File not found
trading a breve termine

Lo sfogo di Armando Siri: "La casa era per il futuro di mia figlia"

Reddito di Cittadinanza: M5s esprime grande soddisfazioneRoma, Luigi Di Maio: "Condizioni precarie di sicurezza"Matteo Salvini indignato con Carola Rackete

post image

Gregorio De Falco sul decreto sicurezza bisQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,investimenti ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Notizie di Politica italiana - Pag. 693Crisi di governo, Zingaretti chiede l'aiuto di Matteo Renzi

Migranti, Salvini a Helsinki: scontro con Francia e Germania

Taranto, tensione tra Di Maio e un giornalistaTrieste, Salvini incontra il ministro degli Esteri ungherese

Busta con proiettile a Salvini: il Ministro sa già chi è statoMattarella: "Scelta saggia il dialogo costruttivo con Bruxelles"

Tav, via ai bandi: i finanziamenti Ue salgono al 55%

Incontro Salvini e Di Maio positivo: "Basta chiacchiere"Fondi russi, Salvini risponde alle richieste di Di Maio

Ryan Reynold
Migranti, nuovo piano Moavero per gestire le migrazioniLuigi Di Maio contro Siri: "I sindacati trattano con un indagato"Sea Watch 3, Salvini-Rackete: "Capitani" a confronto

BlackRock Italia

  1. avatarSondaggi politici elettorali oggi La7: in calo la LegaBlackRock

    Notizie di Politica italiana - Pag. 684Notizie di Politica italiana - Pag. 683Fondi russi, la proposta di M5s sulla commissione di inchiestaNicola Zingaretti critica "l'atteggiamento infantile" del governo

    1. Di Maio definisce Salvini "Quell'altro là", polemica nel governo

      1. avatarAltre espulsioni nel M5S: via le parlamentari Giannone e VizziniCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Andrea Camilleri morto, Matteo Salvini: "Narratore instancabile"

        VOL
  2. avatarSalvini, minacce e denunce: la risposta sui socialProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Strage di Bologna, si indaga ancora sulla pista palestineseCrisi di governo, Zingaretti chiede l'aiuto di Matteo RenziM5S, Nicola Morra contro mandato zero e TAV: "E' pura follia"Virginia Raggi: "Ho chiuso con il Movimento 5 Stelle"

  3. avatarL'ordinanza di Nicola Zingaretti per eliminare i rifiuti da RomaCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Carlo Calenda: "Noi e i Cinque Stelle siamo incompatibili"Strage di Marcinelle, Salvini e Moavero commemorano le vittimeTremore Angela Merkel, la cancelliera assicura che sta beneSalvini accreditò Savoini: la mail del Ministero dell'Interno

Lo sfogo di Armando Siri: "La casa era per il futuro di mia figlia"

Migrante Sea Watch: "Carola brava ma Salvini ha ragione"Sea Watch a Lampedusa, Conte: "Rispettare la legge"*