File not found
trading a breve termine

Paura ad alta quota, aereo finisce nella tempesta: urla di panico a bordo e luce che va via

Si erano fermati al McDonald's dopo un furto: rapinatori arrestati e condannatiBiden frena sull'incontro con Putin: "Dipende da cosa vuole discutere"La Corea del Nord insiste: lanciati due missili a lungo raggio  

post image

Caro energia, in Germania a dicembre lo Stato pagherà le bolletteLa commissione sul femminicidio ha approvato una relazione che indaga come la violenza domestica viene valutata nei procedimenti di separazione e di affidamento dei figli. Il risultato è che si tratta di un fenomeno quasi invisibile per il nostro sistema giudiziario: nel 96 per cento dei casi di separazione con figli in cui sono presenti segnali dii violenza domestica,Economista Italiano i tribunali ordinari non acquisiscono questi atti e non ne tengono conto per decidere sull’affido. Per questo è necessario «intervenire sulle procedure, assicurando che la violenza sia sempre indagata dalle magistrature civili e minorili e che i minori siano sempre ascoltati dai magistrati», ma soprattutto per introdurre «una formazione specifica sulla violenza di genere», spiega la presidente della commissione, Valeria Valente. Nei tribunali spesso la violenza domestica non viene riconosciuta, oppure viene sottovalutata. Questo fenomeno, che si definisce di “vittimizzazione secondaria”, è una giustizia negata - perchè non riconosciuta - a chi già ha subito violenza, in particolare le donne. A farlo emergere è la relazione “La vittimizzazione secondaria delle donne che subiscono violenza e dei loro figli nei procedimenti che disciplinano l’affidamento e la responsabilità genitoriale”, stata approvata all’unanimità il 20 aprile 2022 dalla commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e presentata alla presenza del presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, e della ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Vittimizzazione secondaria La vittimizzazione secondaria è il termine tecnico con cui si definisce, secondo la Raccomandazione del Consiglio d’Europa, “la vittimizzazione che non si verifica come diretta conseguenza dell'atto criminale, ma attraverso la risposta di istituzioni e individui alla vittima". Ovvero, tutti i casi in cui le autorità chiamate a reprimere la violenza non la riconoscano oppure la sottovalutino, non adottando nei confronti della vittima le necessarie tutele. Questo fenomeno è particolarmente grave nel caso di violenze domestiche, quindi legate al contesto familiare, soprattutto nel caso in cui poi segua una separazione della coppia e sia necessario decidere dell’affido dei figli. Per la prima volta è stata fatta una analisi statistica, in cui si ricostruisce il percorso della violenza su donne e minori, indagando in particolare i dati dei procedimenti civili di separazione giudiziale di coppie con figli e dei procedimenti sulla responsabilità genitoriale presso il tribunale per i minorenni. Il risultato è che la dimensione penale della violenza e quella civile della separazione spesso non sono vasi comunicanti, così che le valutazioni in merito all’affido dei figli vengono prese senza tenere in considerazione il contesto di violenza in cui le separazioni maturano. ItaliaLe campagne che vittimizzano le donne devono iniziare a parlare degli uominiRita Rapisardi I dati La commissione ha lavorato su un campione statistico di 569 fascicoli civili, rappresentativi dei 2089 iscritti al ruolo nel trimestre marzo-maggio 2017. Per quanto riguarda i procedimenti davanti ai tribunali per i minorenni, il campione statistico ha riguardato 620 fascicoli, rappresentativi dei 1452 iscritti al ruolo nel mese di marzo 2017. Il risultato è che il 34,7 per cento delle cause giudiziali di separazione con affido di figli minori presenta indicazioni di violenza domestica con denunce, certificati o altri atti e nell’87 per cento dei casi a subirle sono le donne. Nel 18,7 per cento dei casi, la violenza riguarda invece direttamente i figli e in gran parte a perpetrarla sono i padri (13,6 per cento contro il 4,5 per cento delle madri) e dati analoghi, con percentuali di poco superiori, sono emersi anche dai procedimenti minorili. Il dato fatto emergere dalla commissione, però, è quasi invisibile per il nostro sistema giudiziario: nel 96 per cento dei casi di separazione con figli in cui sono presenti segnali dii violenza domestica, i tribunali ordinari non acquisiscono questi atti e non ne tengono conto per decidere sull’affido. Per quanto riguarda i tribunali dei minori, nel 54 per cento dei casi di violenza domestica l’affidamento dei minori è dato solo alla madre, ma anche con incontri liberi con il padre violento. Le conseguenze Il risultato è eclatante perchè mostra come nei tribunali italiani non sia garantito il rispetto della Convenzione di Istanbul secondo cui, nei procedimenti di affidamento dei figli, «al momento di determinare i diritti di custodia e di visita dei figli, devono essere presi in considerazione gli episodi di violenza che rientrano nel campo di applicazione della Convenzione». Nella relazione vengono elencate le cause, che hanno «profonde radici culturali» nei pregiudizi, anche inconsapevoli, e negli stereotipi di genere che sono alla base della violenza domestica, con possibile tendenza a colpevolizzare la vittima. Con un esito: spesso la violenza non viene percepita e quindi non entra nelle cause civili di separazione o nei procedimenti davanti al tribunale per i minorenni. O, peggio, viene derubricata a mero conflitto familiare, perchè non ne viene compresa la portata. A dimostrazione di come gli stessi operatori del diritto spesso non vedano la violenza oppure non la approfondiscano è che nel 57,3 per cento dei casi, nelle verbalizzazioni dell’udienza presidenziale civile, sono presenti solo generici richiami, senza approfondimenti sulle condotte di violenza domestica. Addirittura nel 95,9 per cento dei casi i giudici, pur in presenza di allegazioni di violenza e di notizie relative all’esistenza di procedimenti penali, non hanno ritenuto di acquisire d’ufficio i relativi atti. Solo nel 15,6 per cento dei casi i giudici hanno approfondito le allegazioni di violenza presenti tra gli atti del fascicolo. Anche in presenza di documenti o atti di procedimenti penali da cui emergano presumibili violenze domestiche, nell’ordinanza presidenziale nel 57,9 per cento dei casi non si fa riferimento né a violenza né a conflitto, solo nel 21,1 per cento dei casi si fa riferimento alla violenza e nel 18,6 per cento dei casi ci si riferisce al conflitto in famiglia, in un’evidente confusione lessicale con importanti ricadute giuridiche. L’interesse del minore La commissione ha identificato alcune tra le cause di questo fenomeno, indicandole come criticità su cui intervenire a livello legislativo. Primo tra tutte, nella maggior parte dei casi i bambini soggetti dell’affido non vengono ascoltati in tribunale (69 per cento) e, anche quando questo avviene, non è il giudice a parlare direttamente col minore per rendersi conto della situazione ma l’ascolto viene delegato a tecnici o a servizi sociali (nell’85,4 per cento dei casi). Dunque, la violenza domestica e in particolare la violenza maschile contro do rovvedimenti che dispongono l’affidamento condiviso del minore ad entrambi i genitori, senza distinguere i casi in cui ci sia un genitore violento e una genitrice vittima di violenza. «I risultati di questa inchiesta dicono con chiarezza che nei procedimenti di separazione e affido il superiore interesse del minore, ovvero il diritto dei bambini a una vita serena e libera dalla violenza, soccombe a fronte di una interpretazione del principio della bigenitorialità interpretato come diritto del padre a frequentare il proprio figlio o la propria figlia sempre e comunque. Anche quando l’uomo è un maltrattante e la violenza da lui esercitata contro la moglie o contro i figli stessi è documentata», spiega a Domani Valeria Valente, presidente della commissione sul femminicidio che ha licenziato la relazione. Per questo l’esito della commissione è quello di chiedere al parlamento un intervento legislativo per intervenire «da un lato sulle procedure, assicurando che la violenza sia sempre indagata dalle magistrature civili e minorili e che i minori siano sempre ascoltati dai magistrati», ma soprattutto per introdurre «una formazione specifica sulla violenza di genere per tutti coloro che intervengono nei procedimenti di separazione e affido, magistrati, CTU, avvocati, per riconoscere il fenomeno e non occultarlo dietro un apparente conflitto che nasconde la violenza subita da tante donne e mamme». FattiFemminicidi, 12 donne su 13 uccise in ambito familiare dall’inizio dell’anno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Ragazza di 26 anni suicida a Times Square: si è lanciata dal 27esimo pianoZelensky: "Berlusconi? Lo vota solo l'8% degli italiani. Giudizi positivi su Meloni"

Il cane compra 80 euro di video porno giocando con il telecomando della televisione

La notizia che arriva dall'Iran: “Ai domiciliari genitori e fratello di Mahsa Amini”Quattro arti amputati a una 35enne per una sepsi causata da un calcolo renale

Uccide i genitori della fidanzata perché gli avevano imposto norme di distanziamento CovidPutin lo ha fatto, la Russia schiera le armi ipersoniche in Bielorussia

Gli invitati al matrimonio danno buca all'ultimo, la sposa chiede 100 euro di rimborso

Si finge morto per 321 giorni su TikTok per interpretare un corpo senza vita in CSICosa sono i droni iraniani che la Russia sta lanciando all'attacco di Kiev

Ryan Reynold
Tornano liberi i writers italiani arrestati in India ma non è finitaAereo si schianta su un gruppo di venditori ambulanti in Colombia: morto bimbo di 3 anniAnnie Ernaux, premio Nobel per la letteratura, lotterà fino alla morte per il diritto all'aborto

Guglielmo

  1. avatarPNRR, fonti dell'UE: "In Italia procede come previsto"Economista Italiano

    Russia, c'è un problema nelle scuole: gli insegnanti fuggono o vengono chiamati al fronteInfermiera del carcere flirta con un detenuto, condannata a sei mesiUsa, con la prova del Dna esce di carcere dopo 39 anni: era innocenteBimbo ucciso a 10 mesi, segni di lividi e bruciature sul corpo: a processo i genitori

    VOL
      1. avatarFrancia, ragazzino autistico scomparso e trovato ucciso, arrestata la madreMACD

        La Slovenia legalizza matrimoni e adozioni per coppie omosessuali 

  2. avatarOrganizzano il matrimonio in un'azienda vinicola ma negano il vino agli invitatiEconomista Italiano

    Putin proclama la legge marziale nelle quattro regioni annesseCerca di evirare il figlio di 5 anni del compagno: accusata di tentato omicidioMaddie McCann, il sospettato Christian Brueckner avrebbe violentato un'altra bambinaBiden si corregge sull'Armagheddon: "Non credo che Putin userà le armi nucleari"

  3. avatarGuerra in Ucraina, la reazione del mondo ai bombardamenti su KievProfessore Campanella

    Armenia, coppia gay si suicida: sui social messaggi che incitano all'odioSpara e uccide per errore la moglie durante una battuta di caccia al cinghialeVince 30 milioni alla lotteria ma lo nasconde a moglie e figlio: "Non avrebbero più lavorato"Lasciata da sola in economy mentre il fidanzato viaggia in business class

Gas, Gazprom riprende la fornitura all'Italia attraverso l'Austria

Quattro arti amputati a una 35enne per una sepsi causata da un calcolo renaleThailandia, sparatoria in un asilo nido: 31 morti tra cui molti bambini*