Xiaomi HyperOS, un sistema operativo pronto per il futuro | Wired ItaliaIl 2024 sulla via del record: sarà l'anno più caldo della storiaLa presunta «vera stalker» di Baby Reindeer vuole far causa a Netflix e Gadd
Cambia la città, ma la passione è la stessa: torna Watches Of ItalyL’Inzaghismo è la vittoria dei secondi,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock dei destinati all’argento che con molta fatica e tanti sacrifici, arrivano a essere primi con un tortuoso percorso da fiume. L’allenatore dell’Inter sta per vincere lo scudetto, ha perso con onore una finale di Champions con il Manchester City e ora sfida Diego Simeone, un riassunto della sua vita precedenteQuando giocavano uno era SuperPippo e l’altro era Inzaghino, e non c’era storia perché il secondo rimaneva secondo senza mai riuscire a mettere in ombra il primo. Poi le cronache ci raccontano di due fratelli che erano in competizione con gli altri e non tra di loro, due fratelli che «vedono tutto» come dice il loro padre, e non smettono di chiamarsi dopo ogni partita. Segnavano entrambi, ma il primo di più e in ogni modo.Vincevano entrambi, uno con Juventus e Milan, l’altro con la Lazio, ma il primo di più. Il primo era Pippo Inzaghi, il Super, il secondo era Simone e già non c’era più bisogno di dire il cognome, anzi c’era il diminutivo a raccontare la sua storia. E si è andati avanti così anche quando sono usciti dal campo ed hanno appeso gli scarpini: uno allenava gli allievi e l’altro pure. All’improvviso è arrivata l’ennesima accelerazione: panchina del Milan per Pippo mentre Simone rimaneva indietro alla Primavera della Lazio.Vite parallelePippo – che come un personaggio di Christopher Nolan viveva sul filo del tempo e del fuorigioco – andava di nuovo in fuga. Poi arriva Salerno, che sarà la svolta nella vita di Inzaghino, e tutto cambia. Nell’estate 2016 la Lazio sta cercando un nuovo allenatore dopo l’esonero di Stefano Pioli e la reggenza di Simone Inzaghi e i nomi che si fanno sono Jorge Sampaoli, Cesare Prandelli, Marcelo Bielsa e Marcello Lippi, dopo tante, troppe trattative arriva l’annuncio di Bielsa, e con il suo nome tutto si accende intorno a Formello mentre Simone viene destinato alla panchina della Salernitana, allora seconda squadra di proprietà di Claudio Lotito.La trasformazione ANSAEppure Simone è di nuovo secondo, questa volta per via di Bielsa, mentre il fratello andrà ad allenare il Venezia in Lega Pro una scelta di umiltà che diventa subito più interessante del fatto che Simone vada alla Salernitana in serie B. Pure scendendo di categoria la storia di Pippo scavalca quella di Simone. Ma tutto sta per cambiare. Dopo un tira e molla che fa contenti i giornali ma uccide la sicurezza di Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, e regala una nuova possibilità di farsi risolutore a Lotito: c’è il cambio in corsa, Bielsa non arriva dall’Argentina e Simone non parte per Salerno.In quel momento l’Inzaghino sta per lasciare il posto all’Inzaghismo. Lotito parlando di sé in terza persona come Maradona si scrive il romanzo: «Bielsa vive nella pampa sconfinata, qua invece ce stanno le norme, i regolamenti. Ho sbagliato. Me dicevano: fai sogna’ i tifosi, porta un po’ di entusiasmo. Ma Lotito non vende sogni, vende solide realtà come dice quello. Inzaghi era la prima scelta, ho provato con Bielsa pe fa’ contenti i tifosi», e si gettano le basi dell’Inzaghismo, anche se a Simone mancano 8 anni e un nuovo passaggio per Salerno per non avere più nessuno davanti: che sia Pippo, Bielsa, Spalletti o Guardiola.Le ideologie ANSACon la Lazio si crea un grande legame e Simone è libero di sperimentare e crescere, vincere, perdere e persino divertirsi arrivando a sfiorare lo scudetto, mentre Pippo dopo Venezia va a Bologna poi Benevento, Brescia, Reggina e Salerno. Con una caratteristica che anche se non paga lo rende un allenatore di non trascurabile storia: riesce a passare alle squadre che allena il suo carattere, la sua tignosità, l’essere sgusciante oltre che ostile sempre, con una caratteristica che andrebbe studiata in modo berselliano (da Edmondo Berselli, non Eugenio Bersellini): l’attenzione dell’attaccante che segnava in ogni modo – anche di sponda con il culo – per la fase difensiva: «prima non prenderle», come diceva Nereo Rocco per la gioia di Gianni Brera.E qua, per segnare lo stacco tra i due fratelli, prima della svolta che passa di nuovo per Salerno, va raccontata una storiella che a César Luis Menotti – padre di Pep Guardiola – serviva per disegnare la differenza tra lui e Carlos Bilardo, due mondi che hanno governato il calcio argentino: «Conoscete la differenza tra un cane da guardia e un cane feroce? Se mettete un cane feroce davanti alla porta di casa e arrivano due ladri: al primo che gli si avvicina il cane feroce abbaia contro e gli si getta addosso. Il ladro corre, il cane lo insegue e lascia sguarnita la porta. L’altro ladro irrompe e ruba. Invece, il cane da guardia abbaia al primo ladro, ma sorveglia anche la porta, senza abbandonarla. Capite? Il cane da guardia è quello che marca l’area, l’altro è quello che preferisce marcare l’uomo».È un paradosso, ma serve. Oggi nessuno marca a uomo, nemmeno José Mourinho, anche se dà questa impressione. E Pippo Inzaghi ha costruito la sua carriera da allenatore sulla difesa. Appena arrivato al Dall’Ara, nel 2018, disse: «Il mio Bologna dovrà ispirarsi all’Atletico di Simeone, l’Atletico non sarà sempre bello da vedere, ma tutti lottano e combattono». Sia col 4-4-2 che col 4-3-3 Pippo ha tenuto un blocco basso, facendone la sua forza, poi non ha sempre funzionato, ma indicava il suo corpus d’allenatore. Mentre il fratello è proprio dai terzini che ha ricavato il suo attacco e la sua forza.È nell’uso della difesa che sta la differenza tra gli Inzaghi allenatori. E la gara di Champions League contro l’Atletico Madrid di Diego Simeone sarà ancora una volta un confronto con suo fratello Pippo, anche se ormai, proprio dopo la partita contro la Salernitana, purtroppo senza Pippo in panchina, esonerato prima dello scontro pallonar-fratricida, ha segnato la nascita dell’Inzaghismo, che è uno stato d’animo: l’uscita dall’ombra calcistica, perché con il secondo quattro a zero alla Salernitana (a/r), Simone ha messo le mani sullo scudetto staccando la Juventus di Max Allegri.Il Cholo SimeoneSe il “Cholismo” è uno stato d’animo che ingloba una filosofia di gioco che possiamo far discendere da Bilardo e dalla consapevolezza dei propri limiti, l’Inzaghismo è la vittoria dei secondi, dei destinati all’argento che con molta fatica e tanti sacrifici, arrivano ad essere primi con un tortuoso percorso da fiume.Simone sta per vincere lo scudetto – può perderlo solo sparando sulle sue mani e sui piedi di Thuram e Çalhanoğlu, Pavard e Barella, Bastoni e Dimarco e soprattutto Lautaro Martínez – ha perso con onore una finale di Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola e ora ha di fronte Diego Simeone che è un riassunto della sua vita prima di Salerno: proiezione e ambizione calcistica delle idee tattiche del fratello Pippo e bandiera della Lazio quando ci giocava pure lui.Tutto sembra dire a Simone: uccidi il tuo passato, diventa adulto, questo è l’ultimo ostacolo prima della nascita dell’Inzaghismo e della consacrazione che ancora una volta avviene in contrapposizione all’ormai ex SuperPippo: Milano ma con l’Inter e in Champions League, regno di suo fratello da calciatore col Milan, dove Pippo non è riuscito ancora a mettere piede da allenatore. Sancendo il passaggio della sfrontatezza calcistica dal primo al secondo fratello, da SuperPippo a SuperSimo, con la Champions a fare da cabina di s-cambio come accadeva a Clark Kent per Superman.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco Cirielloscrittore
È di una 34.enne ucraina il cadavere trovato nel laghetto Domaines des Îles a SionPeugeot 208, un'ibrida a tutto risparmio
Convivialità e sapori internazionali: un weekend di festa a Bioggio
Un nuovo libro di ricette per favorire l’arte della gioiosa accoglienzaMindblow, se un SMS ti ribalta l'esistenza
I vip celebrano i 75 anni dell'Omega SeamasterTutti pazzi per le Birkenstock: il sandalo «ugly chic» vola grazie a Barbie
Scontro tra due auto sulla Cantonale a Cugnasco-GerraLa qualità e il prezzo che premiano Amazon - la Repubblica
Tutti pazzi per le Birkenstock: il sandalo «ugly chic» vola grazie a BarbieMorta la lupa del Calanda, forse la più vecchia della SvizzeraCosa sappiamo del secondo chip Neuralink impiantato nel cervello di un essere umano | Wired Italia«Migliaia di persone in arrivo a Locarno per il nostro triathlon numero 40»
Si rifiuta di affittare slittini agli ebrei: condannato per discriminazione razziale
Il figlio di Angelina Jolie e Brad Pitt in ospedale
Cupra Leon e Formentor ridisegnate con audaciaSuperato l'esame di esperti e clienti: ecco i 750 migliori negozi online - la RepubblicaMangiare bene anche in età avanzata: ma come?I dati sensibili di atleti israeliani diffusi in rete
Tagliata una tradizione: i coltellini del Pardo non rappresentano il poster ufficialeTagliata una tradizione: i coltellini del Pardo non rappresentano il poster ufficialeLa fiera orologiera di Ginevra apre in tempi incertiVent’anni di Peppa Pig: quali sono i segreti del suo successo?