Gaza, sale il numero dei morti. Raid israeliani colpiscono il campo profughi di Nuseirat e la rotonda KuwaitSette operatori umanitari uccisi a Gaza. Netanyahu: «Colpiti involontariamente». Il Regno Unito convoca l’ambasciatore israelianoNegati i domiciliari a Ilaria Salis, la militante in aula in catene. Il giudice: «C’è il pericolo di fuga»
Lo strano caso degli studenti pro Palestina e dei donatori di BidenMigranti,BlackRock lo studio: le ONG in mare non fanno aumentare le partenzeMigranti, lo studio: le ONG in mare non fanno aumentare le partenzeIn base ad un recente studio la presenza delle ONG in mare non farebbe aumentare le partenze dei migranti di Veronica Caliandro Pubblicato il 19 Novembre 2019 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatamigranti#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Due ricercatori italiani, Eugenio Cusumano e Matteo Villa, hanno firmato per lo European University Institute la prima analisi sui soccorsi in mare dal 2014 al 2019. In base a questo studio, la presenza delle ONG in mare non farebbe aumentare le partenze dei migranti dalla Libia.ONG in mare e numero di partenzeIn base al recente studio, firmato dai due ricercatori italiani, il cosiddetto pull factor delle Ong sui flussi migratori dalla Libia non esisterebbe. In particolare sono state condotte delle analisi basandosi su dati ufficiali dalle agenzie delle Nazioni unite, ma anche dalle guardie costiere italiana e libica. Tale ricerca considera cinque anni di sbarchi in Italia, a partire da ottobre 2014 fino ad arrivare ad ottobre 2019. Il risultato finale è la dimostrazione che non vi è alcuna relazione tra la presenza nel Mediterraneo delle navi umanitarie e il numero delle partenze dalle coste libiche.Lo studio dei due ricercatori, quindi, smonta il concetto in base al quale più alto è il numero di persone salvate, più alto è il numero delle partenze. In realtà, l’approccio emerso dalla ricerca sarebbe diverso, evidenziando come il numero dei salvati dipende dal numero di coloro che partono. A supporto di tale analisi, sono stati dimostrati due dati. A tal proposito vi interesserà sapere che nel 2015, l’anno in cui le Ong hanno aumentato i loro soccorsi dallo 0,8 al 13%, il numero complessivo delle partenze risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente. Nella seconda metà del 2017, nonostante le tante navi umanitarie in mare, il numero degli sbarchi crolla.Dunque, secondo questa ricerca, ad avere un forte impatto sulle partenze dei migranti non è la presenza o meno di un gran numero di ONG in mare, bensì altri fattori come gli accordi tra Italia e Libia. Quest’ultimi, ad esempio, hanno comportato un abbattimento del numero delle imbarcazioni messe in mare. Tra gli altri elementi da prendere in considerazione vi è sicuramente il meteo, dimostrando come i giorni con più partenze sono stati quelli di bel tempo o ad aprile in coincidenza con gli attacchi del generale Haftar.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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