Fuori dal Coro, Mario Giordano sull'alluvione in Emilia-Romagna: "Abbiamo sentito parole da sciacalli"Cosa fare in caso di alluvione: i consigli della Protezione CivileClima, Onu: "Caldo record anche nei prossimi cinque anni"
Giampaolo Rossi: chi è il nuovo direttore generale della RaiIn assenza di prove che documentino il presunto insulto razzista a Juan Jesus,éAcerbièinvestimenti il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea non ha potuto far altro che chiudere il caso senza sanzioni. Resta intatto l’allarme per ciò che succede sui campi da gioco e per il rischio che il contagio razzista dilaghiLe parole che (forse) non ti ho detto. Il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea ha assolto il difensore dell’Inter, Francesco Acerbi, dall’accusa di avere rivolto insulti razzisti al difensore del Napoli, Juan Jesus, durante la gara di campionato del 17 marzo.Niente squalifica per l’interista, che nel frattempo ha dovuto rinunciare alla tournée statunitense della nazionale per ragioni di opportunità e aveva temuto un lungo stop a causa della gravità dell’accusa. E invece le cose per lui sono andate bene, ma senza che le ombre siano state dissolte.Quelle ombre rimangono infatti nella motivazione con cui Mastrandrea ha giustificato l’esito del procedimento: dall’esame delle fonti di prova non è stato possibile avere certezza che la frase di contenuto razzista sia stata pronunciata. Ciò significa che nell’assoluzione stessa rimane un motivo d’imbarazzo che comunque il calcio italiano farà bene a affrontare.Perché stavolta, se razzismo c’è stato, è entrato in campo. Ciò che richiede di esercitare un supplemento di vigilanza e punizioni esemplari qualora altre circostanze dovessero essere dimostrate. CommentiSe Acerbi è innocente, allora Juan Jesus lo ha calunniato?Gigi RivascrittoreSenza voceIl testo messo a disposizione attraverso il sito ufficiale della Lega di Serie A certifica quanto era prevedibile in partenza e successivamente è stato suffragato dal lavoro istruttorio: il procedimento andava incontro a un nulla di fatto. E non tanto perché fosse dimostrato che da parte di Acerbi non sia stata proferita la frase razzista contro l’avversario, quanto perché è parso da subito molto complicato disporre di materiale che permettesse di valutare oggettivamente cosa è successo al minuto numero 58 di Inter-Napoli.Che fra i due sia circolata tensione è stata cosa visibile sia dal vivo che attraverso la visione delle immagini televisive. Ma l’individuazione delle parole effettivamente pronunciate è parsa cosa complicata fin dall’inizio. La domanda era: la parola N è stata pronunciata? Juan Jesus afferma che sì e si è ritenuto ferito da ciò, tanto da denunciare pubblicamente l’episodio attraverso un post di Instagram. Acerbi ha invece cercato di divulgare una versione attenuata dei fatti, affermando di aver detto all’avversario: «Ti faccio nero».Dunque si trattava della parola di uno contro la parola dell’altro. E in assenza di prove che certificassero l’esistenza di un insulto razzista non era possibile avere un esito diverso dall’assoluzione. Quelle prove non sono arrivate, nonostante la grande disponibilità di riprese televisive che però non possono cogliere più di tanto il parlato. Il giudice sportivo ha dovuto constatare questo stallo delle cose e assumere una posizione garantista. Rimangono però gli strascichi con cui sarà il caso di fare i conti.Rafforzare la vigilanzaUn primo dato da tenere in considerazione è che non ci sarà possibilità di appello alla sentenza. Il giudizio di Mastrandrea chiude qui la parte disciplinare della vicenda. Ma dato ciò per assunto, rimangono aperti alcuni aspetti che sarà bene non eludere.Intanto c’è da tenere conto della posizione di Juan Jesus. Difficile ipotizzare che si sia inventato tutto. E in assenza della possibilità di certificare l’entità dell’insulto, rimane certo che il difensore del Napoli ha percepito qualcosa di profondamente offensivo. Ciò che gli lascia un sentimento di giustizia ferita. Lo stesso sentimento che hanno provato e proveranno altro calciatori investiti sul campo dalle parole discriminatorie proferite da colleghi.Questo elemento della dimensione di campo va sottolineato, anche perché nei giorni che hanno visto la vicenda svilupparsi non sono mancati coloro che hanno criticato il difensore del Napoli per avere portato fuori dal terreno di gioco una cosa che a loro giudizio doveva rimanere lì dentro. E invece questa storia deve servire a stroncare immediatamente il contagio razzista in campo. Non esistono bolle spaziali e situazionali in cui i comportamenti discriminatori possano essere assolti.Ci saranno comunque delle conseguenze per Acerbi, che da questa vicenda ha visto incrinare la propria immagine e forse anche qualcosa di più. Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni a proposito dell’irritazione che si sarebbe diffusa nella società nerazzurra per l’accaduto. E si è affermata l’ipotesi che per il difensore l’esperienza interista potrebbe chiudersi a fine stagione in conseguenza dell’episodio. Il tempo dirà.Un’ultima annotazione riguarda il tweet pubblicato dopo la sentenza di assoluzione dalla moglie di Acerbi, Claudia Scarpari. Che oltre a rimarcare l’assoluzione ha rimandato ai mittenti gli insulti e le manifestazioni di odio di cui il marito e i familiari sono stati oggetto. E qui purtroppo si continua a seguire una deriva incontenibile. Il tribunale del web si conferma uno dei posti peggiori al mondo, dove ciascuno si sente libero di sprigionare violenza gratis, e di condannare con rito sommario, senza il rischio di essere chiamato a pagarne le conseguenze. E questa è la cosa che più di tutte pare non arginabile.Juan Jesus ha cambiato la foto del suo profilo. Ora c’è un pugno chiuso nero verso l’alto. Come quelli dei velocisti americani Smith e Carlos sul podio olimpico di Città del Messico nel ‘68. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPippo RussoSociologo, saggista e giornalista italiano. È ricercatore di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Firenze
Spari a un bar nel Napoletano: grave una bimba di 10 anniMeteo, le previsioni: ancora 12 ore di nubifragi, poi tregua fino al weekend
Morte sul lavoro: perde la vita un'operaia di 60 anni colpita da un oggetto
Emilia Romagna, ancora allerta rossa: città devastate dall'alluvioneMorto Emanuele Liguori, storico pizzaiolo di Napoli: aveva 59 anni
Caso Saman Abbas, i tre indizi importanti filmati dalle telecamereLodi, soldi e orologi in cambio di permessi di soggiorno: indagati per associazione a delinquere
Spari a un bar nel Napoletano: grave una bimba di 10 anniCivitavecchia, auto finisce fuori strada e si ribalta: ferita una donna
Incidente a Mignagola di Carbonera, schianto tra auto e motoGiorgio Simone morto dissanguato, indagata la fidanzataTrovato morto il papà di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa e fatta a pezzi a Macerata: disposta l'autopsiaMorto Emanuele Liguori, storico pizzaiolo di Napoli: aveva 59 anni
La perizia sulla morte del neonato al Pertini non ritiene nessuno colpevole, la mamma: "Sono scioccata"
Il vescovo di Livorno contro l'utero in affitto: "L'etica comunista non c'è più"
Vigevano, bimba di 5 anni sbalzata fuori dall'auto: è gravissimaAuto finisce sotto un tir e il conducente rimane illeso: incidente shock in MessicoNapoli, arrestato il presunto responsabile del tentato omicidio in piazza Trieste e TrentoRoma, cavi della fibra ottica in fiamme: colonna di fumo in via Tiburtina
Alluvione in Emilia Romagna: almeno 14 vittime, si cercano i dispersiTragedia in montagna: morta guida alpinaGiuliano Visconti è morto allo stadio mentre guardava una partita della JuventusLa polizia bussa alla porta per un controllo, loro buttano la droga dalla finestra