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«È giustificato e morale affamare Gaza»: le parole di Smotrich condannate dal DFAEAnche a Ostia e Fregene così come sul resto del litorale laziale c'è stata adesione allo sciopero indetto dai balneari. Una mini serrata indetta dalle 7.30 alle 9.30 alla quale non hanno partecipato tutti balneari,criptovalute anzi in molti hanno rinunciato alla protesta. Un orario inusuale.Va detto, infatti, che solitamente pochi utenti frequentano le spiagge a quell'ora. Uno sciopero "gentile", come lo ha chiamato il concessionario dello stabilimento Belsito ad Ostia e responsabile Fibe - Confcommercio di Roma, Edoardo Moscara. Cosa chiedono i balneari"Se il Governo e il Parlamento vanno in ferie - è scritto sui manifesti affissi nei diversi stabilimenti - senza una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana, chiuderemo gli ombrelloni". "Il governo non ci ha fatto capire cosa succederà a ottobre a 30 mila imprese italiane, sono due anni che ci dicono di aspettare, vogliamo delle risposte. Chiediamo delle regole chiare per il nostro futuro", ha detto Moscara. Il nodo resta nella procedura di infrazione europea che pende sull'Italia, accusata di non aver ancora fatto partire le gare sulle concessioni prevista dalla direttiva Bolkestein. La riassegnazione deve avvenire entro la fine di quest'anno, ma mancano all'appello criteri nazionali e gli enti locali si stanno avviando a mettere a punto le procedure per conto proprio. I balneari, che dopo le 9:30 hanno ripreso a lavorare normalmente, chiedono dunque certezze.Non tutti hanno protestatoA Ostia, però, non tutti hanno aderito alla protesta. Nei 45 stabilimenti del mare di Roma che aderiscono a Federbalneari, infatti, lettini e ombrelloni sono rimasti regolarmente aperti da subito. Discorso simile a Fiumicino dove molti lidi sono rimasti aperti, pur facendo sentire la propria voce con un flash mob in mare. "Non abbiamo voluto creare disagi e privare di servizi gli utenti. Nessuna apertura ritardata di due ore od ombrelloni chiusi ma un flash mob con un'uscita a mare in pattino da parte dei bagnini di salvataggio e il suono di una tromba", hanno detto i rappresentanti delle attività balneari riuniti nella neo costituita Rete di Imprese del Lungomare della Salute di Fiumicino. Insomma una spaccatura che sa di flop secondo il Codacons che ha sottolineato come "il numero dei lidi che hanno chiuso nelle due ore di sciopero è inferiore alle aspettative, e la protesta non ha raggiunto i risultati sperati. Al di là delle istanze della categoria, che chiede giustamente certezze sul proprio futuro, proclamare scioperi nel bel mezzo della stagione estiva si conferma una scelta sbagliata, bocciata sia dai consumatori sia dagli stessi gestori".
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