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Formula 1, Carlo Vanzini incontra Mara Sangiorgio ma lei sbuffa scappa via: «Siamo in diretta». La scena surreale a SkyCare lettrici,trading a breve termine cari lettori dopo giorni martellanti per la dimensione giudiziaria, la notizia più importante di questa settimana è la nomina del nuovo capo del Dap da parte del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il Dap – dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – è uno degli snodi fondamentali al ministero di via Arenula e una delle posizioni più ambite: la nomina è toccata al magistrato vicino a Magistratura indipendente, Giovanni Russo e in questa newsletter approfondiremo il ruolo del Dap e il significato della nomina. Sul fronte dei contributi, invece, l’avvocato trentino Nicola Canestrini condivide il suo diario di tre giorni in Ucraina, come osservatore internazionale di un processo contro un ragazzo a processo per renitenza alla leva. La nomina al Dap Il ministro Carlo Nordio ha nominato il magistrato di Mi, Giovanni Russo, nuovo vertice dell’amministrazione penitenziaria. Prende il posto di Carlo Renoldi, nominato dalla ministra Marta Cartabia, la cui scelta aveva provocato polemiche. Si tratta di una nomina fiduciaria, dunque era atteso che il ministro individuasse una persona di sua fiducia da mettere a capo di una delle strutture nevralgiche: dall’amministrazione penitenziaria passa sia la gestione della polizia penitenziaria che il flusso di informazioni sensibili che viene dalle carceri. Il posto è il più remunerato all’interno del ministero. Qui un approfondimento, che avevo scritto qualche tempo fa ma che torna attuale. La nomina di Russo non ha stupito e riprende la “tradizione” di magistrati antimafia al Dap, interrotta solo da Cartabia. Nordio, poi, ha già scelto più di un collaboratore proveniente dall’area di Magistratura indipendente. Russo è un magistrato di lunga esperienza, che lo ha portato alla Dna, la Direzione nazionale antimafia, dove è diventato sostituto procuratore prima di assumere l’incarico di aggiunto, nel 2016. Per alcuni mesi è stato anche reggente della Dna quando l’ex capo Federico Cafiero De Raho, oggi deputato del M5s, è andato in pensione. Il magistrato è stato in corsa, insieme al magistrato calabrese Nicola Gratteri, per la guida della Direzione, ma il Csm ha scelto un altro magistrato napoletano: Giovanni Melillo. Russo è fratello di Paolo, ex deputato di Forza Italia, e ora responsabile per il Mezzogiorno del Terzo polo. Decreto anti-rave Il decreto anti-Rave è stato approvato con una serie di correzioni al Senato e sarà alla Camera per la conversione il 27 dicembre. Prosciolta la segretaria di Davigo La segretaria dell’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, Marcella Contrafatto, è stata prosciolta "per non aver commesso il fatto". Era imputata per calunnia per la diffusione anonima dei verbali degli interrogatori resi da Piero Amara ai magistrati di Milano in cui parlava della Loggia Ungheria. Insieme al plico di documenti, inviati in forma anonima alle redazioni di Repubblica, Fatto Quotidiano e al togato del Csm Nino Di Matteo, c’era anche un biglietto anonimo in cui si affermava che il verbale in questione era stato ben tenuto nascosto dal procuratore di Milano Francesco Greco. I numeri delle azioni disciplinari sui magistrati Nel corso dell’anno 2018 sono stati inviati al ministero della Giustizia 1336 provvedimenti di archiviazione adottati dal procuratore generale della Corte di Cassazione. In un caso vi è stata la richiesta degli atti da parte del ministro e in un caso vi è stata la richiesta del ministro al presidente della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura di fissazione della discussione orale. Nel 2019 sono stati inviati al ministero della Giustizia 1597 provvedimenti di archiviazione adottati dal procuratore generale alla Corte di Cassazione. In 5 casi vi è stata la richiesta degli atti da parte del ministro e in 3 casi vi è stata la richiesta del ministro al presidente della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura di fissazione della discussione orale. Nel 2020 sono stati inviati al ministro della Giustizia 1173 provvedimenti di archiviazione adottati dal procuratore generale della Corte di Cassazione. In due casi vi è stata la richiesta degli atti da parte del ministro, in nessun caso vi è stata la richiesta del ministro al presidente della sezione disciplinare. Nel 2021 sono stati inviati al ministro della Giustizia 662 provvedimenti di archiviazione - adottati sempre dal procuratore generale - in due casi vi è stata la richiesta degli atti da parte del ministro e in nessun caso vi è stata la richiesta del ministro al presidente della sezione disciplinare. Alla data del 6 dicembre 2022 sono stati inviati al ministro 374 provvedimenti di archiviazione - adottati dal procuratore generale – e in nessun caso vi è stata la richiesta degli atti da parte del ministro. Questo risulta al ministero della Giustizia, che ha risposto a una interrogazione del deputato del Terzo Polo, Enrico Costa. “Negli ultimi 5 anni il procuratore generale presso la Cassazione ha archiviato ben 5142 segnalazioni disciplinari verso le toghe trasmettendo la comunicazione al ministero della Giustizia, che ha chiesto la copia degli atti in soli 10 casi, ed ha promosso l'azione disciplinare in 4 casi. Questa è stata l'azione di controllo inflessibile di via Arenula: in 2 casi su mille si sono richieste le copie degli atti, in meno di 1 caso su mille si è smentito il Pg della Cassazione”, ha detto Costa. Intercettazioni La Commissione Giustizia del Senato ha deciso di avviare un'indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni in Italia, in vista anche della riforma annunciata dal ministro Nordio. Tutti i gruppi parlamentari si sono detti d’accordo, verrà fatto un focus anche sull’utilizzo dei Trojan. La riforma delle pensioni di Cassa Forense l passaggio da un sistema pensionistico retributivo a un sistema contributivo è una "riforma epocale" per la Previdenza Forense. La riforma è stata presentata al convegno per i 70 anni di Cassa Forense, ha cui ha parlato anche Nordio. Il Presidente di Cassa Forense, Valter Militi, ha spiegato le ragioni della riforma, necessaria per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico a 50 anni, come imposto dalla legge Fornero, nonostante ad oggi il rapporto tuttora positivo fra iscritti attivi e pensionati, sceso tuttavia dall'8,1 del 2016 al 7,4 del 2021. Gli iscritti sono stati divisi in tre categorie: restano soggetti al vecchio modello retributivo gli avvocati con iscrizione superiore ai 18 anni al 31 dicembre del 2023; quelli con anzianità inferiore ai 18 anni alla stessa data saranno soggetti a un sistema misto; saranno invece soggetti al modello contributivo puro, gli iscritti a partire dal 01 gennaio del 2024. Una particolare attenzione è stata dedicata alle donne avvocato, introducendo particolari agevolazioni in caso di maternità. L’entrata in vigore è prevista per il primo gennaio 2024. Inaugurazione anno giudiziario in Cassazione La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario inn Cassazione si svolgerà il 26 gennaio, mentre nei vari distretti di Corte d'appello si terrà due giorni dopo, il 28 gennaio. Dibattito intermagistrature Si è svolto oggi presso il circolo della Corte dei Conti il dibattito organizzato da Anm, Anma e Anmcc dal titolo “Magistrature a confronto”. Magistrati di tutte le magistrature hanno dibattuto sul ruolo del giudice nella società civile e sul tema “autogoverno e autodeterminazione”. E' possibile rivedere l'evento al link http://bitly.ws/xEfs © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
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