di un cavallo presso un maneggioCaso Andrea Purgatori: diventano quattro i medici indagati per la sua mortePerché scegliere Roma come location per il prossimo Capodanno

Mestre, pullman perde le ruote posteriori: illesi i 50 studenti a bordo

Strage di Erba, Azouz Marzouk condannato per diffamazioneArrestato 26enne per violenza a Domodossola: i dettagli*