File not found
VOL

Abitazione a fuoco, morta una donna nel Vicentino

Malore improvviso al supermercato, morta una donnaAddio all'avvocato Daniele Ruocco, aveva solo 51 anniAereo cade fra le montagne delle Dolomiti: la pilota 22enne salva tutti

post image

Danilo Valeri è stato ritrovato: era stato rapito a Ponte MilvioCOMMENTA E CONDIVIDI Oltre sedicimila matrimoni religiosi nel 1999. Meno di quattromila nel 2023. Sono i dati riferiti ai “sì” pronunciati all’altare nell’arcidiocesi di Milano. In meno di 25 anni un crollo di due terzi,VOL con una diminuzione costante, ogni anno qualche centinaio in meno, fino ad arrivare al baratro fatto registrare nel 2020, anno del Covid, quando il numero dei matrimoni si è più che dimezzato. Dai quasi 5mila del 2019 ai circa 2.200 dell’anno successivo. Poi l’illusione di una ripresa nel 2021, subito seguita da una nuova flessione, per arrivare ai circa 3.900 dello scorso anno, ultimo dato disponibile. Non si tratta di una statistica rigorosa ma di proiezioni sulla base dei dati comunicati alla Curia arcivescovile da meno di un terzo delle parrocchie – su un totale di 1.105 – che vengono comunque considerati sufficientemente attendibili per avere un quadro complessivo di una trasformazione culturale importante.Sono numeri che vanno letti in parallelo con quelli resi noti una decina di giorni fa dall’Ufficio statistico del Comune di Milano relativi a un crollo globale del numero di tutti i matrimoni, civili e religiosi. Lo studio ha messo a paragone il 2003 con il primo semestre del 2024 e riguarda, naturalmente, solo i dati del capoluogo. Nel 2003 le nozze in chiesa sono state 2.100 (poco meno di metà sul totale dell’anno) e nel primo semestre del 2024 sono state 124 (il 10% circa sul totale dei matrimoni del semestre). Nel 2022 il numero dei matrimoni civili (2.502) aveva superato per la prima volta quello dei matrimoni religiosi (2.313). Da allora questa tendenza è andata consolidandosi. Per quanto riguarda i matrimoni civili abbiamo avuto 4.264 “sì” pronunciati davanti al sindaco e solo 1.217 nel primo semestre 2024. Proiettando questo dato per i mesi restanti di quest'anno, non si arriverebbe comunque a superare 1.800 matrimoni. Casa, lavoro precario e nessun sostegno al “far famiglia”Numeri che fanno riflettere ma che non sorprendono. In un Paese in cui i matrimoni sono complessivamente sempre meno, non c'è da stupirsi troppo se nella metropoli che ha sempre anticipato le tendenze culturali nazionali, ci siano sempre più single e sempre meno coppie sposate. I motivi sullo sfondo di questa scelta sono noti da tempo. Al di là di una tendenza comune a tutto l'Occidente che guarda con crescente diffidenza alle scelte definitive, c'è l'insicurezza economica, il problema della casa (a Milano costi sempre più proibitivi), il lavoro precario, la mancanza di incentivi pubblici, un clima socio-culturale che non sostiene certamente i progetti relativi al "far famiglia". Quello che si registra a Milano si riverbera poi in quell’ampia fetta di Lombardia occidentale su cui si estende la diocesi ambrosiana, confermando un quadro sociologico segnato ovunque da insicurezza e frammentazione. Ora, sarebbe facile pensare – e qualcuno in passato l’ha teorizzato – che sia sufficiente risolvere le diverse difficoltà materiali che si frappongono ai progetti matrimoniali delle coppie per vedere una crescita delle nozze e, di conseguenza, una nuova primavera demografica. L’esperienza di Paesi come la Francia e la Germania lo dimostrano. A politiche familiari molto generose nell’ultimo decennio è corrisposto un periodo di crescita demografica rivelatosi però illusorio sul lungo periodo tanto che, in questi ultimi anni, è stata registrata una nuova diminuzione. A conferma che le politiche per sostenere matrimonio e famiglia possono incidere in modo significativo, ma non certo ribaltare un sentire comune che ha ragioni molto più radicate, motivazioni purtroppo forti che affondano in suggestioni più o meno implicite assorbite in decenni di relativismo etico, di arrivismo predatorio, di carrierismo selvaggio, di benessere consumistico. Tutte sollecitazioni sfavorevoli rispetto alla scelta dei valori che segnano la vita di coppia e di famiglia e cioè condivisione, solidarietà, rispetto, reciprocità, sobrietà, sacrificio e tanto altro. Valori fuori moda, scarsamente sostenuti dalla cultura dominante e quasi mai promossi dai media, tanto meno veicolati da incentivi come l’assegno unico o altri vantaggi fiscali, sempre comunque – almeno per quanto riguarda il nostro Paese – di entità limitata.“Troppa insistenza su questioni dottrinali, boetiche e morali”Di fronte a questo bombardamento culturale, silenzioso ma devastante per la formazione di una coscienza aperta alla possibilità di scelte esistenziali definitive, cosa avremmo potuto fare come comunità ecclesiale per rendere accattivante la scelta del matrimonio? Difficile dirlo. Certamente siamo riusciti a fare tutto quello che, soprattutto in quest’epoca di pluralismo culturale, non andava fatto. Lo spiega bene papa Francesco quando, in Amoris laetitia, lamenta atteggiamenti pastorali che hanno finito con il lasciare in ombra il fine unitivo del matrimonio con gli aspetti legati alla crescita nell’amore e nell’aiuto reciproco «per un accento quasi esclusivo posto sul dovere della procreazione» (AL 36). Talvolta c’è stata la tendenza a rifugiarsi in «un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono». Insistenze che hanno prodotto l’effetto contrario a quello sperato. «Per molto tempo abbiamo creduto che solamente insistendo su questioni dottrinali, bioetiche e morali, senza motivare l’apertura alla grazia, avessimo già sostenuto a sufficienza le famiglie, consolidato il vincolo degli sposi e riempito di significato la loro vita insieme» (AL 37). Come accompagnare le convivenze in attesa del “sì”?Percorsi pastorali lontani, come riconosce papa Francesco con questa coraggiosa autocritica, rispetto a quelli che avrebbero desiderato le giovani coppie, che pure continuano a guardare alla Chiesa come punto di riferimento. Se torniamo alle proiezioni statistiche dell’arcidiocesi di Milano, scopriamo che lo scorso anno sono stati celebrati in media 3,5 matrimoni per ogni parrocchia. Numero che appare troppo esiguo rispetto al totale delle coppie che hanno preso parte ai percorsi di preparazione al matrimonio. Quante? Almeno il doppio rispetto ai “sì” effettivamente pronunciati, anche in base alle valutazioni espresse da alcuni parroci a commento dei dati diffusi dal Comune di Milano. Anche in questo caso non abbiamo dati certi e uniformi. Ma può essere che tante coppie, dopo aver seguito i percorsi di preparazione nelle parrocchie ambrosiane, poi decidano di sposarsi altrove, spesso nei paesi d’origine fuori regione. Oppure, anche per motivi di lavoro o di costi economici, scelgano di rinviare la data delle nozze. Sono quella larga percentuale di coppie conviventi non per contrarietà alle nozze in chiesa, ma per opportunità logistiche e abitative, per la precarietà del lavoro e tante altre insicurezze – non escluse quelle esistenziali – determinanti nel far slittare a tempo indefinito la scelta del matrimonio. Quante sono queste coppie? Sappiamo, da una serie di sondaggi realizzati in questi ultimi anni in varie diocesi, che l’80-90% di quelle che arrivano ai percorsi di preparazione, hanno alle spalle convivenze più o meno lunghe. Spesso sono presenti anche uno o più figli. Famiglie di fatto che, almeno per la coraggiosa scelta di responsabilità in un’epoca di precarietà relazionale e di disimpegno, meriterebbero un’attenzione pastorale specifica. Si tratta di percorsi di accompagnamento, già presenti in alcune realtà, rivolti a coppie non giovanissime che, pur non essendo ancora sposate non possono più essere considerate fidanzati. Anche perché, in non pochi casi, sono persone separate in nuova unione.Insomma, al di là dei numeri ufficiali che, per quanto riguarda il matrimonio, lascerebbero pensare una realtà sempre più esigua, esiste un’ampia platea di persone credenti adulte che la Chiesa non può trascurare. Per farlo in modo accurato e non episodico, sarà forse necessario mettere da parte gli schemi della tradizione e inaugurare una pastorale della relazione e dell’affettività capace di intercettare in modo originale e inclusivo chi sceglie di volersi bene in modo serio ma non vuole, non può, non si sente pronto per il “sì” all’altare. Difficile? Certamente, ma si tratta di una scelta di frontiera, di una sfida complessa ma affascinante che la Chiesa di Milano ha ben presente e che saprà affrontare al meglio. Anche perché la situazione si ritrova, con percentuali diverse ma con prospettive analoghe, in tutte le diocesi italiane. E sarebbe deleterio, per la comunità ecclesiale ma soprattutto per le coppie coinvolte, continuare con gli schemi di sempre, ignorando le conseguenze di quella che papa Francesco ha definito un’epoca che cambia. Quando il cambiamento tocca così profondamente le relazioni umane, quelle fondate sui legami d’affetto che costruiscono il futuro, è indispensabile avviare nuove proposte attingendo a una rinnovata fantasia della carità, senza rifugiarsi sulle illusorie sicurezze del passato.

I ladri scappano via con due forme di parmigiano ma sbagliano la fugaNino Calabrò e Francesca Di Dio: chi sono i fidanzati trovati morti in Inghilterra

Carabiniere ha un malore dopo un inseguimento: ricoverato in ospedale

Mare grosso a Porto Torres: cede un costone sul lungomareArrestato l’aggressore della ragazza israeliana accoltellata a Termini il 31 dicembre: era a Milano

Tragedia a Piancavallo: sciatore muore dopo una caduta in pistaRagusa, ucciso a sprangate la notte di Capodanno: aveva fatto un complimento a una ragazza

Si immerge nel lago di Como: sub perde la vita a 58 anni

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 610Schianto frontale tra auto, muore giovane mamma: era in auto con il marito e il figlio di 4 anni

Ryan Reynold
Denise Pipitone, la requisitoria contro Maria Angioni: "È diventata star"Sparatoria nei Quartieri a Napoli: ferito un 19enneProstituzione in un centro massaggi: sequestrato un immobile a Trento

trading a breve termine

  1. avatarLecce, gioca al "Doppia Sfida" e crede di aver vinto 100 euro. Sono però 10milaEconomista Italiano

    Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 614Meteo: le previsioni per l'ultima settimana dell'annoFamiglia vive in auto con i figli, il Comune offre appartamenti vicini ma rifiutano: "Non ci dividiamo"Il fratello di Balotelli è stato denunciato per rissa a Brescia

    1. Viene a mancare Gigin Passadore, decano dell'Azione Cattolica

      1. avatarSarno, proiettili sparati da un gruppo di cacciatori contro un’abitazione: non ci sono vittime né feritiEconomista Italiano

        Morte di Maria Sestini Arcuri: condannato il fidanzato per omicidio

  2. avatarAddio a Mario Lucarini, il re dei panificatoriProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Abusi su una 16enne: padre denuncia un amicoMilano, rapinato il figlio 19enne di Matteo Salvini: restituito lo smartphone"Troppo bella per l'assunzione": aspirante vigilessa fa causa al comuneCovid, arriva la Circolare Ministero della Salute su mascherine e smartworking

  3. avatarAuto si ribalta a Conversano, muore un 80enneProfessore Campanella

    Morto Alberto Asor Rosa: era uno storico della letteraturaProstituzione in un centro massaggi: sequestrato un immobile a TrentoRiapertura caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Sanno già la verità"Vasto dice addio a Pamela, morta ad 8 anni a Capodanno

La donna che ha investito la piccola Patrizia: "Darei la mia vita pur di farla tornare"

Alessio Bondani morto nel bosco, disposta l’autopsia: si indaga sulle cause del decessoPapa Ratzinger, il clamoroso retroscena di Padre Georg sul suo ritiro*