File not found
Professore Campanella

Trovato morto nel furgoncino in cui viveva a Roma: il 60enne era senza vita da giorni

Crollata l’aula magna dell’università di Cagliari: i vigili del fuoco sono sul postoRimorchio si ribalta a Roma e rovescia sull'asfalto centinaia di confezioni di succo di fruttaMaltempo a Trapani, fiume di fango invade l'A29: autostrada bloccata

post image

Rovigo, anziana ed invalida ma il Comune le nega il bonusQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Anziana milanese si sente male chiama i carabinieri che la salvanoL'ennesimo appello del Papa: "Fermate la follia della guerra, in nome di Dio"

Uccisa a coltellate a Chieti, oggi l’interrogatorio di garanzia di Cristiano

Ecco fino a quando durerà l'ottobrata bis in Italia con sole e temperature mitiBrescia, uomo barricato in casa con il figlio: ha aggredito l’assistente sociale e rapito il piccolo

Listeria, 80enne morto per meningite dopo aver mangiato dei wurstel crudi ad AlessandriaGrave incidente stradale a Campi Bisenzio: morto un ragazzo di 17 anni

Taranto, poliziotto salva bimba di 20 mesi in crisi respiratoria

"Incubo Concordia" a Stromboli, la nave da crociera vicinissima alla costaTamponamento tra quattro camion, auto resta intrappolata sotto un mezzo pesante: morta 40enne

Ryan Reynold
Minicar esce di strada per evitare un gatto: morto 15enne, grave la sorella maggioreIncidente nel Nisseno, tir cade in un viadotto: un morto e tre feritiLucchetto lanciato contro autobus in corsa, 15enne ferita agli occhi dalle schegge

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarAncona, punto da sciame di calabroni: 63enne va in shock anafilatticoProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Bambino di 10 anni cade da due metri di altezza mentre gioca in giardino coi cugini: è graveIncidente ad Afragola, Vincenzo Cipolletta è morto a 31 anni: il cordoglio sui socialRiccione, 59enne muore dopo essere stato travolto da un trenoCadavere carbonizzato di un uomo trovato nel Vibonese

    1. Tampona un'auto, causa la morte di due donne e tenta la fuga: arrestato un 25enne nigeriano

      ETF
      1. avatarFuochi d'artificio per Roberto Spada che torna libero ad OstiaMACD

        Morta la madre di Ilaria e Stefano Cucchi: era malata da tempo

  2. avatarBracciante 24enne si suicida impiccandosi a un albero vicino all'azienda per cui lavoravaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 741Incidente a Mestre, auto contromano nel sottopasso mentre scappa dalla polizia: 4 feritiScontro tra un peschereccio e un mercantile nel Mar Adriatico: il primo affonda in pochi minutiPugnala un viaggiatore sulla funicolare con un cavatappi per una lite e gli taglia un orecchio

  3. avatarUsciti in barca per pescare, padre e figlia dispersi da giorni: trovati ora due cadaveri al largoGuglielmo

    "Ho visto Unabomber": perché le indagini sul bombarolo seriale potrebbero essere riaperteSamantha Cristoforetti con un cerotto sulla fronte, incidente sull'Iss: cos'è successoInsegnante aggredito in classe a Bari per aver messo una nota a una studentessaUna bolletta da 2,5 milioni a Varese, il Prefetto scrive a Draghi

Maltrattavano gli anziani in una casa di riposo, 5 arresti dei carabinieri

Festa di laurea senza aver finito gli esami: il presunto suicidio di uno studenteIncidente a San Lorenzo al mare, auto si schianta contro il pilone della ferrovia: morti due 26enni*