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Il governatore della Campania a Meloni, 'sono il civile De Luca' - Tiscali NotizieUn gruppo di ricercatori dell'Università Reichman ha scoperto che,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella in modo abbastanza curioso e sorprendente, il nostro viso cambia nel tempo per adattarsi al nome che portiamo: in altre parole, la faccia finisce per "assomigliare" al nome.Da gerusalemme. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è stato condotto da un team guidato da Yonat Zwebner, Moses Miller e Jacob Goldenberg della Reichman University, insieme a Noa Grobgeld e Ruth Mayo dell'Università Ebraica di Gerusalemme. Il test ha dimostrato che l'associazione facce-nomi coi bambini non funziona I ricercatori hanno sottoposto a un test bambini di 9-10 anni e adulti, chiedendo loro di abbinare volti a nomi. Il risultato è sorprendente: adulti e bambini sono stati in grado di associare correttamente i volti degli adulti ai rispettivi nomi, superando di gran lunga i risultati che si otterebbero scegliendo a caso. Ma quando si trattava di bambini l'associazione risultava impossibile.Pure l'intelligenza artificiale! Un sistema di intelligenza artificiale ha poi analizzato un vasto database di immagini: anche in questo caso i volti degli adulti con lo stesso nome presentavano somiglianze significative, mentre non si rilevavano correlazioni tra i volti dei bambini.La conclusione, secondo gli studiosi, è chiara: il volto si modifica nel tempo per conformarsi agli stereotipi legati al nome. Che si tratti di un personaggio famoso o di una connotazione biblica, il nome plasmerebbe l'immagine di un individuo adulto. Comportamento Perché i nomi ci rallentano il discorso Se il nome influenza l'aspetto, allora quale potrebbe essere il ruolo di genere, etnia ecc.? «La nostra ricerca dimostra l'incredibile potere delle aspettative sociali», spiega Yonat Zwebner. «Siamo riusciti a provare empiricamente l'esistenza di una strutturazione sociale, un fenomeno finora difficile da dimostrare».E apre nuovi interrogativi sulla formazione della nostra identità. Infatti, se il nome è in grado di influenzare il nostro aspetto, cosa possiamo aspettarci allora da fattori in teoria ancora più "potenti" come il genere o l'etnia?
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