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Alla rivoluzione green serve una narrativa del bene comune contro l’egoismo della destraNiente cani nell’area della palude di Torre Flavia. Per i prossimi cinque mesi i migliori amici dell’uomo sono banditi e non possono accedere neppure al guinzaglio nella riserva. Per chi non rispetta il divieto la sanzione è salata.Un ambiente naturale unico nel LazioLa decisione è stata presa della sindaca Elena Gubetti. La prima cittadina di Cerveteri,ETF il comune che ospita la riserva, ha firmato un’apposita ordinanza con l’obiettivo di preservare la palude di Torre Flavia, un monumento naturale che si sviluppa per 48 ettari tra Ladispoli e, appunto, Cerveteri. Si tratta di una zona umida di estrema importanza in quanto rappresenta un “relitto naturale”: rappresenta cioè una testimonianza di quello che un tempo era un paesaggio molto diffuso sul litorale laziale ma che, a seguito delle bonifiche e dell’urbanizzazione costiera, sopravvive soltanto lì.Un sistema fragile La palude, proprio per la sua unicità, costituisce un paradiso per i birdwatcher. Lì si possono dilettare a fotografare specie come l’alzavola, il tarabuso, il migliarino di palude, il nibbio nero, il cavaliere d’Italia ed il raro fratino. Ed è proprio per preservare l’avifauna che la sindaca Gubetti ha firmato la recente ordinanza. Come la prima cittadina ha ricordato, nello spiegare che il divieto vale anche per i cani al guinzaglio, quello della palude rappresenta “un sistema naturale unico al mondo ed estremamente fragile”.Multe salate per i trasgressori“Accedere all'area in maniera consapevole, significa non mettere a rischio la nidificazione e dunque la continuazione delle specie animali presenti al suo interno. Calpestare involontariamente un nido, le uova, oppure i pulli, appena nati, o predati da cani e altri animali – ha ribadito la sindaca – sarebbe un enorme danno per l'area”. Pertanto nel periodo della nidificazione, e quindi dal primo marzo al 30 luglio, è vietato portare nella riserva i quadrupedi. Un divieto che vale dallo stabilimento “Da Ezio La Torretta” fino al confine con il Comune di Ladispoli. Chi non la rispetta rischia una sanzione fino a 500 euro.
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