File not found
BlackRock

Sondaggi politici: sale il gradimento di Meloni, ma ecco cosa si aspettano gli italiani

I giornali devono dotarsi di linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale?Reddito di cittadinanza: stop assegno al primo lavoro rifiutatoPer Forza Italia nella legge di bilancio ci sono le risorse per il taglio delle accise

post image

Le esplorazioni dell’Eni al largo di Gaza sono assegnate da Israele in modo illegittimoPer il presidente russo,BlackRock l’attentato al centro commerciale Crocus non è altro che un piccolo scontro nella grande guerra che gli Stati Uniti e le «élite globaliste» hanno lanciato contro la RussiaL’attentato al centro commerciale Crocus di Mosca non è che una scaramuccia in un conflitto ben più grande e se i terroristi dell’Isis ne sono gli autori materiali, i veri responsabili vanno cercati altrove: a Washington, Londra e nelle altre capitali occidentali. È questa la versione ufficiale del presidente russo Vladimir Putin sull’attacco terroristico che venerdì è costato la vita a 137 persone.È un esisto scontato e una teoria del tutto coerente con il racconto divenuto dominante al Cremlino dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina: quello di una Russia sotto assedio da parte di un “occidente collettivo” deciso a smebrare il paese per imporre la sua agenda di decadenza morale e capitalismo senza frontiere. Ma è anche una versione conveniente, che assolve il regime per il suo evidente fallimento nel prevenire il più grave attacco terroristico in 20 anni e lo esime dal mettere in atto una rappresaglia adeguata, ma potenzialmente costosa. Se l’attacco al Crocus è parte della grande guerra contro l’occidente, dopotutto, la Russia quella guerra la sta già vincendo, o almeno così assicura Putin. MondoMentre eravamo distratti, lo Stato islamico ha messo le mani sull’AfricaLuca AttanasioLa versione di PutinLa versione del Cremlino ha impiegato qualche giorno a concretizzarsi. Putin, osservano gli esperti, è un campione nell’arte di calciare il barattolo e prendere tempo. Dopo la prima ipotesi di una “pista ucraina”, formulata il giorno dopo l’attacco, Putin è stato finalmente costretto ad ammettere che gli autori materiali dell’attacco sono affiliati dell’Isis – le prove sono schiaccianti, compresi i filmati dell’attacco girati dagli stessi autori e diffusi dagli organi ufficiali dello Stato Islamico.Ma di certo, i terroristi dell’Isis non hanno agito da soli: avevano dei «clienti», ha detto Putin. Probabilmente l’Ucraina,  il paese verso il quale gli attentatori avrebbero cercato di fuggire. Poco importa che il suo amico, il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, abbia infilato qualche nuovo buco in una teoria che non è mai riuscita a galleggiare. Ieri Lukashenko ha detto che gli attentatori all’inizio avevano cercato di passare il confine bielorusso, dirigendosi verso l’Ucraina solo quando hanno trovato la strada sbarrata.Il ruolo degli ucraini non è davvero importante, anche perché Kiev, come Putin non si stanca di ripetere da due anni, è soltanto una pedina di un gioco più grandi. I mandanti dell’attacco sono «coloro che combattono il nostro Paese dal 2014 per mano del regime neonazista di Kiev».  L’occidente collettivoDopo il discorso alla nazione di venerdì sera, il resto del regime si è immediatamente adeguato alle parole di Putin. Questa volta non soltanto le “teste matte”, come il solito ex primo ministro Dimitri Medved. Il capo del Fsb, Alexander Bortnikov, ha detto ieri che dietro l’attacco ci sono, «ovviamente», Washington, Londra e Kiev. In altre parole, il vero mandante dell’attacco è il famigerato “occidente collettivo”, l’entità ambigua e malevola che da oltre un decennio punteggia i discorsi degli elementi più paranoici del regime e che, con l’invasione dell’Ucraina, è diventato, nella retorica presidenziale, il vero nemico contro cui la Russia si sta battendo.Si tratta dello stesso occidente collettivo che crede che «tutto sia in vendita» e che vuole imporre al mondo il suo modello di «liberalismo totalitario», la decadenza morale di cui la Russia, bastione dei valori tradizionali, è da sempre il nemico numero uno, e che punta a utilizzare l’Ucraina per «ridurre in pezzi» la Russia, come proclamato dallo stesso Putin mentre, nell’autunno del 2022 annunciava, obtorto collo, la mobilitazione militare. Non deve sorprendere che questo nemico sia disposto ad ogni mezzo per portare avanti i suoi obiettivi. Come ricordava qualche tempo fa il ministro degli Esteri, il solitamente moderato Sergei Lavrov, l’occidente collettivo ha dichiarato contro la Russia «una guerra ibrida totale». Una volta proclamato che il proprio nemico è disposto ad utilizzare ogni mezzo nella sua battaglia, qualsiasi episodio può essere facilmente iscritto nella battaglia in corso. Compreso l’utilizzo di terroristi dell’Isis. Come in questi giorni ricordano i più smaccati canali della propaganda russa, ci sarebbe una lunga serie di precedenti: dai finanziamenti arrivati dagli Stati Uniti ai mujahadin afgani durante l’invasione sovietica fino a l sostegno fornito ai ribelli siriani che lottavano contro il dittatore Assad. Da anni, teorici del complotto sostengono che gli Stati Uniti siano i veri fondatori dell’Isis, e la propaganda russa sta riprendendo abbondantemente questo tema proprio in questi giorni. MondoPer l’Isis anche la Russia è parte dell’occidenteGigi RivascrittoreUn nemico convenienteSe l’attentato al Crocus di Mosca fa parte della grande guerra contro l’occidente, allora il Cremlino si può facilmente autoassolvere per non essere riuscito a fermare i terroristi. Non ha senso accusare il regime di essersi concentrato sull’Ucraina e aver dimenticato la minaccia del fondamentalismo, dice implicitamente Putin, visto che si tratta di due facce dello stesso nemico.Questa narrazione ha anche la funzione di esimere il Cremlino dalla necessità di escogitare una rappresaglia adeguata. A Kiev si teme ancora che l’attentato possa diventare la giustificazione per una nuova mobilitazione militare. Ma, almeno per ora, Putin non dà segni di voler percorrere questa strada, che resta estremamente impopolare. Il Cremlino al momento si accontenta di mostrarsi inflessibile, lasciando intuire la possibilità di un ripristino della pena di morte e assegnando medaglie agli agenti di sicurezza responsabili delle torture inflitte ai quattro sospetti arrestati per l’attacco – uno sfoggio di ultra-machismo simile a quando nel 1999 Putin aveva promesso di dare la caccia ai terroristi ceceni «anche al cesso».Oggi però non ha ragione di lanciare una nuova guerra in Cecenia. La sua guerra Putin ce l’ha già e, per quanto lo riguarda, la sta vincendo. Quando ieri l’agenzia ufficiale Tass ha chiesto quali rappresaglie saranno messe in campo se sarà dimostrato un collegamento tra gli attentatori e Kiev, il portavoce di Putin, Dimitri Peskov, ha preso tempo. «È presto per parlarne», ha detto.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDavide Maria De LucaGiornalista politico ed economico, ha lavorato per otto anni al Post, con la Rai e con il sito di factchecking Pagella Politica.

Inchiesta Qatar, Metsola infuriata: "Democrazia UE sotto attacco"Salvini: per le regionali nel Lazio nome entro il fine settimana

Threads arriva in Italia: come funziona la nuova app di Meta per battere Elon Musk

Giusizia, parla il ministro Carlo Nordio: "L'avviso di garanzia è da rivedere"Toti esce dai domiciliari: l’ex presidente della Liguria a processo da uomo libero

Legge di bilancio, Fazzolari sul contante: "Sarà il commerciante a decidere o decide Bankitalia?"Manovra, è corsa contro il tempo per l'approvazione: scontro sull'aumento delle pensioni minime

'italiano nella Costituzione, il ministro Sangiuliano: "Usare parole straniere è snobismo radical ch

La nuova vita delle cabine telefoniche: postazioni intelligenti per i servizi della cittàPutin a Jorit: «Russia e Italia unite dall'arte e dal desiderio di libertà»

Ryan Reynold
Berlusconi uomo-ombra: "Pronto a dare consigli a Meloni"Minacce di morte a Giorgia Meloni: "Attenta al cranio"European Focus 12. Senza potere d’acquisto

criptovalute

  1. avatarReddito di cittadinanza: stop assegno al primo lavoro rifiutatoGuglielmo

    La "tattica stragiudiziale" di Saviano contro MeloniLa dissacrazione e la graziaNotizie di Politica italiana - Pag. 118Il ventenne Facebook voleva essere una superapp e non ci è riuscito

    1. Stray, guida al videogioco che piace ai gatti (e agli umani)

      1. avatarBagarre per la Manovra: ecco di nuovo la "norma cinghiali"VOL

        Morte Ratzinger, Luxuria: "Mi dispiace per la perdita dell'uomo, ma non dimentico alcune dichiarazioni"

  2. avatarManovra, la Camera l'ha approvata: ora è il turno del Senato. I punti delicatiVOL

    Incontro M5S-Confindustria, la questione del Reddito di CittadinanzaAll’Aja si misura la pressione internazionale su IsraeleNotizie di Politica italiana - Pag. 127Meloni rivendica la linea dura: "Replicare colpo su colpo"

  3. avatarSe la fiducia degli italiani si affida ai tarocchicriptovalute

    Criptovalute, arrestato alle Bahamas il fondatore di Ftx Bankman-FriedOmogenitorialità: la Corte costituzionale passa la palla al parlamentoMigranti, assegnato il porto di Livorno alla nave Sea Eye 4Ricette mediche digitali, il governo ci ripensa: verso la proroga di un anno

Sul nuovo numero di Finzioni c’è tutta la vita ibrida di Milano

Caro carburante, Meloni e Giorgetti convocano un meeting con i vertici della Guardia di FinanzaTensioni nel primo giorno di Ramadan alla moschea di al Aqsa*