File not found
analisi tecnica

Honda Crf250R: sostituzione scarico e cambio pneumatico | Gazzetta.it

Gubitosi, 'successo per Giffoni, Sangiuliano ripristini i fondi' - Cinema - Ansa.itSbk GP Most 2024: Razgatlioglu vince gara 2 in Repubblica Ceca | Gazzetta.itParigi 2024: Giuffrida eliminata nel judo, 'non sto simpatica a quell'arbitra' - News Olimpiadi 2024 - Ansa.it

post image

Nuova maglia As Roma 2024/2025Aziende«Il caffè è come il vino»Così in Ticino si riesce a valorizzare il frutto di una pianta che viene da lontano – La storia della Macos di Stabio©Corriere del Ticino Andrea Stern12.05.2024 06:00«Giovanni,èèEconomista Italiano sono venuto a prendere il caffè!», esclama l’uomo che si presenta all’entrata della Macos di Stabio dopo aver parcheggiato la sua auto con targhe italiane. Uno dei parecchi affezionati clienti che per rifornire la propria moka continuano a varcare il confine, nonostante l’era del commercio di frontiera e prima ancora quella del contrabbando siano finite da un pezzo.«I volumi non sono certamente più quelli di un tempo, però sì, c’è ancora chi dall’Italia viene qui in Ticino ad acquistare caffè», osserva Giovanni Cathieni Junior, vice-responsabile della Macos di Stabio, azienda nota in particolare per la produzione del Caffè Condor, ma anche dello storico marchio chiassese Caffè Moretto o del quasi omonimo Caffè Noretto, prodotto in esclusiva per Denner.Una solida realtà ticinese che vede la sua origine a Campocologno, nel lontano 1880. «La mia famiglia è originaria della parte romancia dei Grigioni ma si spostò in Val Poschiavo per motivi logistici, per la vicinanza all’Italia e la relativa facilità di approvvigionamento - spiega Giovanni Cathieni -. In un primo tempo, mio bisnonno si limitò alla commercializzazione del caffè. Fu mio nonno, negli anni ‘40, ad avviare la torrefazione in proprio. L’iniziativa ebbe successo e alla fine degli anni ‘60 la mia famiglia decise di ampliare la capacità produttiva aprendo lo stabilimento di Stabio, dove siamo tuttora».La Macos contribuisce così a rafforzare un settore, quello del caffè, che nel nostro Cantone è piuttosto diffuso sebbene sul territorio non ne sia mai cresciuta neanche una pianta. Caffè Carlito, Chicco d’Oro, Condor, Ferrini, sono parecchi i marchi ticinesi a farsi onore sul mercato indigeno, nazionale a volte internazionale. «Nel Dopoguerra questa regione offriva delle condizioni ideali per installare una torrefazione, c’erano degli elementi che favorivano lo sviluppo dell’industria del caffè - spiega Cathieni -. Oggi il Ticino è diventato sicuramente meno attrattivo e come torrefazione è rimasto ben poco. Tuttavia c’è ancora un certo vantaggio a livello logistico rispetto ai concorrenti della Svizzera interna, perché la vicinanza ai porti di Genova e Trieste permette di contenere i costi. Inoltre questo è un settore nel quale la tradizione conta molto. Perché non esistono scuole di torrefazione. Si impara tutto sul campo, si affina l’esperienza, si sviluppano le conoscenze».È anche questo uno dei motivi del successo delle aziende familiari, come la Macos, in cui il savoir-faire si tramanda di generazione in generazione. «Mio padre per primo è colui che verifica insieme a me la qualità della nostra produzione - spiega Cathieni -. Tasta i chicchi che arrivano in azienda, supervisiona le varie fasi della tostatura, assaggia il prodotto finito, ne commenta la fragranza. È un lavoro continuo».Perché non bisogna dimenticare che il caffè è un prodotto agricolo e come tale può variare molto da regione a regione, da stagione a stagione. «A volte c’è chi pensa che il nostro lavoro consista semplicemente nel prendere i chicchi, cuocerli e impacchettarli - dice Cathieni -. In realtà c’è molto di più. Perché il caffè è un po’ come il vino, per fare un paragone comprensibile alle nostre latitudini. L’uva è sempre diversa e allo stesso modo il caffè non è mai uguale. Ogni produttore cerca di affinare una propria miscela e poi mantenerla nel tempo. Per farlo, c’è da un lato la selezione del caffè crudo, dall’altro la torrefazione, che può cambiare molto l’aroma, già solo a dipendenza del grado di tostatura. È tutto un meccanismo che può essere paragonato a quello del vino, se non fosse che noi non teniamo il caffè in botte per tre anni...».Al contrario, alla Macos non c’è praticamente magazzino. Il caffè viene prodotto in linea con le ordinazioni e fornito immediatamente al cliente, in modo da garantire la massima freschezza. Buona parte della produzione resta in Ticino, un’altra parte valica il confine, poi ci sono alcuni rivenditori in Vallese, a Zurigo e nei Grigioni, il cantone dove tutto è iniziato e dove il Caffè Condor è ancora parecchio apprezzato. «Abbiamo anche un cliente in Romania e un altro in Kosovo - riprende Cathieni -, ma sono solo forniture puntuali. Non è facile espandersi sui mercati esteri. I nostri prezzi potrebbero essere concorrenziali, ma all’estero servono dei canali di vendita e dei volumi che noi non abbiamo».A Stabio arrivano ogni anno tra 300 e 350 tonnellate di caffè crudo, che possono sembrare tante ma sono solo una piccola parte delle oltre 150.000 tonnellate lavorate in Svizzera. Un Paese, il nostro, che si è guadagnato un ruolo di primo piano a livello mondiale in particolare grazie a Nespresso, un concorrente di peso per tutti gli altri produttori.«Noi siamo in un mercato un po’ diverso rispetto a Nespresso, perché non produciamo capsule e cialde - afferma Cathieni -. Sicuramente c’è qualche consumatore che si è preso la macchinetta e ha smesso di acquistare il caffè in grani. Però d’altra parte questo sistema semplice, veloce e pulito ha permesso di allargare il mercato del caffè, stuzzicando anche chi magari prima non ne beveva. Poi tra costoro c’è chi scopre il piacere di tornare alle origini e gustarsi il caffè della classica moka».Oltretutto, aggiunge Cathieni, con il suo peso Nespresso ha favorito l’intera industria del caffè in Svizzera. «Sono stati loro a fare pressione affinché i prodotti agricoli trasformati venissero inseriti negli accordi bilaterali, ciò che crea una maggiore facilità di importazione ed esportazione - spiega -. Questo è un punto di cui beneficiamo tutti».Perché tutti i produttori sono giocoforza tenuti ad andare all’estero a cercare le migliori piantagioni da cui ricavare la propria materia prima. «Anche questo è un lavoro continuo, perché il caffè è un prodotto agricolo e le condizioni cambiano sempre - spiega Cathieni -. Oggi noi ci riforniamo principalmente in Brasile e in India. Ci sarebbe dell’ottimo caffè anche in Africa, ma oggi la produzione sul continente è calata molto a causa dei conflitti e delle difficoltà logistiche. Al contrario è molto cresciuto il ruolo del Vietnam, che oggi è il secondo più grande produttore al mondo, dopo il Brasile».Tante origini che nello stabilimento di Stabio si fondono in miscele costruite sulla base dei gusti regionali. «In Ticino la miscela preferita è una via di mezzo tra il gusto nordico, più profumato, e quello del Nord Italia, più forte, più amaro - spiega Cathieni -. Abbiamo anche altre miscele, per esempio una leggermente più aromatica che piace molto nella Svizzera orientale». Perché alla fine il caffè è come il vino: la pianta è una sola, poi tutto dipende dal savoir-faire di chi la lavora.In questo articolo: La DomenicaMendrisiotto

Esodo estivo, bollino rosso sulle strade verso il mare: Anas sospende i cantieriAl via il Rome Venture Forum 2024

Mangiare in viaggio: il panino fai da te o fermarsi nell'area di servizio | Gazzetta.it

Honda Crf450R 2025: prova, prezzo e scheda tecnica | Gazzetta.itItalia, cercasi talenti: da Liberali a Camarda e Pafundi | Gazzetta.it

Catherine, la Principessa di Galles, esce biografia di Jobson - Libri - Altre Proposte - Ansa.itF1 GP Belgio, Verstappen il più veloce di libere 1 su Piastri. Ferrari sesta con Leclerc | Gazzetta.it

Controlli auto prima delle vacanze: le verifiche per partire sereni | Gazzetta.it

Juve-Atalanta, analisi e numeri | Gazzetta.itMarsiglia- Atalanta: Gasperini ha già espugnato il mito Anfield | Gazzetta.it

Ryan Reynold
Estate al contagocce in Sicilia,nave e multe per acqua - Notizie - Ansa.itMilano ricorda i morti nella strage di via Palestro di 31 anni fa - Notizie - Ansa.itPatente A1: quanto costa guidare le moto 125 a 16 anni | Gazzetta.it

investimenti

  1. avatarSeminário sobre sustentabilidade no RJ recebe presidente do STF - Agenda verde - Ansa.itCampanella

    Niente cani nella riserva di Torre Flavia, il sindaco firma l'ordinanza: multe da 500 euroNazionali di calcio: news e risultati | La Gazzetta dello SportI dieci consigli per evitare furti in casa | allarme | sicurezza | cosa fareL'Ue richiama Roma, faro sul premierato e ombre sui media - Notizie - Ansa.it

    1. Bandiere blu, in Italia salgono a 236, i lidi top sono 485 - Estate 2024 - Ansa.it

      1. avatarOfferte di lavoro in calo a Roma e 7 assunti su 10 avranno contratti a termineinvestimenti

        L'Onu denuncia detenzioni segrete e sparizioni forzate in Siria - Cronaca - Ansa.it

  2. avatarPatente moto A1: cos'è, cosa posso guidare, età | Gazzetta.itCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Metro Roma: linee, orari, fermate della metropolitana RomaCaretta caretta torna a nidificare a porto Cesareo - Notizie - Ansa.itYamaha YZ450F, YZ250F, YZ250 e YZ125 2025: foto, data di arrivo e info | Gazzetta.itNazionale Italiana di calcio: ultime notizie | La Gazzetta dello Sport

  3. avatarGazzetta Motori: tutto sul mondo motori | Gazzetta MotoriBlackRock Italia

    Parigi 2024, gli azzurri in gara lunedì 29 luglio - Notizie - Ansa.itNeuropsichiatri infantili, approvata la delibera: possono partire le assunzioniI migliori della settimana da Bellingham a Muller | Gazzetta.itGrandine sulle auto: come proteggerle, dal telo all'ombrello | Gazzetta.it

Gazzetta Motori: tutto sul mondo motori | Gazzetta Motori

Roma, serve l’impresa ma i tedeschi sembrano ormai lanciati | Gazzetta.itIl ristorante di Louis Vuitton a Milano in Via Montenapoleone*