File not found
investimenti

San Gimignano, nonno chiama il 118 e salva nipote di 1 anno dall'arresto cardiaco

Palermo, 20enne muore carbonizzato dopo un terribile incidenteFabrica di Roma, uomo morto folgorato mentre usa un elettrodomesticoPrevisioni meteo luglio, Giuliacci: pessime notizie

post image

Napoli, bagnino accoltellato da due minorenni dopo lite per un lettinodon Enrico Perlato con Franco Bonisoli COMMENTA E CONDIVIDI La Caritas punta sulla giustizia riparativa come strumento educativo di riconciliazione e prevenzione dei conflitti,ETF la politica meno. Nella duegiorni organizzata dalla Caritas italiana alla Casa Bonus Pastor a Roma, per fare il punto sul progetto sperimentale nazionale che coinvolge 8 diocesi è emersa una realtà a due facce. Da un lato il coinvolgimento ampio di scuole, parrocchie, associazioni, che ha coinvolto quasi 7mila persone e dall’altro una situazione di incertezza denunciata dagli operatori e definita «pericolosa» dall’ex magistrato di Manipulite Gherardo Colombo, che da presidente della Cassa delle ammende ha scelto di finanziare alcuni progetti di sensibilizzazione sul tema. Ma, a due anni dalla riforma Cartabia, mancano ancora i decreti attuativi, negli istituti di pena prevale l’incertezza, e segnano il passo vecchi e nuovi progetti. (A.Pic.) ​Dalla giustizia riparativa alla vocazione sacerdotale e ritorno. C’è anche la storia, semplice e un po’ incredibile, di don Enrico Perlato, sacerdote della Sardegna di origini brianzole, a illuminare il progetto Caritas sulla giustizia riparativa. Una sorta di alleanza fra Vangelo e principi della Costituzione, sulla centralità della persona in nome della conciliazione e della prevenzione dei conflitti. Don Perlato, ex responsabile della pastorale giovanile della Sardegna, si è diplomato il mese scorso al master di giustizia riparativa promosso all’università di Sassari dalla professoressa Patrizia Patrizi, referente scientifica del progetto Caritas che coinvolge 8 diocesi italiane, e si occuperà di giustizia riparativa per la Caritas di Oristano. Al suo fianco, nel suo cammino vocazionale - ed è la singolarità di questa storia - don Perlato è stato accompagnato da un ex della lotta armata. Le parti si invertono, dal male può nascere il bene. Franco Bonisoli, uno dei componenti del commando di via Fani, da anni impegnato nella promozione di percorsi di riconciliazione nel gruppo dell’”Incontro” - è quello che più lo ha incoraggiato quando, da educatore in servizio presso i Salesiani di Arese, ha scoperto la sua vocazione. «Mi accompagnò personalmente in seminario, il primo giorno, mi fece lui il letto – ricorda con affetto don Perlato –. Ed è sempre lui che mi ha messo in contatto con la professoressa Patrizi, dal momento che sentivo il desiderio di approfondire la giustizia riparativa, che ha segnato la mia vita, in modo da poter diventare un mediatore». «Scherzosamente mi definisce il suo “consigliere spirituale laico”», conferma Bonisoli, che è stato anche testimone alla sua ordinazione sacerdotale, insieme ad Agnese Moro, figlia dello statista ucciso dalle Br, altro punto di riferimento nella sua vita. «Nella vita di ciascuno arriva sempre il momento di intraprendere il cammino alla ricerca della verità di sé stessi e della propria vocazione», racconta don Perlato. «Questo mio cammino è iniziato nell’oratorio della mia parrocchia (a Varedo, in Brianza): lì ho avuto modo di scoprire la mia passione educativa e per l’impegno in ambito caritativo, iniziando - nel mentre - un cammino di discernimento vocazionale. Lavorando da educatore con i Salesiani di Arese, con i giovani in difficoltà (dal 2001 al 2008) mi hanno insegnato a dare davvero a dare la vita per questi ragazzi. In questo contesto ho incontrato Franco Bonisoli, è stato don Luigi Melesi già direttore del centro di Arese e cappellano di San Vittore, a metterlo in contatto col Centro. Poi vorrei ricordare don Vittorio Chiari, che è stato un punto di riferimento per entrambi. Franco, nel sostegno a quei ragazzi, segnati da percorsi tortuosi con la legge, era un esempio di come si possono riconoscere gli errori e ricominciare: li ho avuto modo, crescendo, di scoprire la mia passione educativa e l’impegno in ambito caritativo, iniziando - nel mentre un cammino di discernimento vocazionale. Con Franco è nata una grande amicizia e mi ha fatto conoscere la Sardegna, dove il suo percorso di riconciliazione ebbe inizio, grazie all’allora cappellano del carcere di Nuoro, don Salvatore Bussu, che un giorno si inventò lo “sciopero” della Messa di Natale per denunciare le condizioni disumane in cui erano reclusi i detenuti in massima sicurezza». E qui inizia l’aspetto più straordinario della storia: «Confrontandomi con Franco, ho trovato in lui un sostegno fraterno e uno stimolo a guardare avanti con speranza e determinazione, ho deciso nel 2008 di intraprendere il cammino verso il sacerdozio, in questa realtà inedita: la Sardegna. La sua continua a essere una presenza sicura, discreta e preziosa. Da 10 anni sono presbitero nella diocesi di Oristano, l’impossibile è diventato possibile e la speranza generativa. E in questo nuovo cammino con la giustizia riparativa in diocesi so di avere sempre al fianco Franco e Agnese. La loro testimonianza - conclude don Perlato - è “profezia” e fonte di speranza in questo tempo in cui nel cuore dell’uomo rischia di prevalere, nelle piccole come nelle grandi vicende del mondo, il desiderio di cercare il “nemico” a ogni costo».

Trentino, bimba in ospedale per intossicazione alimentare: ecco cosa ha mangiatoPrevisioni meteo mensili dell’Aeronautica Militare dal 10 luglio al 6 agosto 2023

Maxi multa a Tim e Dazn: sanzionate per l'accordo sui diritti della Serie A

Turista svizzera incide le iniziali sul Colosseo, filmata e denunciataUomo si sente male e muore mentre attraversa la strada

Milano, incidente per la scorta di La Russa: tre feritiFirenze, addetto alle pulizie morto per il caldo

Calabria, piromane scoperto da un drone cerca di abbatterlo coi sassi

Mamma 27enne si addormenta al parco: giardiniere passa col tosaerba e la uccideLodi, 44enne muore per l'eccessivo calore: stava tracciando la segnaletica stradale

Ryan Reynold
Padova, omicidio in via Dorighello: si pensa a un regolamento di contiSchianto mortale a Jesolo, morti due giovaniMaltempo nella notte in Friuli: danni in tutta la regione

ETF

  1. avatarPompei, morto Alessandro D'Antuono: il ragazzino affetto dalla malattia di Battenanalisi tecnica

    Cade accidentalmente in piscina: addio al piccolo Francesco PioppiRoma, sconosciuti truffano un'anziana: portati via oltre 1 milione di euroMamma scopre chat nel cellulare del figlio dodicenne: 24 indagatiMilano, pericolo polpette con le lamette: feriti cani e persone, ecco dove

    1. Como, turista 18enne violentata sul lungolago: la denuncia

      1. avatarFamiglia travolta: tra le ipotesi anche l'investimento volontarioBlackRock

        Testamento Berlusconi, dai figli a Fascina: quante tasse pagheranno gli eredi?

        VOL
  2. avatarIncidente a Venezia: giovane morto annegato durante festa del RedentoreVOL

    Milano, Pioltello: 16enne stuprata la sera del suo compleannoOmicidio-suicidio in provincia di Torino: spara alla moglie e poi si toglie la vitaBari, incendio in ospedale: evacuati i pazientiMigranti, nella notte altri sbarchi a Lampedusa

  3. avatarPatrick Zaki condannato a tre anni di carcere in EgittoBlackRock Italia

    Attacco hacker a un ospedale di Napoli, chiesto un riscattoTransgender cambia nome nonostante non sia stata operataCanarie, soccorsa al largo un'imbarcazione con 86 migranti a bordoChi l'ha visto, l'intervista a Parolisi: "Melania era bellissima. Potevo uscire da quattro anni"

Funerale Michelle Causo, l'omelia: "Mondo guasto che rovina i giovani"

Milano, donna partorisce sul taxi diretto all'ospedaleTrieste, seduce un uomo e lo rapina con l'aiuto di un complice: arrestata 40enne romena*