Rimborso 730: quando arriva in busta paga, data di pagamentoQuattordicesima: quando arriva e a chi spettaStablecoin, la nuova criptovaluta lanciata da PayPal: tutto quello che c'è da sapere
Nuovi aumenti per la benzina: 1,853 al selfI partiti nati nella Seconda Repubblica non avevano dietro di sé grandi libri,BlackRock autori o tradizioni, come documenta Giorgio Caravale in Senza intellettuali (Laterza 2023) Ma adesso il mondo intellettuale non ha più bisogno di convention e comitati per trovare un palcoQual è il nesso tra gli intellettuali e il mondo del potere? Che cosa li spinge l’uno verso gli altri? Il problema si trascina da tempi remotissimi, se si pensa che Aristotele fu l’istitutore di Alessandro Magno e Platone di Dionigi, il tiranno di Siracusa. Cristina di Svezia, uscita vincitrice della guerra dei Trent’anni, mise insieme un’accademia di dotti chiamati da tutt’Europa (tra questi il povero Cartesio, a cui nel 1650 il gelo di Stoccolma, o forse una dose di veleno, costò la pelle) per dar lustro al suo regno di villici e di soldati.Andò un po’ meglio a Denis Diderot: lungamente corteggiato da Caterina di Russia, nel 1773 passò invano alcuni mesi a Mosca nella speranza di trasferire qualche principio moderno nella mente di una sovrana dispotica, ma almeno tornò a casa sano e salvo.Sarebbe di grande interesse disporre di una storia a vasto raggio dei casi in cui i potenti hanno avuto accanto intellettuali di rango. Scomparsa la figura dell’intellettuale pedagogo, le forme che sopravvivono nella modernità sembrano essere tre.Anzitutto, l’intellettuale può entrare di persona nelle stanze del potere e diventare lui stesso un potente. Poi c’è quello che si limita a suggerire restando in secondo piano, ma fruendo di vantaggi e onori. E infine c’è l’intellettuale “ornamentale”, che al potente cui si affianca serve solo come mostra, o che all’inverso trae da lui o lei prestigio, lustro e visibilità.Nella Prima RepubblicaLa Francia moderna offre un vasto catalogo di casi, soprattutto del primo tipo. André Malraux, notissimo scrittore, fu per dieci anni (1959-1969) ministro della cultura di De Gaulle. A un livello più modesto, Jacques Chirac ebbe il filosofo Jean-Luc Ferry come ministro dell’Educazione nazionale dal 2002 al 2004.Nella storia italiana moderna i diversi tipi si sono presentati in una ricca varietà di forme. Giovanni Gentile fu ministro vicinissimo a Mussolini e godette di enorme potere in vari campi.Il bel libro del 1979 di Nello Ajello (Intellettuali e Pci 1944-1958, Laterza) racconta per parte sua la storia del rapporto tra gli intellettuali e il Pci. Forse a nessun partito europeo moderno si sono mai aggregati tanti uomini e donne con una gamma così ampia di specialità intellettuali: scrittori, registi, attori, insegnanti, fisici, matematici, musicisti, artisti, giornalisti, medici, architetti, storici, filologi, economisti…L’“egemonia culturale” della sinistra che il ministro Gennaro Sangiuliano esorcizza così spesso (sempre però con timorosa prudenza) era così incarnata in quel partito perché l’ambiente stesso della sinistra era allora (e lo è stato perlomeno fino alla fine della Prima Repubblica) impregnato di cultura a tutti i livelli.Il recente libro di Giorgio Caravale, Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni (Laterza), riprende la questione portandola fino a oggi con un dettagliato e coinvolgente racconto, a mezza strada tra storia e pamphlet, in cui sostiene acutamente la tesi accennata dal titolo: nella politica italiana gli intellettuali (nelle diverse forme che ho indicato) hanno sempre avuto un ruolo centrale, ma a un certo punto c’è stata una frattura e l’inizio di una fase nuova: quella della “politica senza storia” né cultura, con il vuoto alle spalle, nella quale ancora ci troviamo. Gli intellettuali non servono più. CommentiNon basta occupare poltrone per creare egemonia culturaleGianfranco Pasquinoaccademico dei LinceiNuova èraLe formazioni nate con e da Berlusconi non avevano infatti nulla dietro di sé: né grandi libri o autori, né tradizione, né imprese, né personaggi e meno ancora miti. Alle origini della Lega, Umberto Bossi, contando sul modesto livello di istruzione della sua base, si inventò tutto senza tanti scrupoli: dalla Lega Lombarda ad Alberto di Giussano come eroe e a Pontida come luogo di memoria, fino agli spropositi del “Dio Po” e dei battesimi rifatti con l’acqua del fiume.Il berlusconismo fu invece ben più intonato al tempo. Nelle prime tornate elettorali il Cavaliere, quasi come Caterina di Svezia, portò in parlamento, oltre che uno stuolo di suoi avvocati, anche un gruppetto di intellettuali, con preferenza per i transfughi dalla sinistra (anche radicale, come il povero Lucio Colletti).Uno di loro lo fece anche presidente del Senato e poi ministro. Ma per il Cavaliere la cultura era solo un pennacchio, e neanche dei più importanti, benché il suo mentore principale, Marcello dell’Utri, fosse un bibliofilo noto in tutt’Europa.Ben più importanti degli intellettuali erano per lui pubblicitari, sondaggisti, media people, commissari tecnici. Tutti ricordiamo le “tre I” (internet, inglese, impresa), slogan berlusconiano della campagna elettorale del 2001. Come osserva Caravale, in quel «clamoroso vuoto» l’unico collante fu l’anticomunismo, basato del resto su conoscenze generiche o inventate. CulturaLa censura è stata la culla della modernitàRaffaele Alberto VenturascrittoreIl presente permanenteLa storia, la cultura e la scienza insomma non servivano più: da allora in poi «le nuove generazioni crebbero in una sorta di presente permanente». Questo mondo di politica senza passato ha trovato un’espressione iconica nei Cinque stelle, per via della loro palese ignoranza della storia politica, economica e sociale del paese. In forme più pesanti e grezze questa linea è continuata nella segreteria leghista di Salvini.Intenzionato a uscire dai confini del nord, Matteo Salvini si è liberato sveltamente del trovarobato di tradizioni celtiche inventato da Bossi, cercando di inventarne qualcuna più generale, con esiti per la verità risibili, come la sua devozione alla Vergine Immacolata.Anche Matteo Renzi, benché autore di più di un libri, non ha mostrato nessuno speciale interesse per il mondo intellettuale e il contributo che la politica può trarne, azzerando di fatto la tradizione di entrambi i partiti (il Pci e la Dc) da cui derivava, per vie chimiche diverse, il Pd di cui fu segretario.Salvo qualche economista, non si sono mai visti intellettuali al suo fianco, sebbene nelle diverse adunate della Leopolda avessero fatto più volte capolino figure di varia notorietà (come Massimo Recalcati).Come Caravale documenta, è dalla sua cultura mediatica parecchio raccogliticcia che Renzi tira fuori qualche figura-emblema (riconoscendo che lo fa «con villano saccheggio dei libri di storia»): da lì spuntano il cestista Usa Michael Jordan come icona del lavoro collettivo, Fausto Coppi come eroe della collaborazione con la squadra, e finanche i suoi insegnanti di liceo o di università menzionati secondo i casi come emblemi di virtù o di vizi.Del resto, a Renzi è capitato più volte di rivolgere l’appellativo sfottente di “professoroni” a intellettuali, accademici o esperti che, secondo lui, si allontanano dalla realtà e si perdono in chiacchiere.Il palcoscenico oggiSe la politica si sta liberando degli intellettuali, che ne è degli intellettuali con propensioni politiche? Le ultime, residuali esperienze parlamentari di questo o quella (per esempio, Barbara Spinelli, Michela Marzano, Gianrico Carofiglio, il compianto Franco Cassano) si sono mostrate poco incisive se non inconcludenti. Oggi nei partiti non ci vuole stare più nessuno, e non solo in Italia. In Spagna, un intellettuale famoso come Fernando Savater si è staccato polemicamente dal Psoe in reazione all’accordo tra Sánchez e gli autonomisti catalani. Macron non ha attorno nessuna figura intellettuale importante.Rilevando giustamente che la politica italiana è «lontana dall’avviare una nuova stagione» nei rapporti con gli intellettuali, Caravale considera praticabile l’idea di creare «due sfere distinte e autonome (…) nutrite di reciproco rispetto». Per parte mia, invece, non vedo indizi favorevoli alla nascita di queste supposte nuove forme.Oggi, il palcoscenico dell’intellettuale è radicalmente cambiato. Non servono più (Caravale lo nota) convention, scuole di partito, convegni, appelli e firme, documenti e comitati di saggi. L’intellettuale preferisce esibirsi in tv o nei festival di cui l’Italia pullula. Inoltre, accanto agli intellettuali di professione è apparso un nuovo profilo, ben più espressivo: gli influencer: basta pensare all’azione di Greta Thunberg sull’opinione mondiale o, più modestamente, al sostegno di Fedez al disegno di legge Zan.D’altronde, all’intellettuale mediatizzato può non bastar più rivolgersi alla sola sfera politica. Nessuno può negare per esempio che una figura come Michela Murgia, qualunque opinione se ne possa avere, abbia orientato molte coscienze al di fuori di ogni partito e stimolato un trend di narrativa e di cinema di donne su donne che sta imponendosi anche in altri paesi.Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni (Laterza 2023, pp. 168, euro 18) è un libro di Giorgio Caravale© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRaffaele SimoneRaffaele Simone è emerito di linguistica all’Università Roma tre. Oltre che di numerosi studi tecnici, è autore di saggi sulla modernità di vasta risonanza internazionale, come Il Mostro Mite e Come la democrazia fallisce. Il suo lavoro più recente è Divertimento con rovine. La nostra vita tra guerra e pandemia (Solferino 2022)
Allarme mutui, Codacons dice che salgono fino a 4.200 euro in piùUbs e Credit Suisse crollano in Borsa dopo il salvataggio
Bonus psicologo 2023: come richiederlo, requisiti, scadenza
Benzina alle stelle, flop del decreto del Governo Meloni: perché non ha funzionatoProroga sul fisco: più tempo per sanare errori
Ue, Euro digitale: cosa prevede la proposta di BruxellesCaro carburante, benzinai in sciopero: il Governo convoca i sindacati di categoria
Borsa, Milano in forte ribasso: crollano le bancheLavoro, la denuncia di Federcontribuenti: “Un italiano su due guadagna meno di 1.100 euro al mese”
Cambia il Reddito di cittadinanza: si divide in tre, arriva la Garanzia per l'inclusioneBonus trasporti, boom di domande: più di 150mila richieste solo il primo giornoGoogle: il colosso della tecnologia licenzia 12 mila dipendentiRedditi, il Modello 730 precompilato 2023 è online: come inviarlo
Le "nuove" regole del Superbonus: come avere lo sconto in fattura
Mia al posto del reddito di cittadinanza, cosa cambia
Mutui, Fabi: "Le rate non pagate dalle famiglie italiane valgono 15 miliardi"Decreto bollette: cos'è, misure, cosa contieneCaro prezzi: quanto costerà di più la vita nell'autunno 2023Proroga sul fisco: più tempo per sanare errori
Bonus spesa 2023: attiva la Carta solidale prevista dalla legge di bilancio, ecco come funzionaIstat: 1 italiano su 4 è a rischio povertàGli occupabili, i nuovi poveri tagliati fuori anche dalla reteTra Italia e Francia vince la collaborazione