Cagliari, disabile non può andare in bagno per l'assenza di un collaboratore: scuola pronta a scioperareValeria Lembo morta per una chemio sbagliata, medici condannati a risarcire la famigliaMaltempo: in arrivo nel weekend una nuova perturbazione sull'Italia
Esplode bomba nella notte: distrutta un'auto nel napoletanoLa funzione del divorzio è progressivamente mutata e ha superato la dimensione meramente “demolitoria” o rimediale nella quale aveva inizialmente trovato la ragione normativa e sociale della sua esistenza,MACD per normalizzarsi e assumere una dimensione “costruttiva” Nei giorni 11,12 e 13 novembre 2021 si svolge a Ca’ Foscari, il Convegno di studi “Divorzio e famiglie. Mezzo secolo di storia del diritto italiano". L’evento è organizzato dal Dipartimento di Economia dell’Ateneo veneziano, per iniziativa dei docenti giuscivilisti, nel contesto delle attività del dottorato di ricerca in diritto, mercato e persona. In continuità con alcuni grandi convegni che Ca’ Foscari ha patrocinato nel campo del diritto di famiglia, prima e dopo la storica riforma del 1975, e poi in occasione del Convegno dei Civilisti del 1988, questa iniziativa vede ora come allora la presenza di autorevoli maestri e studiosi del diritto di famiglia, con il contributo dei quali si intende fare il punto sull’assetto attuale delle relazioni familiari a distanza di cinquant’anni dall’introduzione di una disciplina che ha segnato per sempre le sorti delle relazioni di coppia e delle comunità familiari. Una conquista civile Uno sguardo attento al denso e impegnativo programma rivela che non si tratta di una mera celebrazione dell’anniversario di una legge da molti considerata quale una delle più importanti conquiste civili del nostro paese. Da allora ad oggi, infatti non è cambiato soltanto il regime della durata e dello scioglimento del matrimonio: sono cambiate del tutto, a partire dal loro fondamento normativo e valoriale, le relazioni familiari ed i modi di estrinsecare la propria personalità attraverso le forme della convivenza e della filiazione. E ciò senza il divorzio forse non sarebbe accaduto. Le relazioni della prima sessione ripercorrono questi cinquant’anni per cogliere come –insieme con quella della famiglia- la funzione del divorzio sia progressivamente mutata, ed abbia superato la dimensione meramente “demolitoria” o rimediale nella quale aveva inizialmente trovato la ragione normativa e sociale della sua esistenza, per normalizzarsi e assumere una dimensione “costruttiva”. La dimensione costruittiva In quest’ottica, i contributi delle successive sessioni mettono a punto un’immagine del divorzio come linea di confine tra diversi ordini relazionali, come occasione dalla quale –a fronte della crisi della coppia- possono dipanarsi modelli "altri” di convivenze e di “stare insieme”, più vicini alle nuove dimensioni relazionali volute dalle parti. Il divorzio genera intanto una diversa forma di relazione tra genitori e figli, ma anche una diversa modalità di vita della famiglia allargata (si pensi al tema dei rapporti tra nonni e nipoti); così come determina una diversa organizzazione dei rapporti patrimoniali, nel passaggio dal regime patrimoniale della famiglia originariamente prescelto ad un regime “altro” delle risorse già presenti nell’economia della famiglia, e di quelle successive (si pensi al tema dell’ attribuzione della casa familiare, o a quello del mantenimento dei figli o degli assegni divorzili). Nella sessione finale l’intento è quello di tracciare le linee della forse definitiva “normalizzazione” del divorzio, all’esito delle sue plurime stagioni di vita, che hanno visto progressivamente crescere l’autonomia dei coniugi nella soluzione delle crisi familiari ed anche nella definizione degli assetti successivi alla crisi. Questo percorso dell’istituto divorzile non va visto come elemento perturbatore della stabilità familiare. la famiglia come istituzione Già nel secolo scorso, infatti, illustri studiosi mettevano in rilievo la necessità di considerare la famiglia come istituzione sociale immersa nel suo tempo, rispetto alla quale la persistenza perenne di una coppia che non sente più la “comunione spirituale e materiale” della propria esistenza non può essere imposta con la forza. Il divorzio diventa in tal senso un elemento peculiare delle dinamiche di composizione e ricomposizione sociale, esattamente come lo sono il matrimonio e le altre forme di unioni personali. A distanza di cinquant’anni dalla sua introduzione, e a fronte degli altri significativi mutamenti legislativi che il diritto di famiglia ha registrato, ad esempio con la riforma della filiazione e l’introduzione di una disciplina delle unioni civili, il divorzio appare come uno strumento capace di assecondare coerentemente l’integrazione dei modelli familiari in un sistema che tende a privilegiare l’autonomia dei singoli e la libera esplicazione della personalità, senza compromettere la protezione degli interessi dei soggetti coinvolti dalla crisi familiare. La giurisprudenza Le Carte europee dei diritti tutelano i singoli nell’espressione della personalità e nel “diritto” di farsi una famiglia; la giurisprudenza di legittimità riconosce il diritto dei coniugi di porre fine al legame familiare, ed ha raggiunto –all’esito di un percorso che vede solo di qualche giorno fa l’ultima decisione della Cassazione a Sezioni Unite- una elaborazione delle tematiche relative all’assegno divorzile, come ai diritti non solo patrimoniali dei figli, che destituisce di fondamento quelle impostazioni che ancora vedono nel divorzio uno strumento di destabilizzazione sociale. E nello stesso senso si indirizzano gli orientamenti dei giudici interni ed europei che –all’insegna del best interest of the child- sempre e comunque offrono protezione ai diritti dei minori. Riguardato da questo punto di vista, dunque, e a distanza di mezzo secolo, il divorzio può esser letto come un dispositivo che ragionevolmente normalizza e regola la temporalità delle esperienze di vita personale, conferendo anche ai legami affettivi l’opzione di una diversa riorganizzazione funzionale a nuovi assetti personali, professionali o sociali, non disgiunta da appropriati strumenti di responsabilità e di protezione di tutti gli interessi coinvolti. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCarmelita Camardi Professoressa ordinaria di Diritto privato, Università Ca’ Foscari Venezia
Vigevano, si dà fuoco con la grappa, salvata da un cameriereFuga di gas in casa: anziana ferita a seguito dell'esplosione
Pedone investito in serata a Foggia, è grave in ospedale
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 678Precipita con l'auto nella scarpata: conducente intrappolato
Morta la figlia della donna che la partorì mentre era in comaRaffiche di mitra in pieno centro a Napoli: arrestati due giovanissimi
Bimba di 10 mesi positiva ai cannabinoidi: indagini in corsoSindaco morto al San Raffaele dopo un intervento, la procura indaga
Precipita con l'auto nella scarpata: conducente intrappolatoAggredita donna su una panchina: ritrovata sporca di sangue, non si esclude la violenzaTragico incidente durante un progetto di ricerca: morto professore di PalermoObbligo vaccinale, la Corte Costituzionale boccia i ricorsi dei no vax
Nell'auto aveva un chilo di hashsish ed una pistola, arrestato
Precipita con l'auto nella scarpata: conducente intrappolato
La salma di Caterina portata via dalla veglia funebre, lo sfogo del papàTravolta da un cavallo: 53enne ferita gravementeMaltempo, strade allagate a Pozzallo: più di 23 mm di pioggia in 15 minutiBassetti: "Influenza partita a razzo, fa paura e corre come nel 2009"
Lascia le chiavi in macchina e il bimbo resta chiuso dentro: intervenuti i vigili del fuocoAllarme hacker: attacchi russi a siti di istituzioni italianeNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 66825enne violentata: la madre denuncia su Facebook