File not found
analisi tecnica

Covid, Draghi: "La pandemia non è finita, dobbiamo fronteggiare l'emergere di pericolose varianti"

Renzi firma il referendum sulla Giustizia di Salvini: “Non penso a lui, ma a Tortora”Sondaggi politici Emg: Lega ancora primo partito ma in calo, diminuisce anche la fiducia in SalviniAlessandro Zan su Fedez: "Dà coraggio alle persone che ancora subiscono violenze"

post image

Lega, Borghi sul vaccino covid: "Un non vaccinato non è contagioso"Quale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Professore Campanella ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Ddl Zan, incognita emendamenti: il giorno della veritàSalvini: "De Luca è un uomo pericoloso, va aiutato a non fare danni"

Lombardia, il governatore Attilio Fontana vaccinato con AstraZeneca

Incontro Conte-Draghi a Palazzo Chigi, l'ex premier: "No a ideologie sulla riforma della giustizia"Incontro Conte-Draghi a Palazzo Chigi, l'ex premier: "No a ideologie sulla riforma della giustizia"

Cabina di regia, decreto con nuove regole: quarantena, coprifuoco e riapertureTurismo, Garavaglia: "Salveremo la stagione estiva con il pass vaccinale"

Di Battista su un possibile ritorno nel M5S: "Solo se uscissero dal governo Draghi"

Obbligo di mascherina all'aperto in Campania, De Luca: "Lo manterremo anche in estate"Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte firma la tregua con Grillo

Ryan Reynold
Palazzo Chigi, incontro tra Draghi e il segretario di stato USA. Blinken: "Siamo molto grati"Festa scudetto dell'Inter, Sileri: "Nemmeno una zona rossa sarebbe servita"Lombardia, il governatore Attilio Fontana vaccinato con AstraZeneca

ETF

  1. avatarCovid, Sileri: “Anche noi avremo 60mila contagi al giorno, possibili zone gialle o arancioni in estate"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Draghi, aperto dossier sui migranti: si tratterebbe di una prima analisi della situazioneGreen pass obbligatorio, Salvini: "Fare un tampone per andare a bere un caffè è una follia"Vaccino covid, appello di Draghi alle case farmaceutiche: "Migliaia di persone muoiono"Draghi: "Un dovere e un interesse della Libia tutelare l'interesse dei migranti"

    1. Reddito di cittadinanza, una misura buona studiata male

      1. avatarVaccino, Figliuolo: "Entro metà luglio 60% degli italiani sarà vaccinato"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Francesca Pascale contro Tajani: "Famiglia senza figli non esiste? Non voto più Forza Italia"

  2. avatarRuby Ter, Berlusconi ancora ricoverato all'ospedale San Raffaele: processo sospesoMACD

    Notizie di Politica italiana - Pag. 336Divorzio lampo, la proposta di legge per saltare il procedimento di separazioneSpadafora: "Conte ci ha divisi, chi se ne va abbia la decenza di lasciare gli incarichi"Riaperture, il sottosegretario Costa su ristoranti all'aperto: "Via limite quattro persone al tavolo"

  3. avatarDue tamponi gratis a settimana per famiglia: come funziona la proposta del sottosegretario SileriEconomista Italiano

    Covid, deputato positivo: slitta l'esame del Decreto Sostegni bis alla CameraVaccini Covid, Zingaretti: “Entro il 2 giugno open day per maturandi nel Lazio”Davide Casaleggio lascia il Movimento 5 Stelle: non sarà più iscritto al partitoElezione del Presidente della Repubblica 2022, Mattarella: "No a un secondo mandato, sono vecchio"

    VOL

Voli di Stato, la Presidente del Senato ne aveva diritto: la verità sui viaggi della Casellati

Covid, il forzista Roberto Occhiuto: “Stop al coprifuoco da metà maggio”Conte aspirante leader del M5s, il programma: "Alleati del Pd ma non subalterni"*