File not found
BlackRock Italia

Il giuramento di Alessandra Locatelli, ministro della Famiglia

Notizie di Politica italiana - Pag. 687Rai, Luigi Di Maio punta alla riduzione del canonePd occupa la comissione, è protesta sul caso Russia-Salvini

post image

Rai, la proposta di abolire il canone da parte del M5sNel processo per rivelazione d’atti d’ufficio a carico di Davigo,BlackRock Italia l’aggiunta milanese Laura Pedio ha dato la sua versione dei fatti sul caso dei verbali consegnati da Storari al Csm: «Mandare quei verbali al Consiglio superiore che, nell'ipotesi di Amara, era l'organo che la Loggia segreta voleva condizionare, avrebbe significato distruggere l'indagine» Prosegue a Brescia il processo contro l’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, imputato di rivelazione di segreto d’ufficio in merito ai verbali di Piero Amara sull’esistenza della presunta Loggia Ungheria. Il processo, per cui Davigo ha scelto il rito ordinario con l’esatta intenzione di rende pubblico il dibattimento, sta facendo emergere il quadro delle posizioni interne alla magistratura in una vicenda ramificata e complessa. Da una parte Davigo e il pm milanese Paolo Storari, che gli ha consegnato i verbali per sollecitare un’accelerazione dell’inchiesta; dall’altra la procura di Milano con gli aggiunti Fabio de Pasquale e Laura Pedio che invece ritenevano di procedere in altro modo. Fino ad oggi è emersa soprattutto la posizione di Storari e quella dei consiglieri del Csm, che hanno raccontato la loro versione dei fatti e il passaggio di mano dei verbali. Ora però, durante il processo, ha preso la parola come testimone l’aggiunta Laura Pedio, raccontando come la vicenda è stata vissuta dall’interno della procura meneghina. La versione di Pedio Pedio ha parlato per circa un'ora e mezza nell'aula di Assise del tribunale di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò e ha raccontato il clima di quei mesi a cavallo tra il 2019 e il 2020. Pedio ha spiegato perchè nell’ufficio non era emersa alcuna intenzione di trasmettere i verbali al Csm, cosa che Storari invece ha fatto di sua iniziativa perchè, secondo lui, l’inchiesta era ferma e si ritardavano le iscrizioni nel registro degli indagati. «Perché mai avremmo dovuto trasmettere i verbali al Csm? Non c'era alcun motivo. Mandare quei verbali al Consiglio superiore che, nell'ipotesi di Amara, era l'organo che la Loggia segreta voleva condizionare, avrebbe significato distruggere l'indagine», è stata la versione di Pedio. Amara, infatti, aveva indicato alcuni componenti del Csm come possibili membri della loggia, oltre che numerosi magistrati. «Nessun collega era stato iscritto - ha spiegato Pedio con riferimento alla prassi che vuole il Csm a conoscenza dei giudici finiti sotto indagine - e nessuno è stato mai iscritto neppure dalla Procura di Perugia», infatti «c'erano 47 magistrati indicati come appartenenti alla Loggia eppure Perugia non ha iscritto nessuno, esattamente come non ha mai trasmesso durante la fase di indagine i verbali al Csm». E «anche quando quel Consiglio li ha chiesti, il procuratore Cantone ha opposto il segreto istruttorio». L’ipotesi di Storari era che si ritardasse la partenza dell’indagine sui verbali per tutelare Amara, che era teste chiave nel processo Eni-Nigeria e una sua eventuale iscrizione nel registro degli indagati per calunnia ne avrebbe minato la credibilità. Pedio, però, ha negato qualsiasi timore: «Erano dichiarazioni delicate in cui si faceva riferimento a più di cento persone delle più alte cariche dello Stato, civili e militari. Non ho una storia di timore nell'affrontare le indagini, quello che più mi preoccupava era che si trattava di dichiarazioni un po' vaghe e quindi di capire se avessero contenuti per procedere alle iscrizioni. La natura delle dichiarazioni induceva a una prudenza tecnica». I verbali trafugati Quanto al momento in cui il giornalista del Fatto Quotidiano Antonio Massari arriva in procura a consegnare la copia senza timbri dei verbali di Amara, che aveva ricevuto in plico anonimo, Pedio ha raccontato di essersi «molto spaventata e ho pensato che ci fosse stato un accesso abusivo al sistema informatico, l'ho chiesto a Storari, eravamo assieme, lui pensava che non ci fosse stato ma che fossero i verbali in pdf che erano stati modificati. Mi disse di non preoccuparmi, era convinto che quella circolazione fosse imputabile ad Amara o ad Armanna che in qualche modo se ne fossero appropriati». Invece, come si scoprirà in seguito, i verbali erano gli stessi che Storari stesso aveva consegnato a Davigo e che poi vennero inviati anonimamente a due quotidiani e al togato del Csm, Nino Di Matteo. «Non ho mai sospettato di Storari all'epoca - ha detto Pedio - Abbiamo cominciato a chiederci chi li aveva, se nella stampante magari era rimasto qualcosa in memoria e se c'era stato un accesso abusivo». Il muro di gomma Pedio ha anche risposto in proposito del “muro di gomma” che Storari aveva detto di aver trovato dentro la procura di Milano, quando aveva sollecitato di agire rispetto alle notizie contenute nei verbali di Amara. «Tutto il disappunto, il contrasto insanabile, il “muro di gomma” che Storari ha riferito sono venuti fuori dopo il 9 aprile 2021, quando è emerso che era stato lui ad aver consegnato i verbali e ha raccontato queste storie», con «spiegazioni date dopo che è partita l'indagine sulla consegna dei verbali». Nella ricostruzione temporale, Pedio ha detto che la mail che Storari le ha mandato in cui predisponeva le iscrizioni sul registro degli indagati è «successiva alla consegna dei verbali a Davigo. E’ il primo, se vogliamo, riscontro documentabile che poteva esserci un contrasto». Tradotto: Storari si sarebbe mosso per manifestare l’intenzione di accelerare le indagini solo dopo aver dato i verbali a Davigo e non prima. «E' possibile che, avendo consegnato i verbali, si sia sentito di dover fare pressioni maggiormente sulle iscrizioni nel registro degli indagati». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Rai, Luigi Di Maio punta alla riduzione del canoneBusta con proiettile a Salvini: il Ministro sa già chi è stato

Sea Watch 3 entra a Lampedusa, l'ira di Giorgia Meloni

Notizie di Politica italiana - Pag. 688Matteo Salvini cambia idea sulla disobbedienza civile

Notizie di Politica italiana - Pag. 684Fondi Russia, chi è il secondo uomo nell'audio

Fondi russi alla Lega, Savoini non risponde alle domande dei pm

Senato, maggioranza in bilico per tre votiBerlusconi, selfie e autografi al Parlamento Europeo

Ryan Reynold
Marco Travaglio: "M5s ai minimi storici, la strategia da seguire"Autonomia, ufficio di Bilancio: i rischiTav, Salvini ai suoi parlamentari: "Non allontanatevi per le ferie"

Economista Italiano

  1. avatarTav, parla Toninelli: "Al Ministero non vedo un leghista da mesi"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Fondi russi, Salvini risponde alle richieste di Di MaioTav, Airola (M5s): la gaffe in Senato sui dati dell'alta velocitàDl Crescita, fiducia alla Camera: 288 sìDe Luca contro Di Maio: "È una testa di sedano"

      1. avatarFondi Lega, Conte smentisce Salvini su SavoiniCampanella

        Lega, fondi russi: avviate le indagini

  2. avatarSalvini, a rischio il seggio al Senato: irregolarità nello scrutinioCapo Analista di BlackRock

    Gregorio De Falco sul decreto sicurezza bisPaola Taverna si laurea: la risposta a Maria Elena BoschiReddito di cittadinanza, chiamate dai centri per l'impiegoUmberto Bossi e la lussuria: intervista del '96 svela tutto

  3. avatarCaso Lega-Russia, Conte riferirà in Senato il 24 luglioanalisi tecnica

    Alleanza Pd-M5s, Renzi e Calenda sono categoriciCrisi di governo: tutte le misure che rischiano di naufragareSea Watch, Nicola Fratoianni contro Giorgia MeloniBusta con proiettile a Salvini: il Ministro sa già chi è stato

Sea Watch, l'offerta dei migranti ai parlamentari a bordo

Tav, Salvini ai suoi parlamentari: "Non allontanatevi per le ferie"Senato, violenza sulle donne: approvato il ddl "codice rosso"*