Metropolitana bloccata: i passeggeri camminano nella galleria buiaGiulia Cecchettin, ecco quando sarà consegnata la laureaMorto scialpinista di 66 anni travolto da valanga: tragedia a Belluno
Roma, uomo travolto e ucciso da moto pirata: due ricercatiNel badminton,ùserenicosìinvestimenti nel nuoto, nella ginnastica. Vincono, perdono, si abbracciano. C’entra lo spirito olimpico, ma forse anche altro: sono vite strapazzate da sacrifici e viaggi, dalla ripetitività dei gesti in allenamento, dalle fiammate delle vittorie e più ancora delle sconfitte. Ci si sfida dopo essersi conosciuti e riconosciuti, capiti, per le stesse gioie e gli stessi dolori: la testa che non regge allo stress, il corpo che fa crac. Altro che medaglieLui gli stringe la mano tra le sue, forte. Lui ha vinto, e si accuccia davanti a quello che ha perso, ha dovuto ritirarsi con una caviglia a pezzi mentre era sotto nel punteggio. Il vincitore è italiano, si chiama Giovanni Toti, e consola con un gesto di semplice bellezza, la più pulita che ci sia, forte e dolce insieme: festeggiare non si può davanti al dolore di Soren Opti, che dal Suriname era arrivato sognando e ci è tornato zoppicando.Cambio di scena. C’è un ragazzone molto tatuato che scavalca la sua corsia, sta andando verso quella del rivale che ha battuto, per sbrigarsi ad abbracciare quello che invece ha battuto lui. Sarà tra poco un abbraccio intenso, un po’ abbandonato, di quelli veri. Il vincitore è italiano e si chiama Nicolò Martinenghi, l’altro è invece inglese, Adam Peaty di Olimpiadi ne aveva già vinte due consecutive e questa doveva essere la terza, “Three-Peat” dicevano gli inglesi che se ne infischiano sempre della scaramanzia e magari fanno male.Lui sta dritto, ha perso quel terzo oro per due centesimi, un respiro, eppure il suo primo istinto è quello di andare ad abbracciare chi gliel’ha tolto. Poche ore dopo scopriranno che aveva anche il Covid, mentre nuotava e perdeva e abbracciava, stringeva, piangeva. EPASimone Biles e Rebeca AndradeForever friends, verrebbe da intitolare la scena. Una scena frequente in questi Giochi dove gli atleti spesso finiscono l’uno nelle braccia dell’altro, gran pacche sulle spalle, carezze in testa, perfino baci. Come quando si ritrova un amico o un’amica che mancava tanto troppo, finalmente ci si ritrova, ci si incontra, ci si batte. Lo raccontava Simone Biles, la grande star della ginnastica, parlando delle sue rivali, e in particolare di Rebeca Andrade. Simone e Rebeca sono sempre state lì, ben presenti nelle rispettive vite. Anche se una, la regina della ginnastica con le sue 37 medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, è americana, e l’altra, la sfidante che lavora per spodestarla è brasiliana, una stella anche lei nel suo Paese.«Le voglio bene» dice Rebeca di Simone; «Adoro gareggiare quando c’è lei», dice Simone di Rebeca, aggiungendo: «Quanto si sbagliano tutti quelli che dicono che per vincere devi odiare il tuo avversario, e magari lo insegnano pure ai loro allievi. Quanto si sbagliano».Alla fine non saranno le immagini simbolo dei Giochi, queste istantanee catturate in piscine e palazzetti, ma è bello e per nulla melenso pensare che siano invece simbolo di qualcosa che ha a che fare con questa generazione di ragazzi, con il loro modo di stare al mondo e soprattutto di stare nello sport. C’entra lo spirito olimpico, di sicuro, che è riconosciuto e premiato addirittura con una apposita medaglia, quella del fair play.Le vite strapazzateMa forse c’entra anche altro: queste vite strapazzate da sacrifici e viaggi, dalla ripetitività dei gesti ossessivi degli allenamenti, dalle fiammate emotive delle vittorie e più ancora delle sconfitte, sono vite che si somigliano, dal Suriname alla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti al Brasile o all’Italia.Ci si sfida dopo essersi visti, conosciuti e riconosciuti, capiti, incontrati in giro per Paesi molto lontani da casa, o magari dopo essere passati per gli stessi maestri, tecnici, o peggio per gli stessi dolori: la testa che non regge allo stress, il corpo che fa crac, la vita che ti fa capire che c’è altro oltre le medaglie.«Non sarà certo un oro sfumato a definire ciò che sono. L’argento mi fa piangere di gioia perché sono uscito dal mio viaggio», diceva l’ex bullo Peaty dopo gli abbracci a Martinenghi, e il suo viaggio era stato quello nell’alcol e nella depressione dopo i trionfi di Tokyo.«Nicolò si merita tutto, sono felice, ma davvero felice per lui». «Simone era lì, a dirmi di mollare quando mi sono rotta il ginocchio e avevo deciso di smettere», ricordava invece Andrade, «poi quando l’ho battuta nel volteggio al mondiali dell’anno scorso ha fatto il gesto di mettermi una corona sulla testa. Ma la regina sarà sempre lei, averla ritrovata dopo il suo stop per me è stato un dono. E non si azzardasse a smettere dopo Parigi».Il precedente di BerlinoNon sarà la prima né l’ultima amicizia tra due grandi rivali, quella tra Luz Long e Jesse Owens a Berlino è un faro sempre acceso da 88 anni. Ma insomma, in questi primi giorni di gare Parigi sembra un festival del rispetto, dell’inclusione, della condivisione, e il buonismo proprio non c’entra nulla: rivali sempre, nemici mai, nessuno vuole spezzare in due l’altro, anzi, se quello si spezza ci si inginocchia davanti a lui. Magari i prossimi giorni ci smentiranno, cancelleranno queste scenette e queste parole così calde.Però è meglio tenersele strette, e ricordarle. Come il tifo e gli applausi che hanno accompagnato lunedì la medaglia di bronzo del croato Miran Maricic nella gara di carabina dai 10 metri. Non arrivavano dai suoi connazionali.Arrivavano da ragazzi che indossavano la tuta della Serbia, non proprio un Paese qualunque per i croati, che non dimenticheranno mai il mattatoio di Vukovar. “Certo che abbiamo fatto il tifo per Miran, con lui siamo amici. Lo sport, al di là di tutto, unisce”, ha detto il serbo Damir Mikec. Sì, al di là di tutto.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAligi Pontani
Caserta, cadavere di una donna trovato in un baule a Mondragone: sequestrata l'abitazioneMorta Rossana Parigi: un'icona della musica italiana
Giulia Cecchettin, scelta la data dei funerali: si celebreranno a Padova
Intossicazione alimentare in un nido comunale a Roma: indagini in corsoAllerta meteo della Protezione Civile per forti venti per venerdì 22 dicembre 2023
Papa Francesco ha l'influenza: le sue condizioniGiornata internazionale per i diritti dei migranti: i dati del 2023
Napoli, il sangue di San Gennaro si è sciolto tra le mani del Patriarca di CostantinopoliAmbrogino d’oro a Pucci: “Le polemiche? Se ho offeso, chiedo scusa”
Maxi truffa di Natale, sequestrati due quintali di pasta di Gragnano con marchio IGP contraffattoAllerta meteo gialla per martedì 28 novembre 2023"Un mese senza di te": il messaggio della sorella di Giulia CecchettinIncidente a Rieti, scontro tra due auto: morta una 17enne
Ragusa, travolge uno scooter e ferisce il conducente: si cerca il pirata della strada
Avellino, lite violenta tra vicini: uno dà fuoco all'altro
Filippo Turetta, l'auto del killer arriva oggi in Italia: sarà analizzata dai RisNoemi, stroncata da un infarto fulminante a 47 anni: lascia tre figliAddio al celibato finisce male, finto rapimento allarma i vicini: 6 denunceGiorgio Panisi, noto imprenditore muore per shock anafilattico
22enne minaccia la ragazza con un coltello: denunciatoIncidente in Sicilia, schianto tra auto e moto a Catania: 17enne mortoAlberto Scagni, la madre: "Cella scena di una sommossa"Terremoto a Spoleto, scossa di magnitudo 3.0