File not found
trading a breve termine

Vaccino, il piano di Speranza: due dosi se prima non è efficace

Coronavirus, approvato il Ristori Quater: cosa prevedeRecovery Fund, pronto un piano da 196 miliardi di euroCovid, Arcuri: "Complicato vaccinare in caso di terza ondata"

post image

Informativa di Speranza allla Camera sul nuovo DpcmMentre la presidente di Commissione si prepara per la cena dei leader nella speranza che battezzino un suo secondo mandato,Guglielmo i tentativi di rinviare un dossier dal quale emerge la non democraticità di Meloni fanno scandalo, anzitutto nel gruppo del presidente Macron… Ecco in che modo gli attacchi alla libertà di informazione stanno piombando sulle trattative per i “top jobs” dell’UeI liberali di spicco che condividono con Emmanuel Macron lo stesso gruppo politico sono già all’attacco: il tema della libertà dei media potrebbe diventare un caso un po’ come lo è stato il diritto all’aborto nel G7 appena terminato.Gli attacchi di Giorgia Meloni alla libertà di informazione piombano insomma sul tavolo dei negoziati per le nomine europee. Lo scandalo riguarda un report sullo stato di diritto la cui pubblicazione è stata rinviata, e non colpisce solo la premier ma anche e soprattutto la presidente di Commissione europea Ursula von der Leyen, in cerca di secondo mandato. Proprio questo lunedì sera i capi di stato e di governo cenano insieme per provare a blindare un pacchetto di nomi, ma lo scandalo in questione mostra che la storia sarà più complicata di quel che pare. EuropaIl caso Procaccini incrina la linea pro Meloni del PpeFrancesca De BenedettiPerché il tema è esplosivoPer capire quale sia il nodo politico bisogna partire proprio da Ursula von der Leyen, e dal leader della sua famiglia politica popolare, Manfred Weber, grande sponsor di una cooperazione con Meloni da ormai almeno tre anni.Prima del voto del 9 giugno, von der Leyen mostra tutte le intenzioni di digerire gli eurodeputati di Fratelli d’Italia e sostiene che Giorgia Meloni rispetti tre criteri fondamentali: essere pro Ucraina e quindi anti Putin, essere europeisti – «e Meloni chiaramente lo è!» – e rispettare lo stato di diritto.Qui cominciano i problemi: mentre von der Leyen afferma questo, intanto una pletora di organizzazioni per la libertà di stampa, federazioni dei giornalisti europea e internazionale, task force e pure associazioni europee che includono le grandi famiglie politiche europee, stanno invece denunciando a più voci che Meloni attacca i media e quindi erode lo stato di diritto. Basti ricordare alcune di queste allerte: l'indice mondiale sulla libertà di stampa mostra che l’Italia è retrocessa di 5 posizioni e che finisce nelle «zone problematiche» assieme all’Ungheria; il team della Media Freedom Rapid Response anticipa con urgenza la sua missione in Italia, allarmato dai casi Rai, Domani e Agi, e a metà maggio arriva a Roma (incassando il rifiuto della maggioranza meloniana di interloquire) per poi andar via più allarmato di quando è arrivato; all’Italia arrivano raccomandazioni e a Bruxelles preoccupazioni, con la Federazione europea dei giornalisti che già da inizio primavera sta informando la Commissione europea che la libertà di informazione con Meloni è seriamente compromessa. Il report rinviato L’ultima goccia è una lettera che Domani ha anticipato a metà maggio e che è stata spedita alla Commissione europea dallo European Movement International, una organizzazione che integra tra i suoi membri anche grandi famiglie politiche europee come lo stesso il Ppe, le formazioni liberali europee, il Partito socialista europeo, i Verdi europei e così via, oltre alla Confederazione dei sindacati europei e tante altre realtà su scala europea. Il Movimento si rivolge in particolare alla vicepresidente Věra Jourová, chiedendole di indagare su quel che sta accadendo in Italia.Jourová è la madrina dello European Media Freedom Act, della legge Ue contro le querele bavaglio, e soprattutto nella Commissione europea è colei che sorveglia lo stato di diritto, con tanto di report annuali paese per paese. Il rule of law report esiste da quando Bruxelles ha attivato il meccanismo di condizionalità che consente di vincolare l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto. A inizio giugno, prima del voto, Jourová che sta lavorando al dossier da mesi e ne conosce le bozze parla di «tendenza negativa» registrata in Italia, e per rispondere alle preoccupazioni delle associazioni per la libertà di stampa assicura che l’indagine è di fatto già in corso: esiste un rapporto sullo stato di diritto che serve proprio a questo, e che già porta traccia degli attacchi del governo alla libertà dei media. In quei giorni lo staff di Jourova dice a Domani che la pubblicazione «è al momento prevista a inizio luglio, ma è solo indicativo». Nel frattempo appare in superficie la contraddizione politica: von der Leyen che prova a far apparire Meloni come senza macchia, mentre la sua stessa Commissione sarà costretta presto a sbugiardarla.Arriviamo così alla mattina del summit informale dei leader, nel quale la presidente spera di avere una conferma accelerata sul suo nome. Clothilde Goujard scrive su Politico che «stando a quattro funzionari le indagini sui media in Italia, cioè il report annuale, pur attese per il 3 luglio, sarebbero rinviate finché la nuova presidenza di Commissione è nominata». Politico scrive che «il ritardo pare motivato politicamente: von der Leyen sta cercando il supporto dei leader come Meloni per assicurarsi il secondo mandato». Insomma evitare la pubblicazione per evitare crisi e imbarazzi. Lo scandalo sulle nomineDomani ha verificato direttamente la notizia anche con chi partecipa alla preparazione della bozza di report: arriva un’ulteriore conferma che negli scorsi giorni Bruxelles ha comunicato il rinvio della pubblicazione inizialmente prevista ai primi di luglio.  Guy Verhofstadt, storico esponente del gruppo liberale del quale fanno parte anche i macroniani, è subito saltato sullo scandalo: «Lo abbiamo già visto con l’Ungheria, e ora con l’Italia; von der Leyen applica lo stato di diritto in modo selettivo». Von der Leyen con l’Ungheria di Orbán ha applicato il meccanismo per congelare i fondi solo dopo le elezioni ungheresi di aprile 2022, e successivamente ha scongelato 10 miliardi alla vigilia di un Consiglio nel quale il despota ungherese poneva veti e ricatti: l’Europarlamento ha portato la presidente in tribunale per questo. Poi l’affondo finale di Verhofstadt: «La libertà dei media in Italia con Meloni viene compressa ma la Commissione europea preferisce mettere la cosa sotto il tappeto».Spiega il giurista europeo Alberto Alemanno, commentatore dei fatti brussellesi, che immaginare una chiusura rapida del dossier delle nomine è «quantomeno prematuro» visto che a von der Leyen non serve solo il battesimo del Consiglio ma pure il sì dell’Europarlamento, e «prima della cena nessuna delle precondizioni pare soddisfatta: la storia del report rinviato mostra bene che l’accordo è tutt’altro che pacifico».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De BenedettiScrive di Europa ed Esteri a Domani, dove cura anche le partnership coi media internazionali, e ha cofondato il progetto European Focus, una coproduzione di contenuti su scala europea a cura di Domani e altri otto media europei tra i quali Libération e Gazeta Wyborcza. Europea per vocazione, in precedenza ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto per The Independent, MicroMega e altre testate. Non perdiamoci di vista: questo è il mio account Twitter. Ascolta il podcast EUnicorn, l'Europa come osiamo immaginarla.

Speranza: "Due verità: situazione seria e indice Rt in calo"Dpcm: al via riunione tra Speranza, Boccia e i governatori

Covid Veneto, Zaia non aspetta il Governo: "Subito zona rossa"

Boccia assicura che il piano di vaccinazione è garantito Crisi di Governo, c'è la data di quando Conte potrebbe cadere

"Vaccino rende liberi", Consigliere usa Auschwitz per tesi no-vaxPietro Paganini, la gestione dell'emergenza coronavirus in Italia

Grillo boccia il Mes: "Meglio patrimoniale soltanto per super ricchi"

Conte: "Task force superata perché mai esistita"Bozza Dpcm 16 gennaio, Speranza: "Due ospiti per casa"

Ryan Reynold
Notizie di Politica italiana - Pag. 404Boschi: "Gruber? Prefirsce parlare delle mie foto che di politica"Notizie di Politica italiana - Pag. 399

criptovalute

  1. avatarIntesa governo-maggioranza sul Mes, Iv: "Ascoltiamo Conte"Guglielmo

    Notizie di Politica italiana - Pag. 402Salvini vuole incontrare Conte: "Gli ho chiesto un confronto"Covid, Conte è risultato negativo al tampone molecolareNuova teoria complottista: "Mattarella agente segreto inglese"

      1. avatarSalvini contro le restrizioni di Natale: "Uscirò lo stesso"Economista Italiano

        Di Maio esclude rimpasto e maggioranza diversa: "Solo il voto"

  2. avatarRecovery, Renzi: "Non parteciperemo più a questo spreco"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Conte: "Task force superata perché mai esistita"Proposta di legge su "Romagna mia", polemica contro la LegaDpcm 16 gennaio: regioni che rischiano di diventare arancioniCovid, De Luca: "I Campani vaccinati riceveranno una tessera"

  3. avatarCosa sono i "ristori formativi" di cui parla Lucia AzzolinaEconomista Italiano

    Alessia Centioni presenta EWA: progetto Ue per parità di genereGiuseppe Conte: tosse in studio da Lilli GruberLucia Azzolina su Twitter: "Finalmente studenti a scuola"Crisi di governo, Mastella in aiuto del Conte ter

Covid, ristoranti aperti la sera: la proposta della Liguria

Conte, ipotesi zona rossa o arancione nei festivi e nei weekendFico: "Mes? Il M5s e la maggioranza devono sostenere Conte"*