File not found
Capo Analista di BlackRock

Trenitalia: su app biglietti integrati per Milano, Monza e Brianza

«Milioni di bambini nel mondo attendono una famiglia. Chi rema contro?»​Violenze nella scuola della Finanza, aiuti agli esami in cambio di sesso. Le chat dei militari: «Diamo il via alla caccia»Rifiuti, caccia a chi non rispetta le regole: 90 sanzioni a Busto - ilBustese.it

post image

Come prevenire il jet lag? Qantas sviluppa un sistema di luci sui propri aereiUn presidente fascista al terzo mandato è in guerra con California e Texas: non è solo fantapolitica la distopica guerra civile americana messa in scena nel nuovo film di Alex Garland. È l’inquietante ritratto di un’America che si ostina pericolosamente a dividere il mondo in buoni e cattiviNon è fantapolitica. Sul clima di guerra civile che si respira in America ha ansiosamente dissertato il New York Times,èunmonitoèGuglielmo e un buon 40 per cento della popolazione, stando a un sondaggio del 2022 di YouGov e The Economist, ritiene che lo scontro frontale sia uno scenario in qualche modo probabile, likely, entro i prossimi dieci anni. Il venditore repubblicano di Bibbie e di sneakers dorate che si prepara a infestare di nuovo la Casa Bianca parla esplicitamente di giorno del giudizio (reckoning day) e di bagno di sangue (blood bath).Ecco spiegato il furioso dibattito al buio divampato sui social d’oltreoceano fin dal primo trailer di Civil War, il film di Alex Garland che è il più costoso investimento della rampante e indipendentissima A24 e che in Italia andrà in sala con 01 Distribution il 18 aprile, appena sei giorni dopo l’uscita negli Usa.Si twitta a valanga da settimane per paura, sospetto e disagio: è political porn, è speculazione sulle presidenziali incombenti, per i cospirazionisti il mandante del film è il “traditore in capo” Joe Biden, è istigazione alla violenza di massa. Candidamente, un oscuro cittadino confessa online: «È l’idea che non mi fa dormire la notte». Sottoscrivo: la deriva della radicalizzazione politica mi tormenta, e di certo non solo perché ho un figlio che vive da quelle parti. Non è solo l’attualità a fare di Civil War il film più importante di questo scorcio d’anno. Il lavoro di Garland mantiene più di quanto prometta.Perché non è distopia, non è una variante senza gli zombie di quel ricco filone post-apocalittico su cui il regista e sceneggiatore si era già esercitato firmando lo script di 28 giorni dopo, il vecchio thriller di Danny Boyle. Non è nemmeno la satira di Joe Dante, pure così profetica nel mettere l’immigrazione e la chiusura dei confini, ben 27 anni fa, al centro di La seconda Guerra Civile Americana.È troppo facile considerarlo un monito, uno di quei cautionary tales che in tempi di Guerra Fredda mettevano in guardia contro l’ecatombe nucleare. Sotto le mentite spoglie di un thriller d’azione Garland racconta invece la guerra civile in corso, qui e oggi. È questo doppio binario, tra linguaggio di genere e cronaca amplificata, a farne un evento.Attenti agli indizi Stephen McKinley Henderson e Wagner Moura con Kirsten Dunst e Cailee Spaney (foto 01 Distribution)Garland racconta un viaggio reale e simbolico quanto quello di Marlow sul fiume Congo: Cuore di tenebra e il suo derivato Apocalypse now sono sempre i riferimenti primari. A viaggiare da New York a Washington, 857 miglia per via delle deviazioni da emergenza, è la stampa, bellezza: un quartetto intergenerazionale formato dalla iconica Lee Smith (Kirsten Dunst), modellata sulla leggendaria fotografa della Seconda guerra mondiale Lee Miller, che fu la prima a entrare a Dachau, dal giornalista sodale di Reuters Joel (Wagner Moura), dal veterano del New York Times Sammy (Stephen McKinley Henderson) e dall’apprendista freelance Jessie (la Cailee Spaeny che qui riscatta la delirante Coppa Volpi a Venezia per il pessimo Priscilla).Occorre che mi soffermi sul massacro dell’informazione libera negli Usa, sui licenziamenti di massa e la morte del giornalismo d’inchiesta? Non credo. Ecco quindi la prima emergenza segnalata dal film. Senza l’informazione, la Storia non avrà testimoni. Perché gli Stati non sono più Uniti: c’è un presidente al terzo mandato in guerra con le Western Forces ribelli di California e Texas, un “rosso” e un “blu” inopinatamente alleati.È chiaro che Garland li ha abbinati per parlare, fuori dagli schieramenti ufficiali, a democratici e repubblicani senza paletti. Perché il presidente in carica, parole sue, è «un fascista che ha demolito la Costituzione». I giornalisti, «nemici pubblici» per la Casa Bianca, chiacchierando lo paragonano a Mussolini, Gheddafi e Ceaușescu.Usa i droni per massacrare i civili e ha sciolto l’Fbi. Per inciso, è trumpiano (e cronaca vera) l’appello per togliere i fondi al Bureau. In apertura di film i newyorchesi si scontrano in piazza con le forze dell’ordine perché manca l’acqua. Ai blackout si supplisce coi generatori.Il presidente blatera di trionfo imminente sui ribelli, della «più grande vittoria della storia del genere umano», ma sta per soccombere. Sul loro sgangherato automezzo i quattro della press vogliono raccogliere l’ultima, definitiva intervista. Emblematicamente, il 4 luglio.Guerra civile qui ed oggiLa traversata è degna di The Last of Us, la serie: strade maestre bloccate da carcasse di auto, distributori di benzina con camere di tortura accluse e sadici in posa per la fotografa come ad Abu Ghraib, posti di blocco militari, esecuzioni sommarie e campi profughi negli stadi del baseball.Lee Smith e soci catturano istantanee di morte random, nel confine dissolto tra patrioti e ribelli, come il Robert Capa consacrato dal suo miliziano spagnolo folgorato del 1936.Quando però attraversano una cittadina della Virginia coi prati verdi annaffiati, i cani a passeggio e le boutique aperte, e sembra una grulleria di sceneggiatura in quel caos generale, Garland ti sta dicendo un’altra cosa: c’è un pezzo di America che oggi, non nella catastrofe futuribile, mette la testa sotto la sabbia e fa finta di niente.C’è un pezzo sostanzioso di America che si ostina a ignorare che dividere il mondo in buoni e cattivi, trasformare la contrapposizione politica in mannaia morale, è fucking idiotic and incredibly dangerous, fottutamente stupido e incredibilmente pericoloso (cito il regista). «I segnali di frattura insanabile sono evidenti ma non sappiamo coglierli», dice Garland, peraltro britannico di nascita, «forse perché siamo ostaggi di posizioni incancrenite che ci impediscono di assorbire le informazioni?».L’apoteosi è il cameo di Jesse Plemons, meraviglioso attore consorte di Kirsten Dunst e tra i protagonisti del prossimo film di Yorgos Lanthimos, che incarna il redneck trumpiano per antonomasia, quello da assalto a Capitol Hill. Tuta mimetica e fucile d’assalto, è l’emblema della guerra libera del presente, dotazione consueta da killer seriale in potenza.È sua la battuta-chiave del film. «Siamo americani», gli dice precauzionalmente il giornalista di Reuters. «What kind of americans?», chiede lui, pronto a ingrossare una fossa comune che già rigurgita di cadaveri in odore di sangue misto e fazione sgradita. È la domanda in corso legale negli Usa, oggi, qui e ora. IdeeL’ultimo film di Martin Scorsese, sono i criminali a fare la storiaRaffaele Alberto VenturascrittoreNon è il futuro, è il presenteL’ultimo indizio che contraddice la narrativa sci-fi convenzionale sono le strade di una Washington sotto assedio, barricate, carri armati e missili a vista d’occhio. Tutte le luci dei palazzi sono accese, i lampioni stradali funzionano regolarmente.Paradossale: è un autogol di regia? Nossignori, Alex Garland ci sta dicendo che questo è il conflitto ordinario dell’America oggi (era il titolo italiano di Short Cuts, geniale adattamento di Robert Altman da Raymond Carver, anno 1993), con la sua colonna sonora quotidiana fatta di ballad blues, del rap dei De La Soul, di Southern rock.È il mondo normale, il banale presente in cui sopravviviamo. Di suo Garland ha solo convertito un sordo ronzìo in una sirena assordante. È quello che sta accadendo quando dividi il mondo in buoni e cattivi per investitura divina, oltre le ideologie.Il cinema hollywoodiano lo fa da sempre per tutte le guerre altrove. La novità è massacrarsi tra americani nei panorami di casa. Se l’avversario dirimpettaio però diventa l’incarnazione del Male, giustifichi con te stesso – Bibbia alla mano – ogni misura per estirparlo. Trump sventola la sua Holy Bible su misura.A24 (che è la casa madre di Everything Everywhere all at Once, Oscar 2023, e del superlativo, e sottovalutato, Dream Scenario) non ha proposto Civil War ai festival maggiori, Cannes e Venezia, che lo avrebbero accolto con tutti gli onori. Lo ha presentato al periferico statunitense South by Southwest Film & Tv Festival e lo fa uscire quasi alla chetichella. Le strategie indie sono imperscrutabili ma lungimiranti: si parla al pubblico, ai cittadini, non agli addetti ai lavori. CulturaBarbie non esisterebbe senza Oppenheimer: sono i due volti dell’egemonia americanaRaffaele Alberto Venturascrittore© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediTeresa MarchesiCritica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come inviata speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, Effedià - Sulla mia cattiva strada, su Fabrizio De André, presentato al Festival del Cinema di Roma e al Lincoln Center di New York, premiato con un Nastro d'Argento speciale, e Pivano Blues, su Fernanda Pivano. presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.

Regione investe 1,28 milioni di euro su miglioramento case Aler. Monti: «Sono orgoglioso di annunciare questi importanti finanziamenti per la provincia di Varese» - ilBustese.itConservazione e sviluppo: la sfida in via Curtatone. Il futuro del boschetto resta incerto - ilBustese.it

Il Gruppo Sportivo Oratorio Villa Cortese entra in Galassia Neroverde - ilBustese.it

Grand Hotel Palatino, il gruppo Fh55 rinnova lo storico hotel romano vicino al ColosseoUna tavola calda con prodotti fatti in casa. La scommessa vinta di due giovani fratelli che puntano ancora su Busto - ilBustese.it

Parchi, Il programma di agosto a Cinecittà WorldE' Simone Simeoli il giovane di 24 anni morto dopo lo scontro tra la sua bici e un'auto a Lonate Pozzolo - ilBustese.it

Moda, eleganza e sport: il successo della sfilata Bottero Ski - ilBustese.it

Nuova Ztl a Milano: arrivano i varchi - ilBustese.itMilano, nuovo contratto affitto per 4 sedi scuole comunali infanzia

Ryan Reynold
Marito litiga e picchia la moglie sull'aereo che li portava in vacanza: pilota costretto all'atterraggio d'emergenzaLa Liuc dà il benvenuto alle matricole delle lauree triennali - ilBustese.itLombardia, da Regione 4 mln per recupero a ampliamento alpeggi

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarChi sono i due sacerdoti martiri in Albania, nuovi beaticriptovalute

    Stefano Massini aggredito al Salone del Libro di Torino: «Mi ha detto “Hitler non era cosi come lo descrivi”»Imprese, progetti e protagonisti dell'«Economia che fa il Bene»Autonomia, Pd: con 51mila firme Lombardia guida battaglia del NordRecord negativo per l'affluenza alle europee: 49,69%

    VOL
    1. Samarate, Luca Macchi: «Accuse dettate da inutili nervosismi e dalla fretta di esprimersi ma soprattutto prive di fondamento» - ilBustese.it

      ETF
      1. avatarA Legnano arrivano le isole "mangiarifiuti" - ilBustese.itinvestimenti

        Avanti Gabriel Soares: è finale olimpica. Niente da fare per Giovanni Codato - ilBustese.it

        VOL
  2. avatarIl terzo genere? «Non per legge. Ma garantire i diritti delle persone trans»investimenti

    Inclusione, riscatto, Creato: la grande ricchezza del donoPiù donne, meno guerre: ecco perché la campagna di Avvenire #donneperlapace«Milioni di bambini nel mondo attendono una famiglia. Chi rema contro?»IIA, sindacati: segnale forte a proprietà e Governo contro chiusure

    ETF
  3. avatarFondazione Marcegaglia, nel 2023 1,3 mln per 16 progetti sociali tra Italia e Ruanda - ilBustese.itcriptovalute

    “Roma Startup Awards”: un premio per le startup che innovano la città«Aiutateci a trovare Maria. È scomparsa da Castellanza, potrebbe essere stata a Milano»  - ilBustese.itDon Ravagnani: «I giovani sono attenti all’ambiente, partiamo da qui»Anche tra gli stranieri i primi sintomi di denatalità

"i Tri Crusèti" - le Tre Croci - ilBustese.it

Sardegna, turisti cafoni: parcheggiano la Panda sulle dune protette della spiaggia, maxi multaVacanze a ottobre, un milione di italiani in partenza: le mete più gettonate dal mare agli agriturismi*