File not found
trading a breve termine

Fa guidare l'auto al cane e pubblica il video sui social: arrestato 35enne israeliano

Mosca attacca Roma sul gas: “Italiani, soffrirete”Iran, pugno duro contro proteste: il paese attacca gli USA per il ripristino di internetViolentava due ragazzine e dava loro 50 centesimi per tacere: condannato dopo 25 anni  

post image

Canada, famiglia in giro per il mondo prima che i figli perdano la vistaGli scienziati hanno pochi dubbi sul fatto che il crollo della Marmolada sia avvenuto anche a causa dell’aumento delle temperature. Ma quando parliamo di valanghe in generale,BlackRock il rapporto con il cambiamento climatico è una faccenda spinosa Gli scienziati hanno pochi dubbi sul fatto che il crollo di una parte del ghiacciaio della Marmolada, che probabilmente ha causato la morte di un ventina di persone, sia stato causato almeno in parte dall’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico. «L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del "nuovo" clima che registriamo», ha scritto Renato Colucci, ricercatore del Cnr che da anni studia il ghiacciaio.  Ma quando più in generale parliamo del rapporto tra cambiamento climatico e valanghe, la faccenda si fa molto spinosa. Le valanghe sono fenomeni complessi e ancora più complesso è il cambiamento climatico. In luoghi diversi, ad altitudini e in condizioni differenti, gli effetti potrebbero essere diametralmente opposti. L’unica cosa certa è che il cambiamento climatico sta modificando profondamente le nostre montagne e difficilmente questo sarà per il meglio. AmbienteLa Marmolada è un fossile climatico che ci avverte della catastrofeFerdinando Cotugno Facile parlare di valanghe Quella della Marmolada non è stata una vera e propria valanga di neve, come la intendiamo normalmente. Si è trattato di un distacco di ghiaccio, causato dalle alte temperature che sciogliendo neve e ghiaccio superficiali creano dei rivoli d’acqua che si insinuano nel ghiaccio, erodendone la base e creando i presupposti per un distacco come quello di domenica. L’Ipcc, l’organizzazione scientifica delle Nazioni unite che studia il cambiamento climatico, ha dedicato alcuni paragrafi del suo ultimo rapporto proprio a questo fenomeno. Gli esperti consultati sono d’accordo nel sostenere che l’aumento delle temperature causa maggiori rischi per i ghiacciai, ma questi rischi possono tradursi sia in un aumento che nella diminuzione delle probabilità di un crollo come quello della Marmolada: «Dipende strettamente dalle condizioni locali e quindi non ci aspettiamo una chiara tendenza regionale o mondiale». Nei molti luoghi dove i ghiacciai stanno scomparendo, ad esempio, il rischio di distacco si riduce, semplicemente perché la superficie ghiacciata è ormai divenuta troppo piccola o è scomparsa del tutto. Ma dove invece i ghiacciai restano, come sulla Marmolada ma anche in Asia centrale, dove interi ghiacciai sono crollati su sé stessi, il rischio aumenta a causa dell’innalzamento delle temperatura. CommentiDopo i No vax e i No Mask, arriva il negazionismo climatico dei “no sic”contro la siccitàSelvaggia Lucarelli Valanghe di neve Sono tutta un’altra storia le vere e proprie valanghe di neve, come quella che nel gennaio del 2017 ha travolto l’albergo di Rigopiano causando la morte di 29 persone, una delle più letali dell’ultimo secolo.  Semplificando una questione piuttosto complessa, le valanghe di neve possono avvenire di inverno, quando sono in genere causate da un accumulo di neve soffice e spesso per colpa dell’uomo (ad esempio dagli sciatori fuoripista), oppure alla fine della stagione invernale o d’estate, quando lo scioglimento della neve può causare una valanga “umida” in cui la neve è mista ad acqua e viaggia molto più velocemente. Anche se sono valanghe molto diverse da quelle di ghiaccio, l’impatto che ha su di loro il cambiamento climatico è altrettanto ambiguo. Uno dei problemi nel valutare se le valanghe stanno aumentando o diminuendo in questi anni di riscaldamento climatico è il fatto che non possediamo un studio storico accurato delle valanghe avvenute in passato, anche perché molti di questi fenomeni avvengono in aree remote e non vengono registrati. Per ovviare a questo problema gli scienziati utilizzano la dendrocronologia, ossia lo studio degli effetti climatici sugli alberi. Le valanghe, ad esempio, lasciano delle “cicatrici” sulla corteccia degli alberi. Oppure, quando ne piegano il tronco senza ucciderlo, lasciano dei segnali che gli scienziati possono successivamente interpretare per valutare la frequenza delle valanghe. Utilizzando questo metodo su alcuni alberi delle Montagne rocciose, nello stato americano del Montana, un gruppo di ricercatori ha notato una riduzione del 2 per cento annuo delle valanghe di grosse dimensioni nel periodo 1950-2017 dovuto, ritengono, alla riduzione dei carichi nevosi e quindi delle valanghe più tipiche della stagione invernale. Secondo gli studiosi, il riscaldamento climatico continuerà a causare una continua riduzione delle valanghe dovuta all’accumulo di neve, ma sarà probabilmente accompagnato «da un aumento delle valanghe di grosse dimensioni causate dall’aumento della temperatura e dalle precipitazioni primaverili». ItaliaLa sete delle due Italie: manuale di sopravvivenza siciliano a uso dei nordiciAttilio Bolzoni Altitudine e temperature Un altro studio realizzato con lo stesso metodo, ma esaminando gli alberi dell’Himalaya indiano, ha invece mostrato risultati diversi. Lo studio, scrivono i ricercatori, mostra «un aumento negli ultimi decenni della frequenza delle valanghe e della distanza percorsa». «Queste scoperte – proseguono i ricercatori – contraddicono l’assunzione intuitiva che il riscaldamento climatico causi automaticamente meno neve e quindi meno valanghe nella regione». Una possibile differenza con le Montagne rocciose è la maggior altitudine della catena dell’Himalaya. A grandi altezze la riduzione delle precipitazione nevose è molto minore, ma l’aumento delle temperature e l’accorciamento degli inverni rendono comunque più probabili le valanghe a fine stagione o in periodo primaverile.  Gli scienziati che studiano le nostre Alpi sono giunti a conclusioni simili. Secondo uno studio pubblicato nel 2015, intorno al 1980 si assiste al periodo in cui viene raggiunta l’altitudine minima alla quale si verificano valanghe. Nel periodo 1980-2005, un periodo che coincide con un netto riscaldamento dell’arco alpino, l’altitudine minima cresce rapidamente. Se dividiamo il numero di valanghe tra quelle che si sono verificate sotto e sopra i duemila metri, si scopre che più in basso la riduzione di valanghe è stata netta, ma ad altitudini maggiori è invece aumentata. Studi come questo sono alla base, ad esempio, degli avvertimenti ufficiali delle autorità della Svizzera, che negli ultimi anni hanno avvertito turisti e abitanti dell’aumento del rischio valanghe causato dal cambiamento climatico. Un futuro incerto, ma spiacevole La complessità del fenomeno, l’incertezza del futuro climatico del pianeta e la mancanza di studi storici contribuiscono a rendere difficile prevedere cosa accadrà alle nostre montagne. Ma gli scienziati hanno alcuni punti fermi. Le nostre montagne saranno prive di neve a quote sempre più alte. Il fenomeno sarà più visibile alle quote più basse, sotto i duemila metri, ma per il momento meno visibile sulle grandi catene montuose, come l’Himalaya.  Lo stesso sta accadendo ai ghiacciai. Scompariranno quelli alle quote più basse, mentre saranno ridotti e indeboliti quelli alle quote più alte. Complessivamente, una minore superficie ghiacciata e innevata dovrebbe portare a una riduzione nel numero di eventi come quello che abbiamo visto sulla Marmolada e questa è la conclusione su cui gran parte degli scienziati concorda. Ma, allo stesso tempo, l’aumento delle temperature e l’accorciamento delle stagioni invernali renderà i ghiacciai e le grandi superficie innevate più vulnerabili allo scioglimento e alle infiltrazioni di acqua, che sono tra le prime ragioni di crolli e valanghe nelle stagioni più calde. Se questo fenomeno non sarà comunque sufficiente a bilanciare la riduzione della superficie ghiacciata e innevata, e produrrà comunque una riduzione nel numero di crolli, non sarà comunque una buona notizia. Montagne prive di ghiaccio e neve saranno maggiormente soggette ad erosione e frane. Cesseranno poi di essere quei fondamentali serbatoi di acqua che nelle regioni temperate rendono possibile la nostra agricoltura intensiva, l’industria e i comfort casalinghi a cui siamo abituati. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDavide Maria De Luca Giornalista politico ed economico, ha lavorato per otto anni al Post, con la Rai e con il sito di factchecking Pagella Politica.

Morte Regina Elisabetta, solo due dei suoi figli erano con lei al momento del decessoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 369

Funerali Regina Elisabetta, sul feretro un biglietto di re Carlo III: cosa c'è scritto

300 cadaveri trovati in un antico convento in Galles: un centinaio sono di bambiniGuerra in Ucraina, il giornalista italiano Mattia Sorbi ferito in un conflitto a fuoco a Kherson

Sposa 53 donne in 43 anni: "Il mio matrimonio più breve è durato solo una notte"Morte Regina Elisabetta, i preoccupanti segni sulle mani durante l'incontro con Liz Truss

Canada, 10 persone uccise a coltellate: caccia ai killer

Varsavia, arrestata corriere della droga di 81 anniRegina Elisabetta, qual è la causa della morte? Le ipotesi sul decesso

Ryan Reynold
Nord Stream, cosa è successo e come reagirà l'Ue ai "danni"Morte Regina Elisabetta, le condoglianze di Putin a Carlo: "Perdita pesante e irreparabile" Attaccata da uno squalo a riva, salvata dai bagnanti ma è grave

criptovalute

  1. avatarMuore per aver inalato liquido per accendini: morto per disidratazione anche il figlio di un annoBlackRock Italia

    La Russia attacca mediaticamente gli USA: "Vogliono manipolare le elezioni"Ucraina, scoperti campi di detenzione: i prigionieri costretti dai russi a torture e lavori forzati300 cadaveri trovati in un antico convento in Galles: un centinaio sono di bambiniRe Carlo contestato a Cardiff: "Dobbiamo pagare per la tua parata, non sei il mio re"

    1. Florida, litigano per le luci accese in casa: lui uccide l'ex moglie e il figlio di lei

      1. avatarTentato omicidio in Argentina, uomo punta la pistola contro la vicepresidenteVOL

        Bimbo di 3 mesi non respira in aereo, salvato da un'infermiera tra i passeggeri

        VOL
  2. avatarRapisce una donna e suo figlio, fermato dal dipendente di un fast food: il video è viraleVOL

    Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 369Incendio in un grattacielo in Cina: "Il numero delle vittime è attualmente sconosciuto"Padre spara e uccide la figlia di 5 anni perché faceva i capricci prima di andare a dormireMorte della Regina Elisabetta, perché il nuovo re ha scelto il nome Carlo III

    ETF
  3. avatarLa investe poi fa retromarcia e la schiaccia di nuovo: brutale femminicidio nel Regno Unito Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    La tiktoker Vanessa Jules: "Mia madre è incinta del mio fidanzato"Tigre attacca e morde bimbo di 15 mesi, la madre lo salva combattendo a mani nude contro l'animaleAttentato in Afghanistan, attacco suicida davanti all’ambasciata russa di Kabul, ci sono feritiBiden invita una deputata sul palco, ma Jackie Walorski è morta ad agosto in un incidente d'auto

Bombe su Macallè. L'UNICEF: "Colpito asilo, ci sono vittime e feriti"

Due donne pilota scoprono di essere sorelle: per anni si erano viste sul lavoro senza saperlo Carnevale di Notting Hill a Londra, morto un ragazzo di 21 anni accoltellato tra la folla*